Il vice-segretario di Aosta assolto dall'accusa di falso di Giovanni Trovati

Il vice-segretario di Aosta assolto dall'accusa di falso Il vice-segretario di Aosta assolto dall'accusa di falso II P. M. aveva chiesto la condanna a nove mesi - Doveva rispondere anche di 'diffamazione, ma la parte lesa ha ritirato la querela n l o j ò l . i a e a i i i o e o a a e a (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 27 marzo. Contro il vicesegretario del Comune di Aosta, rag. Rodolfo Coquillard, si è discusso oggi un processo per «falso materiale In copie autentiche di atti pubblici ». Egli era stato rintfieto a giudizio anche per diffam'iiio-ne ilei confronti di un consigliere comunale, ma . la imputazione è caduta perché, all'inizio dell'udienza, la querela è stata rimessa per i buoni uffici del presidente dott. Dì Renzo e degli avv. Chauvelot, difensore, o Chabod di parto civile. Il rag. Coquillard di 59 anni, nato a Parigi, è persona alta, contegnosa, le basette che scendono grige sulle magre guance, porta gli occhiali. Durante la scorsa estate egli copriva la carica di segretario reggente ed in tale qualità aveva il compito di redigere il verbale delle sedute del Consiglio comunale. Nella sala delle adunanze da qualche tempo era stato posto un magnetofono e con quello si riprendeva quanto dicevano i consiglieri: ij segretario, con l'aiuto di impiegate, poi trascriveva tutto quel che il nastro aveva registrato. . Ne uscivano lunghissimi verbali che, pare non accontentavano i consiglieri. Si sa che non è di tutti il dono di improvvisare in modo forbito corretto con fiasi sicure :iel senso e rispettose delia grammatica e della fintassi. Si può essere bravi scrittori e sentirsi a disagio nell'esprimersi oralmente. Nei verbali delle sedute consiliari di Aosta veniva riportato tutto, le belle espressioni ed anche le frasi meno riuscite: persino delle sospensioni si dava atto con 1 puntini. Dei verbali uni copia era mandata alla Giunt-, reeionale, come vuole la legge, ed una copia era affissa all'albo pretorio del municipio perché i cittadini apprendessero quel che si era fatto in Consiglio comunale. Con la eventualità che qualcuno si prendesse il piacere di sorridere di qualche consigliere sprovveduto. Chi censurò questo modo di redigere i verbali fu l'avv. Fortunio Palmas, consigliere per il PSDI. Nella seduta dell'8 luglio,1957 si discuteva sul contributò destinato al Festival del film fran. ceae, con proiezioni di pellicole iiiiniiiiiiiiiiiiiliiiilllillliiliiliiiiiiiiii imi in edizione originale ed in lingua francese, al civico Teatro Giacosa. L'avv. Palmas spiegò perché avesse dato voto con1 trario, affermando, di ritenere illecito che il denaro pubblico fosse speso per offrire alla cittadinanza spettacoli immorali. l'i 'inolia occasione l'avv. Paimas criticò il segretario, rag. Coquillard, perché nei verb„.".; riproduceva tutti gli interventi « così come risultavano dal registratore elettrico, senza cioè sunteggiarli e senza adattare nello scritto, come è necessario, il discorso estemporaneo». Le parole tra virgolette sono prese dalla querela presentata alla magistratura: secondo lo aw. Palmas «evidente era l'intento di volere con tale mezzo, apparentemente obiettivo, dilenrfiare i consiglieri per quanto essi dicevano. La riproduzione di un discorso improvvisato non può che dar luogo ad una prova sgrammaticata ». • A simile censura avrebbe voluto subito replicare il rag. Coquillard, ma non gli fu possibile parlare. Allora egli rispose nel verbale della seduta. Nella relazione aggiunse un suo commento addebitando all'avv Palmas l'accusa di voler «denigrare e sminuire le funzioni del capo del personale del comune » ed attribuendogli « inusitato tono violento ed ineducato ». Copia di questo verbale egli espose all'albo pretorio del municipio il 15 luglio 1957. Di qui la querela per diffamazione presentata dall'avv. Palmas, aggravata, come era detto nel capo di imputazione, dalla circostanza che il rag. Coquillard, così facendo, aveva violato i « doveri inerenti alla pubblica funzione». La querela è stata ritirata ieri con una dichiarazione che dava soddisfazione al querelante ed al querelato. Nell'affiggere all'albo pretorio la copia del verbale il rag. Coquillard avrebbe commesso secondo l'accusa, il reato di falso. Il verbale delle sedute dev'essere firmato da) sindaco e dall'assessore, oltre che dal segretario. Però il sindaco non aveva avuto modo di apporre la sua Arma perché si trovava assente da Aosta e tuttavia nella copia dell'albo pretorlo era riportata la formula d'uso « fatto letto confermato e sottoscritto dal sindaco, rag. Giulio Dolchi, dall'assessore anziano Bruni Turchi e dal segretario reggente rag. Rodolfo Coquillard ». In udienza ieri l'imputato ha spiegato che il sindaco firmava i verbali anche dopo lungo tempo e che tuttavia, secondo la prassi, le copie, che la legge vuole siano affisse entro un termine stabilito, portavano quella formula. Ha aggiunto che solo ora e stato firmato il verbale della lontana seduta che, in copia, fu mandato al Consiglio di Stato, per la nota vertenza sulla invalidazione della nomina del sindaco. Il P. M. Catrambone ha voluto che queste dichiarazioni fossero messe a verbale lasciando intendere che sarebbe possibile un nuovo procedimento penale. A sua convinzione il rag. Coquillard è responsabile di falso ed ha chiesto la condanna a nove -mesi. Il Tribunale ha assolto il rag. Coquillard con formula piena, accogliendo la tesi del difensore avv. Chauvelot. Giovanni Trovati

Luoghi citati: Aosta, Comune Di Aosta, Parigi