Il «mago» di Pinerolo afferma di essere vittima di calunnie

Il «mago» di Pinerolo afferma di essere vittima di calunnie Maialato il processo pei* una lunga serie di reati Il «mago» di Pinerolo afferma di essere vittima di calunnie . Ha parlato tre ore di seguito per scolparsi dalle accuse di circonvenzione d'incapace, atti immorali, violenza privata, falso, diffamazione, truffa - Nel '51 fa raggirato di 33 milioni con il miraggio d'acquistare oro (Nostro servizio particolare) i Pinerolo, 26 marzo. I maghi di solito vengono accusati d'inattendibilità. A Giovanni Biollino, detto « il mago di Pinerolo », è capitato invece d'essere accusato d'una dozzina di reati che comprendono circonvenzione d'incapace, atti immorali, violazione di domicilio, violenza privata, falsità in fogliò bianco, diffamazione, calunnia e varie truffe. (Implicitamente ' egli però è anche incorso nell'inattendibilità, non. avendo, come € mago », previsto o influenzato a suo favore il corso degli eventi che lo, riguardavano). Per i rifondere dei numerosi reati di cui è incolpato, Giovanni Biollino è comparso oggi dinanzi al tribunale di Pinerolo insieme con altri ire imputati, tutti a piede Ubero: l'avv. Adolfo Ferrara, già suo legale, per concorso in truffa; Gisiberto Passolunghi per concorso in diffamazione in danno del deputato monarchico on. Pietro Ferrari; e Concetta Zacco per concorso in calunnia. II 13 dicembre '56 la signora Margherita Paganone vedova Giai e la figlia Giuseppina Giai in Azeglio presentarono una denunzia nella quale erano riferite gravi accuse contro Giovanni Biollino. Secondo gli accertamenti dell'autorità, risultò che egli aveva circuito la Paganone approfittando della sua semplicità per farsi vendere una casa da lei e una dal marito; e carpendole pure, alla morte del Giai avvenuta in un incidente stradale, l'indennizzo dell'assicurazione. Il danno complessivamente arrecatole supera i tre miIio?ti ' e mezzo. Inoltre egli abusò ripetutamente delle-^due donne; e successivamente'■'s'introdusse in casa di Giuseppina Giai intignandole con minacce di ritirare la denunzia presentata contro di lui. Molteplice era però l'attività del < mago » Biollino. C'è una truffa in danno di Giovanni Bertalot che egli indusse, in correità con l'avv. Adolfo Ferrara, a versargli trecentomila lire facendogli credere che la somma servisse per ottenere un sequestro su una villa dcll'on. Pietro Ferrari; altra truffa in danno di Orante Rulla¬ \ à a i to; altra in danno di Caterina Bongiovanni. Indusse poi la Zacco a scrivere, sotto falso \nome, una lettera alla Questura di Torino nella quale Margherita Paganone, sua figlia Giuseppina Giai e l'esponente monarchico Francesco Solari (colui che le aveva convinte a denunziarlof.-venivano accusati di truffa. Per l'imputato Cisiberto Passolunghi bisogna tornare un po' indietro. Nella primavera del '1)9 egli, avviò al Biollino un grosso affare: l'acquisto a Trieste, per trentatrè milioni', di cinquanta chili ' d'oro, che sarebbero stati venduti con'Un profitto d'una ventina di milioni. Il Biollino si procurò la somma, la consegnò al Passolunghi, e .non vide più né i trentatrè milioni né l'oro. Quella volta il truffato fu lui, e il Passolunghi si ebbe sette anni di carcere (peraltro non scontati). Secondo il Biollino, l'affare dell'oro gli era stato proposto dall'on. Ferrari nel l'interesse del partito monarchico. Egli si convinse che artefice della truffa fosse il Ferrari anche perché il Passolunghi gli affermò d'aver percepito una quota di cinque mi lioni, mentre ventotto se li era presi il deputato monar chico. E pertanto il Passolunghi risponde di diffamazione insieme con Biollino, che nei confronti del Ferrari aggiunse altri particolari diffamatori. E il deputato si è costituito parte civile col patrocinio del l'avv. Barelli. Il processo è cominciato stamane in un'aula gremita. Il < mago » Biollino, che è commendatore (non si sa di quale ordine) si è difeso animatamente negando ogni addebito, e passando in qualche caso al e o a n e i l a . a e o n e e a a a o ì'\contrattacco, c Sono vittima diìuna serie di calunnie » egli ha proclamato. Non solo, secondo le sue dichiarazioni, egli non deve nessuna somma alla Paganone, ma è lei sua debitrice di 650 mila lire per forniture di biscotti e caramelle prese a credito nel magazzino all'ingrosso che egli gestiva insieme con uno zio. Acquistò la cava per un milione pagando in contanti, estinguendo anche una ipoteca di 800 mila lire. E non si trattenne il suo vecchio eredito. Facendole il gioco dello carte le dava buoni consigli... < A proposito — gli ha chiesto il presidente Vallauri — t vostri responsi di cartomante erano esattif ». < Certo che lo erano » ha affermato l'imputato. <Non si direbbe > ha commentato il P. M. Benedictis. Senza scomporsi, il Biollino (du tensore avv. Geo Dal Fiume) ha continuato illustrando l'ingratitudine e la nequizia della Paganone e della figlia, le quali un giorno lo invitarono in casa dove egli trovò due scono sciuti che minacciandolo gli fecero firmare un foglio in.cui egli si riconosceva debitore della somma d'un milione e duecentomila lire. Non è vero che egli violò il domicilio della Già» imponendole di ritirare la denunzia. Non è vero che parlò male dell'on. Ferrari. Non è vero che indusse il Bertalot a versargli trecentomila lire col pretesto di sequestrare la villa del Ferrari. E' vero tuttavia che dettò alla Zacco la lettera contro la Paganone e il Solari. Circa tre ore è durata la sua deposizione. Al pomeriggio è stato sentito l'avv. Adolfo Ferraro (difensore avv. Zaccone), il quale ha dichiarato di essersi limitato a dare qualche "onsiglio al Biollino circa '.a sua linea di condotta nella controversia con Von. Ferrari, e ti non aver parlato di denaro noi Bertalot. Il Passolunghi se n'è arrivato da Trieste senza difensore, e gliene sarà nominato uno di ufficio, A sua volta egli ha negato d'aver diffamato Von Fer rari. E Concetta Zacco (difen sore avv. Mario Dal Fiume) ha invece ammesso d'avere suritto la lettera su dettatura del Biollino, col quale concertò preventivamente il testo. Si sono poi presentate le par- ti lese Margherita Paganone e Giuseppina Giai (patrono l'avv. Avonto). Esse hanno ribadito le accuse di raggiro che sono ìgià state illustrate sopra. La 'deposizione delle due donne, in una parte che riguarda atti ninominabili compiuti dal Biolhno nei loro confronti, è stata sentita a porte chiuse. Alla riapertura ha deposto il Bertalot (patrono l'avv. Faletti), il qua\le ha riaffermato d'aver versa- ìto ,6 trecentomila „„ s0,Zecl. tate dal Ferraro. Biollino e dall'avv g. (■ Il « mago » Giovanni Biollino e Concetta Zacco .sul banco degli imputati al Tribunale di Pinerolo (foto Molalo) L'aw. Adolfo Ferraro

Luoghi citati: Azeglio, Pinerolo, Torino, Trieste