I patetici capricci di Churchill insofferente delle prescrizioni dei medici

I patetici capricci di Churchill insofferente delle prescrizioni dei medici Confidenze del medico curante al nostro inviato I patetici capricci di Churchill insofferente delle prescrizioni dei medici Impossibile impedirgli le imprudenze: giorni fa mangiò dieci varietà di antipasti e fumò due sigari - Non vuole stare a letto e legge tutti i giornali; per questo i bollettini sulla sua salute sono sempre reticenti (Dal nostro inviato speciale) Boquebrune, 25 marzo. Cft.urch.iK si è ripreso anche questa volta. Ma ha avuto un nuovo accenno di polmonite, a poco più di un mese dalla mar lattia che allarmò l'Inghilterra e l'opinione pubblica mondiale. Ufficialmente si dice: « Sir Winston ritornerà in Inghilterra quando il tempo si sarà rimesso al bello*. In realtà Churchill dovrà curarsi ancora a lungo e nessuna previsione è fatta dai medici. Ne ho avuto conferma in un colloquio accordatomi questa sera dal dott. David Roberts, medico curante di Churchill, residente a Cap d'Ail. Il dott. Roberts mi ha ricevuto alle 80 nel salottino « impero » della sua villa insieme a un collega inglese (i primi due gioriMlisti entrati nell'abitazione del medico di Churchill). Biondo, pallido, riservato, con la pipa perennemente tra i denti, il dott. Roberts ha finalmente precisato le condizioni di " Winnie " uscendo dall'ottimismo ufficiale. Quando gli ho domandato: « E' veramente possibile che Churchill parta presto per l'Inghilterrat » il dott. Roberts ha scosso la testa: « Non tanto presto » Ed ha aggiunto: « iS' stato un nuovo inizio di polmonite, prontamente stroncata. Ma Sir Winston deve essere curato molto seriamente e non deve commettere imprudenze ». Con un lieve sorriso ha commentato, quasi tra só: « Ma si può impedirglielo f ». Questa sera, pur di calmare l'ammalato, i medici hanno dovuto permettergli di scendere in sala da pranzo a piano terreno, dove ha cenato con la moglie e con i suoi ospiti Reeves. Il dott. Roberts mi ha anche confermato il motivo della reticenza dei medici e dell'ostentato ottimismo ufficiale: Churchill legge tutti i giornali inglesi. Non è possibile na- i o e o a , i e l o l e dì sconderglìeli, non è possibile tagliare le pagine o le colonne che lo riguardano (posso scrivere tutto questo senza far mancare il dott. Roberts ai suoi doveri appunto perché Churchill non legge i giornali italiani). Nei primi giorni della passata malattia, il 19 e il 20 febbraio, Lady Churchill aveva dato ordine al cameriere di non portare i giornali a Sir Winston. Ma Lady Clementina dovette cedere ancora una volta alla volontà del marito, il quale si agitò tanto da far temere una crisi più grave. Churchill dopo la let tura dei giornali, faceva violente scenate al mite dottor Roberts: « Ecco, io vengo a conoscere le mie co7idizioni dai giornali, mentre i medici me le nascondono ». Anche nei giorni della ricaduta, Churchill legge i giornali o se li fa leggere da una segretaria, controllando però minuziosamente quanto lo riguarda. Ne ha dovuto tener conto Mr. Montagne Brown, il segretario ormai notissimo, ricevendo i giornalisti alle 15,30 all'Hotel de Paris di Montecarlo e leggendo un breve comunicato, non un bollettino medico, in cui si dice: « Sir Winston Churchill sta nuovamente bene dopo una momentanea ricaduta. Potrà ritornare in Inghilterra quando il tem po sarà più favorevole ». Anche l'arrivo del medico londinese di Churchill e della regina Elisabetta, Lord Mo rem, viene minimizzato. Lord Moran stesso ha d-rtto: «Vi siterò Sir Winston soltanto per decidere quando egli potrà ■ partire per Londra ». La situazione è però indubbiamente meno seria dell'altra volta. La figlia di Churchill, Diana, è partita oggi alle U,5S dall'aeroporto di Nizza rientrando a Londra. Sarah Churchill è in Svizzera e contimia a sciare tranquillamen te. Il figlio Randolph è a Lon dra, a tre ore di aereo da suo padre, ma per ora non sembra abbto intenzione di venirlo a trovare. Restano presso il malato soltanto la moglie e la figlia Mary. Le apprensioni persistono, ma persisteranno finché Churchill sarà in vita. Egli è un bronchitico cronico; per di più irrequieto, capriccioso, incapace di sottostare alle regole imposte dai medici. Il dottor Roberts mi ha detto questa sera: * Quel che vuole vuole. Si rovina, ma chi può contraddirlo ? ». Churchill è a letto, ma smania per alzarsi e ogni giorno i medici devono consentirgli di muovere qualche passo nella stia stanza. Questa sera ha cenato protestando perché il cibo era scarso e leggero. Per calmarlo gli è stato dato il brodo di tartarughe a lui carissimo; all'acqua minerale è stato sostituito un po' di champagne. E' ormai noto a tutti che questa ricaduta si deve a disordini gastronomici. Sabato 15 marzo, giorno della nascita dell'erede al trono di Monaco, Churchill pretese di andare a colazione al Chàteau de Madrid, verso Bcaulieu. Chi lo accompagnava fu sbalordito dalla colazione del convalescente, dopo dieci varietà di antipa sto, compresa l'aragosta, Sir Winston riconobbe di non po ter affrontare un piatto forte, ma volle asparagi e una cas sata bevendo vxno bianco del Reno, poi Bordeaux, infine cognac. Il dottor Roberts conferma che fumò due sigari. La stampa britannica . • . perennemente in allarme per la salute di Churchill si compiace di sottolineare le sue in¬ tesesesrdruti dnglngvcldfs<spmbrd«AsalapdQnngdileasmvsbd temperanze, vedendo in esse il segno della sua forza, anche il segno di un genio. Più modestamente, ma con maggior verità, si deve dire che i capricci di Churchill hanno oggi il carattere patetico dei capricci di un grande vegliardo, un tempo t'igoróso. Gli stessi familiari e i medici tendono ad assecondarlo con cautela. Churchill non è il vigoroso leone che i giornali inglesi descrivono per la fantasia popolare, Cammi na con fatica, sempre appoggiandosi a due persone, parla a volte disordinatamente, sicché chi gli è vicino stenta a capirlo. Mostra però uno spirito indomito e insiste su progetti forse orinai irrealizzabili. Egli stesso ha voluto che il suo segretario annunciasse: < Il viaggio negli Stati Uniti è soltanto rimatidato*. Però, dopo la ricaduta, sembra più timoroso. Ha detto al dottor Roberts: <Non devo più esagerare ». Ogni volta accoglie il medico curante con una sfuriata: « Perché mi fa stare a letto f >. Afa poi, dopo aver detto: <Mi sento benissimo » domanda con ansietà: « Come sto, dottore t ». Per ora egli deve restare a letto. Il tempo è decisamente avverso: freddo eccezionale, pioggia che sembra far prevedere la neve, vento fortissimo. Quando il tempo sarà ritorna¬ niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiii to buono, Churchill potrà completare la sua convalescenza. Forse lo sapremo presto in viaggio per Londra. Mario Fazio