Lanciato un palo su un'auto dall'alto di un cavalcavia
Lanciato un palo su un'auto dall'alto di un cavalcavia Lanciato un palo su un'auto dall'alto di un cavalcavia La macchina investita di striscio ed il conducente ferito - Colpevole è lo stesso individuo che tre anni fa uccise un operaio con un masso? (Dal nostro corrispondente) Montecatini, 29 marzo. Il pazzo dell'autostrada, il misterioso individuo che tre anni or sono terrorizzò tutti gli autisti della Firenze-Mare, lanciando durante le ore notturne grossi sassi dal cavalcavia sul tratto Pistoia-Montecatini, e procurando con il suo tiro al bersaglio la morte dell'operaio pratese Marzolla, è ricomparso « in attività » la notte tra venerdì e sabato, dal cavalcavia situato a poche centinaia di metri dal casello di Monsummano Terme, dal lato che guarda Montecatini. -Verso le 2,40 d: notte il furgone di un quotidiano fiorentino diretto a Pisa, alla guida del giovane Giancarlo Parenti, di Firenze, è stato colpito, nella parte anteriore della tettoia, da un grosso palo, di quelli normalmente usati dai contadini per sostenere le viti, della lunghezza di oltre due metri e mezzo e del peso di circa 20 chili. Il palo, lanciato al di sopra della rete che si trova sulla spalliera del cavalcavia detto delle Tre Rampe, da un'altezza quindi di sei-sette metri, ha gravemente danneggiato la vettura, mandando in frantumi il parabrezza. Bastava che fosse caduto qualche centimetro più e , e a sinistra e il pazzo dell'autostrada avrebbe fatto una seconda vittima. Fortunatamente il Parenti se l'è cavata con qualche ferita al cuoio capelluto e alla mano sinistra. Dalle prime indagini è risultato che il palo è stato rubato da una casa colonica distante circa trecento metri dal cavalcavia, dove l'attentatore si è introdotto spezzando una gracile palizzata di canne. Il fatto ha suscitato profonda impressione nella zona. Va ricordato infatti che nel 1955, quando gli attentati erano quasi quotidiani, per molto tempo gli automobilisti furono costretti dal terrore di questi improvvisi assalti notturni a disertare la Firenze-Mare dopo l'imbrunire; A suo tempo i carabinieri di Montecatini trassero in arresto un anziano italo-americano, Duilio Giacomelli, residente nel comune di Uzzano,, che venne accusato di essere il misterioso pazzoide dell'autostrada. Il Tribunale di Firenze condannò il Giacomelli a due anni di internamento in un manicomio giudiziario, con sentenza del novembre 1955, e da allora fino ad oggi, nessun episodio del genere sì era più verificato. Il Giacomelli ora, scontati 1 ù I due anni, si trova nuovamen te libero, ma sembra sia esclusa ogni relazione tra lui e l'episodio della scorsa notte. Questo potrebbe portare nuovamente in discussione il"suo caso o, comunque, sta a dimostrare l'esistenza di un secondo pazzo dell'autostrada. Le indagini dei carabinieri non hanno portato, per il mo mento, a nessun risultato. Nes. suno vide o sentì qualcosa di sospetto durante l'ultima notte, tra ì'altro piovigginosa e fredda. E' stato ora rinforza to il sei-vizio pattuglie; spe ciali misure sono state adotta te per il controllo dei cavalcavia della zona nella speranza che il pazzo dell'autostrada si tradisca e riveli la sua Identità. j
Persone citate: Duilio Giacomelli, Giacomelli, Giancarlo Parenti, Marzolla
Luoghi citati: Firenze, Monsummano Terme, Montecatini, Pisa, Uzzano
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