La madre di uno degli assassini chiede perdono ai genitori delle vittime

La madre di uno degli assassini chiede perdono ai genitori delle vittime La madre di uno degli assassini chiede perdono ai genitori delle vittime Drammatica udienza al processo per l'uccisione degli innamorati di St. Cloud "Salgo un tremendo calvario, trascinerò una palla al piede per tutta la vita,, (Nostro servizio particolare) Parigi, 21 marzo. Anche la seconda udienza al processo degli assassini di St. Cloud, Jean Claude Vivier e Jacques Sermeus, ha attirato una gran folla alla Corte d'Assise di Versailles, al cui portone c'era la coda già all'una del pomeriggio, e molti hanno atteso parecchie ore nella vana speranza di trovare un posticino nell'aula. Eppure l'interesse della seduta odierna era molto relativo: si trattava infatti di ascoltare 1 testimoni, che non hanno fatto che ripetere cose già note e. dette anche durante l'Interrogatorio degli imputati, Bulla loro vita passata. Del tutto tecniche le precisazioni fornite dal medico legale e dall'armaiolo sul tragitto delie pallottole e le posizioni in cui si dovevano trovare le vittime quando furono colpite; tutto ciò per tentare di stabilire quanti colpi sparò l'arma degli assassini e quali furono mortali. L'avvocato di Vivier, infatti, vorrebbe poter dimostrare che il suo cliente, sebbene sparasse per uccidere, colpì tuttavia solo un morto ormai, ciò che, secondo lui, diminuirebbe la sua responsabilità; l'armatolo, Invece, sostiene che fu proprio il Vivier a sparare i due colpi di grazia, còme afferma, del resto, anche il Sermeus, che su questo punto è in disaccordo con il coimputato. Ad un dato momento l'avv. Floriot, stanco della controversia tecnica, ha esclamato: «Lasciamo stare tutto ciò, che tanto non ha importanza»; per lui infatti vi sono comunque due colpevoli, la cui responsabilità è totale ed uguale. Due compagni degli imputati, ai quali il Vivier aveva proposto di entrare nella < sua » banda e che, per loro fortuna, si ritirarono invece in tempo, descrivono il Vivier come un violento che minacciava di uccidere freddamente 1 « traditori», come un ribelle che odiava chiunque stava meglio di lui. La zia del Semeus, in lacrime, ha dichiarato che il nipote sembrava un bravo ragazzo che, a diciott'anni, si divertiva ancora coi giocattoli;. < Ma si sapeva anche servire bene di una rivoltella », ha subito ribattuto seccamente il P. G. L'udienza si è conclusa con la lettura di una lettera che la madre del Vivier ha inviato al Tribunale per chiarire il motivo per cui non verrà al processo: «Mi sentirei incapace di sopportare il dibattimento In presenza dei genitori delle vittime di mio figlio: .chiedo loro perdono molto umilmente, salgo un- tremendo calvario e trascinerò una palla al piede per tutto il resto della mia vita, schiacciata dalla vergogna e dal disprezzo ». 1. m. Jean Claude Vivier entra nell'aula delle Assise (Telefoto)

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