Il marchese di Cuevas schiaffeggia il ballerino francese Serge Lifar di Sandro Volta

Il marchese di Cuevas schiaffeggia il ballerino francese Serge Lifar Durante uno spettacolo al Teatro dei Campi Elisi Il marchese di Cuevas schiaffeggia il ballerino francese Serge Lifar Ma il duello non ci sarà - Ciascuno dei due ha atteso invano i padrini dell'avversario - La strana vertenza per "Nero e Bianco,, - L'incontro e l'improvvisa "offesa,, sono avvenuti nell'intervallo (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 marzo. Serge Lifar è rimasto ventiquattro ore rinchiuso in casa per aspettare la visita di due gentiluomini che avrebbero dovuto consegnargli, ,un cartello di sfida. Anche il Marchese di Cuevas è rimasto ventiquattr'ore in casa per la stessa ragione e, siccome i gentiluomini che aspettava il Marchese avrebbe dovuto mandarli Lifar e quelli che aspettava Lifar avrebbe dovuto mandarli il Marchese, tutti e due sono rimasti chiusi in casa per nulla e, trascorse le ventiquattr'ore prescritte dal codice cavalleresco, è svanita 'la possibilità che i due avversari ricorrano alle armi per lavare col sangue le reciproche offese. La strana conclusione della vertenza ha deluso le duecento persone che, in nome del tout-Paris, cercano qualunque pretesto per distrarsi dalle preoccupazioni di tempi tutt'altro che facili. Le duchesse che hanno chiuso, i loro salotti perché non potevano adattarsi alla volgarità di questo dopoguerra, gli ultimi superstiti della Belle epoque e tutti coloro che trascinano la propria noia da un vernissage ad una prova generale per poter dire che ogni cosa è oggi di pessimo gusto, avrebbero visto di buon occhio uno scontro alla sci-boia nel viale delle Acacie ài Bois' de Boulogne. La fama internazionale dei due avversari avrebbe rèso sensazionale l'avvenimento, benché tutti e due, di gusti e di abitudini piuttosto effeminate, fossero poco adatti a sostenere il ruolo. V origine dell' incidente, che si è chiuso nel ridicolo, risale a otto anni fa, quando Serge Lifar, che non poteva ballare a Parigi .perché, era stato accusato di-'collaborazione con i tedeschi durante l'invasione, era andato a far parte del Balletto di Montecarlo, diretto appunto dal Marchese di Cuevas. Fft allora che il Marchese gli ordinò di preparare la coreografia di Nero e Bianco sulla musica di Namouna di Lalò. La rappresentazione non venne poi eseguita, anche perché, placati.i risentimenti dell'immediato dopoguerra, il celebre ballerino ritornò al Teatro dell'Opera di Parigi, nonostante là deplorazione di colo- ro che avevano combattuto nella Resistenza. Nero e Bianco a stato riesumato quest'aliti ór tanto dal Teatro dell'Opér., quanto dalla compagnia diretta dal Marchese di 'Cuevas, il quale, se ne considera' proprietario. Sino all'ultimo momento, d'altronde, Lifar non gli aveva contestato questo diritto, ed aveva anzi assistito a tutte le prove dello spettacolo, dando non pochi consigli agli interpreti. Le acque si sono improvvisamente intorbidate ieri, alla prova generale, nel Teatro dei Campi' Elisi, alla quale assistevano membri del governo, ambasciatori, principi del sangue reale e tutte le personalità pii't in vista in questo momento a Parigi. Appena alzato il sipario, il Marchese di Cuevas si è presentato alla ribalta ed ha pronunciato questo discorsetto colla sua curiosa pronuncia esotica: < Signor ministro, Eccellenze, Altezze Reali. Ho ricevuto delle carte che mi proibiscono questo spettacolo. Non ne tengo conto per non deludere voi, che mi onorate della vostra presenza. Mi si vuol proibire Nero e Bianco, che è uno dei miei balletti più belli. Io sono americano e la mia compagnia è americana e pensavo che in Francia tutto è libero e senza ostacoli. Mi sono sbagliato; però non è colpa della Francia, è colpa di un solo francese ». Si è saputo così che la màt tina, improvvisamente, Serge Lifar gli aveva scritto una lettera vietandogli la rappre sentazione di Nero e Bianco e chiedendogli dieci milioni di danni. La sera, poi, il ballerino era andato al teatro facendosi accompagnare dal suo avvocato e da due uscieri. Lo spettacolo aveva avuto luogo lo stesso e, anzi, Serge Lifar, da un palchetto di proscenio vicino a quello del Marchese, aveva applaudito calorosa mente. Nell'intervallo, i due si incontrarono in un corridoio, in un gruppetto di cui facevano parte Maria di Borbone-Parma e qualche altra principessa. Ci fu uno scambio di parole, ma in modo volubile e con un distacco mondano che non lasciava supporre una vera irritazione. Ad un certo punto, però, Lifar si tolse il fazzoletto di batista bianca dal taschino dello smoking e lo lasciò cadere ai piedi del Marchese di Cuevas. Con una rapidità sorprendente, quasi accennando un passo di danza, il Marchese sfiorò con la punta delle dita la guancia del ballerino. Nella seconda parte della rappresentazione, ognuno riprese il proprio posto per assistere a L'amore e il suo destino, un altro balletto di Ser¬ ge Lifar sulla musica della « Sinfonia patetica » di Ciaikowsky. Applaiisi calorosi si levarono dalla platea al calar del sipario e Lifar, in piedi nel suo palchetto per ringraziare il pubblico, tese le brac eia verso l'avversario, in un gesto di riconciliazione; ma il Marchese, avvolto in un mantello ' di panno nero foderato di raso, rimase immobile co me una statua. Esasperato, il ballerino usci dal palco per andare in quello vicino, però il Marchese di Cuevas passò oltre tirandolo da parte con un gesto che i presenti hanno interpretato in vario modo e a qualcuno è. sembrato un altro schiaffo. Sandro Volta

Luoghi citati: Francia, Montecarlo, Parigi, Parma