La ragazza che uccise l'amante medico dice: "Sono pronta a pagare la mia colpa,,

La ragazza che uccise l'amante medico dice: "Sono pronta a pagare la mia colpa,, Alle Assise di Modena il processo contro la giovane e bella Carmen Fabbi La ragazza che uccise l'amante medico dice: "Sono pronta a pagare la mia colpa,, Non aggiunge altro: tace dal giorno del delitto - Lei doveva sposare un benestante di campagna, lui una ricca ereditiera - Erano andati all'ultimo appuntamento entrambi armati di rivoltella ] . (Dal rfostro corrispondente) Modena, 24 marzo. La bella ventiquattrenne di Bomporto, Carmen Fabbi, è comparsa oggi in Assise imputata d'aver ucciso il medico modenese dott. Francesco Testarli, di 27 anni, del quale da | tempo era l'amante. Il delitto fu compiuto la notte del S agosto 1956 in una stradina di campagna, dove i due si erano incontrati, giungendo ciascuno a bordo di una propria auto, per un ultimo colloquio richiesto dalla donna. Dovc/ìa èssere decisa, in quella circostanza, la separazione definitiva! lui stava per sposare una giovane aristocratica ricchissima, lei avrebbe dovuto di li a poco divenire la moglie di un fattore di campagna col quale era fidanzata da sette' anni. La relazione fra il giovane medico e la bella campagnola doveva cessare, le famiglie avevano altri progetti. Lo stesso Testani ne era stanco: negli ultimi tempi la situazione si era fatta particolarmente pesante per la morbosa gelosia della Fabbi la quale non esitava a manifestare tale suo sentimento anche in pubblico. La séra del S agosto il medico lasciò l'ospedale dove prestava servizio poco dopo le SI. La Fabbi era giunta a Modena in compagnia del fidanzato, al quale aveva detto di avere appuntamento con un'amica. Il fidanzato andò al cinema per attenderla, la donna proseguì con l'auto e giunse al luogo del convegno con l'amante. La coppia si trasferì sull'automobile del medico, in sosta fra i campi, nel buio. L'unica testimonianza indiretta che è rimasta di quei momenti sì è avuta da una famiglia di contadini di una vicina fattoria. Intesero due colpi di rivoltella. Un istante più tardi il rumore di una àuto che partiva a pieno me tare diretta verso la « provinciale ». Accorsero sul luogo e trovarono il giovane medico riverso sul pavimento della vettura. Le sue condizioni apparvero subito disperate. 1 chirurghi dell'ospedale ove venne ricoverato si prodigarono in un disperato intervento, al termine del quale il Testoni ebbe brevi momenti di lucidità. Disse solo poche parole: < E' stata la Carmen... Carmen Fabbiy. Quarantott'ore dopo morì senza aver ripreso conoscenza. La notte stessa in Questura furono scartabellati febbrilmente gli archivi, fu localizzata in breve l'abitazione della donna. Una pattugliu vi si recò. Carmen stessa aperse la pòrta. Indossava una veste .da camera sopra la camicia da notte, appariva tranquilla, un po' assonnata come fòsse stata destata dalla scampanellata dei poliziotti. Fu portata in Questura e le fu contestata la accusa gravissima. La donna negò con tale simulato candore che i funzionari che indagavano pensarono sulle prime di essersi sbagliati. « E' vero, conosco il Testoni, ma non l'ho ucciso io. Ho passato tutta la sera col mio fidanzato », Il fidanzato, Lorenzo Forni disse: € Ho accompagnato Carmen a \iiiisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiifiir Modena, ma poi la lasciai. Ci rivedemmo a mezzanotte passata e tornammo-a casa insieme. L'accompagnai dinanzi alla sua abitazione e ci salutammo come ogni altra sera. Non so come Carmen abbia trascorso la serata mentre io non ero con lei »." Carmen Fabbi allora confessò: <E va bene, l'ho ucciso io. Ora non chiedetemi più nulla ». Furono qWeste le sole parole che la donna pronunciò da quella notte tragica, fino ad oggi. Per tale suo comportamento fu disposta una perizia psichiatrica, che si concluse con una diagnosi di semi-infermità mentale. I giudici però non ne tennero conto e rinviarono la \imputata a giudizio per omici- a a , dio premeditato. L'aggravante della premeditazione è com'è noto incompatibile con la semiinfermità. Stamane l'imputata