Lo Scià ha divorziato da Soraya per assicurare un erede alla Corona

Lo Scià ha divorziato da Soraya per assicurare un erede alla Corona L'annuncio a Teheran con un comunicato di mille parole Lo Scià ha divorziato da Soraya per assicurare un erede alla Corona "Profondo* rincrescimento,, dell'imperatore per la decisione presa dopo un colloquio notturno con la consorte - "La sovrana ha adempiuto con devozione e intelligenza ai suoi doveri^, - Soraya avrà una rendita di 30 milioni alVanno e gioielli per 2 miliardi (Nostro servizio partiaolare) Teheran, 14 marzo. Questa mattina un comunicato ufficiale di Corte .ba annunciato il divorzio fra l'imperatore e Soraya. Poco più tardi esso veniva letto alla radio e reso noto all'intero paesie; nel pomeriggio usciva a Teheran un giornale straordinario (i quotidiani non escono il venerdì, giornata festiva dei musulmani), esauritosi in pochissimo tempo. La notizia, quantunque attesa, suscitava grande emozione e larghe manifestazioni di simpatia per l'imperatirlce sacrificata dalla ragion di Stato. Il comunicato è eccezioinalmente lungo, mille parole, e redatto in tre lingue; persiano, inglese e francese; esso è stato consegnato alle ambasciate straniere prima che ne de:tse lettura lo speaker delle, radio. Gli ultimi ritocchi al documento, già pronto sostanzialmente fin dal giorni scorsi, pare siamo stati dati nella notte, dopo u'.i ultimo colloquio telefonico tra lo Scià e Soraya, verso la mezvzanotte di ieri. Ottenuto il conr senso dell' imperatrice anche} sulle espressioni contenute nel comunicato, Reza Palhevi ordinava al ministro di Corte di farlo conoscere alle autorità ed ai sudditi. « Mettendo da parte 1 suol sentimenti personali — dice la fra.se sostanziale del documento — Io Scià ha deciso il 10 marzo, nel corso di «in Consiglio della Corona, con 11 consenso di Soraya, di sciogliere 11 suo matrimonio ». In queste poche parole c'è, in sintesi, tutto il dramma del la coppia imperiale: la deci sione del divorzio, le necessi tà politiche che lo hanno imposto, il dolore personale dello Scià nel piegarsi alla ragion di Stato, il consenso dell'imperatrice al sacrificio co mune, l'indiretta affermazione che non ci sono ragioni per sonali nell'annullamento del matrimonio. E nel resto del documento, forse, si può leggere qualcosa di più: che il di vorzio è stato imposto all'imperatore, sia pure per valide ragioni, dal governo e dai consiglieri della Corona. In tre successivi Consigli di Corte — dice infatti il comunicato — gli alti dignitari (il presidente del Consiglio, i presidenti delle due Camere, il ministro degli Esteri, autorevoli personalità) fecero presente allo Scià, con parere unanime, che per la continuità della dinastia, per l'ordinato progresso del Paese, per scongiurare il rischio di incertezze e di convulsioni, la Persia deve avere un erede al trono, che l'erede deve essere un figlio maschio dell'imperatore, che nessun'altra soluzione dinastica potrebbe offrire le stesse garanzie, e che pertanto solo con un altro matrimonio — constatata la sterilità di Soraya — Reza Pahlevi avrebbe potuto compiere 11 suo dovere davanti alla nazione. «Lo Scià — prosegue il comunicato — è rattristato dalla circostanze che hanno indotto alla separazione, soprattutto considerando il fatto che l'imperatrice ha adempiuto sempre con devozione ed intelligenza ai compiti ed ai doveri inerenti alla sua posizione >. Il documento sottolinea con le parole più lusinghiere i servigi resi da Soraya al suo Paese, nei sette anni In cui cinse la corona; ridabisce il < profondo rincrescimento dell'imperatore >; spiega brevemente come la sovrana abbia dato il suo consenso, « pronta a compiere qualsiasi sacrificio per il bene dell'Iran >; mette in rilievo l'unanimità dei consiglieri dì Corte nel chiedere allo Scià di compiere questo duro passo; aggiunge che la decisione venne presa già il 10 marzo, dopo le brevi ma drammatiche trattative fra Teheran e Colonia. E' molto verosimile, peraltro, che Soraya sapesse quale destino l'attendeva fin dal giorno in cui lasciò la sua capitale per una « vacanza > in Svizzera ed in Germania. La pubblicazione del coniu¬ dd } nicato era attesa soltanto per domani: è stata una sottile ragione protocollare a far anticipare l'annuncio a oggi, giorno festivo. Domani arriverà a Teheran il ministro degli Esteri austriaco ed appena giunto, avrebbe dovuto firmare, come esige la consuetudine, il c registro dell'imperatrice >; giustamente la Corte giudicò che, nell'imminenza del divorzio, non sarebbe stato un gesto opportuno. Secondo la legge islamica, basta l'annuncio di oggi a rendere valido il divorzio tra l'imperatore e Soraya. Con formalità poco diverse lo stesso Reza Palhevi comunicò, dieci anni fa, il suo divorzio da Fawzia, sorella dell'ex-re Faruk, che gli aveva dato soltanto una figlia. Lo Scià e Soraya si erano sposati il 12 gennaio 1951, sotto gli auspici più felici, con una fiabesca cerimonia nel < Palazzo di marmo >. Si erano conosciuti a Parigi nel 1950, durante un ballo: la giovinezza, la bellezza, la nobilissima famiglia, l'educazione europea sembravano fare della diciottenne principessa Esfandiari la moglie ideale per il sovrano, desideroso di rafforzare la corona, di svolgere una politica orientata ■verso l'Occidente, di avere un •erede al trono. Era voce geneIrale che un amore profondo, pincero, del tutto estraneo alla ragion di Stato unisse i due .BJpOSl. ' Ma le nubi incominciarono {abbastanza presto: nel 1953 la coppia imperiale dovette fuggire dalla Persia per il colpo di Stato repubblicano di Mossadeq, ritornandovi solo dopo la controrivoluzione del gen. Zahedi; e soprattutto incominciò ad apparire preoccupante la vana attesa di un figlio. Sono anche troppo note le frequenti, inutili visite di Soraya ai più autorevoli ginecologi d'Europa e d'America; ora l'impossibilità di essere madre ha tolto la corona alla più bella sovrana del mondo. Le ragioni politiche hanno complicato le trattative per il divorzio (e complicheranno forse la scelta di una terza imperatrice), è indubbio che la causa prima e forse unica dell'attuale separazione deve essere vista nela mancata maternità. E' l'aspetto umano del dramma, comunque, che ha colpito oggi milioni di cittadini persiani; delle donne, che si sono viste piangere per le vie di Teheran, ma anche di .molti uomini che pensano con simpatia e rammarico alla regina gentile, affabile e pietosa per tutte le miserie. Come ogni vicenda familiare, anche la separazione di Reza Palhevi e di Soraya ha un aspetto finanziario. Lo Scià ha concesso all'ex-sposa una pensione vitalizia di 30 milioni di lire all'anno, un « risarcimento » di 90 milioni e la proprietà dei suoi splendidi gioielli personali valutati circa due miliardi, r. s. ■•I Lo zio di Soraya che ha conotto le trattative con Teheran A Teheran 11 portavoce del palazzo imperiale, Shoja Shafa, legge 11 comunicato ufficiale che annuncia 11 divorzio (Tel.)

Persone citate: Esfandiari, Faruk, Reza Palhevi, Soraya ? Reza Pahlevi, Zahedi