era già seduta dittane! alla grande gabbia, compunta, pallida in volto, dimessamente vestita di un soprabito scuro e d'una larga sciarpa grigia che si era avvolta come un velo da araba attorno al capo e che le ricopriva anche la metà inferiore del viso. L'udienza s'è aperta con al cune formalità procedurali circa l'opportunità, prospettala dalla difesa, di procedere a porte chiuse (la Parte Civile si è opposta e la Corte ha accolto quest'ultima tesi) e per l'escussione di alcuni nuovi testi. Su questo punto si sono riaperte le ostilità fra difesa e accusa privata (il padre del la vittima, colonnello Pietro Testani, si è costituito Parte Civile con gli avvocaci Ascari, Malavasi e Perrouoo, la donna è difesa dall'avv. Favini), poiché la Parte Civile ha chiesto la citazione di un teste, il capitano della polizia stradale Bellettini, il quale dovrebbe deporre circa « l'esistenza di rapporti itttimi intercorsi fra l'imputata e alcuni dei suoi agenti ». La Corte decideva, dopo avere ascoltato le parti, di ammettere la testimonianza, dichiarando di ritenerla pertinente alla vicenda procedurale in quanto contribuirà ad illuminare la sconcertante e finora poco nota personalità dell'imputata. Si passava poi subito all'in terrogatorio della donna. Fe dele alla sua linea di condotta, essa ha detto assai poco, forse una quarantina di parole in tutto in oltre tre ore di interrogatorio condotto pazientemente dal presidente avv. Liberatore. Ha esordito con una battuta a mezza voce: « Non volevo uccidere. Ora sono pronta a pagare per la mia colpa ». Un istante di vivacità s'è no tato nell'imputata allorché il presidente, nel dare lettura delle dichiarazioni rese alla polizia subito dopo il delitto, giungeva al punto in cui la donna dichiarò ohe dopo ave re sparato all'amante tentò essa pure di uccidersi. La don na aveva gettato via la sua rivoltella; prese quella che anche il medico aveva con sé in una tasca della giacca e, stan do alle sue dichiarazioni, se la puntò al capo premendo il gril letto. Ma il colpo non partì. Il presidente contestò alla donna la falsità di tale racconto Da una perizia balistica l'arma risultò perfettamente funzionante. Se la Fabbi avesse veramente compiuto il gesto descritto, oggi non sarebbe in Assise ma essa pure al cimitero con la sua vittima. « Non è vero tutto questo — dice la imputata alzando un poco il tono di voce. — L'arma non funzionò, io volli veramente uocidermi ». Insistendo sulla premeditazione, il presidente contesta ancora all'imputata il fatto che ella si preoccupò di precostituirsi un alibi (quello della gita col fidanzato), di cancellare le tracce del delitto (subito dopo il crimine la donna si cambiò sulla macchina stessa, fece un fagotto della gonna e della camicetta intrise di sangue e giunta a casa 10 nascose dentro un armadio). L'imputata non risponde. Iniziava poi la dolente sfilata dei familiari della vittima. 11 colonnello Pietro Testoni, altissimo, con gli occhi rossi di pianto, risponde con un filo di voce alle poche domande che gli tengono poste. Non era al corrente della relazione di suo figlio con la Fabbi, tutto era pronto per le nozze con la giovane fidanzata: in quattro anni di professione il giovane medico si era formata uuemngp"ccbrc un'invidiabile posizione, aveva una vasta clientela, aveva già economizzato1 una decina di milioni. La fidanzata del dott. Testani: < Francesco era. triste negli ultimi tempi. Pochi giorni prima di morire mi disse: " Se mi dovesse accadere qualche cosa di brutto, ricordati che amo te sola"». A questa battuta si fa nell'aula un pauroso silenzio. Ci sono molte cose non dette e non rivelate dalle indagini in questo prò chfariFsiO« coziGcrstgapnGcesso, molte cose che forse non, _ verranno dette mai,. su quel ccPebscvtragico ultimo appuntamento d'amore che non ebbe testimoni ed al quale i due protagonisti di questa sanguinosa storia andarono entrambi armati come due mortali nemici. Velello Muratori ■IIIIIIIIIIIItllllItlllllllllliìlllllllllllllllllllllMlllllll Carmen Fabbi attende di entrare nell'aula delle Assise (Tel.)

Luoghi citati: Bomporto, Modena