Superstizioni e sètte mistiche resistono nell'URSS degli sputnik e del tecnicismo

Superstizioni e sètte mistiche resistono nell'URSS degli sputnik e del tecnicismo Superstizioni e sètte mistiche resistono nell'URSS degli sputnik e del tecnicismo Si frequentano fontane e laghi "miracolosi,, Fra i "tremolanti,, ed i "figli di Dio,, si trovano anche operai moscoviti; taluni praticano riti barbarici, che possono giungere fino al delitto (Nostro servizio particolare) Mosca, marzo. L'URSS occupa un posto di primo piano nella scienza e nella tecnica; è la patria degli sputnik ed ha realizzato grandi imprese nella conquista degli spazi. Ma dietro la brillante facciata di un Paese che avanza con passo rapido sulla strada del progresso materiale, resiste la vecchia, eterna Russia, con le sue tradizioni nazionali, le superstizioni popolari, le sètte religiose. Vorremmo rapidamente disegnare questo volto mal conosciuto della Russia, utilizzando 1 documenti e le testimonianze apparse nella stessa stampa sovietica. Si vedrà quanto siano tenaci le sopravvivenze di un passato che qui pensavano di aver soppresso. La fede in tutto quel che è irrazionale, misterioso, inesplicabile esercita tuttora un fascino irresistibile: i cittadini sovietici, ribelli alla fredda dottrina marxista che pretende d'avere una risposta per tutti i problemi, sono assai più vicini ai loro antenati della « santa Russia » di quanto il governo vorrebbe far credere. Sfogliando giornali e riviste dell'URSS si trovano spesso articoli consacrati alle « fontane miracolose », ai laghi che attirano folle di pellegrini, alle città inghiottite un tempo per grazia del cielo, perché non cadessero nelle mani dei nemici mongoli. Nella provincia di Gorki (già NijniNovgorod), sul Volga, il lago Svetloiar attira gente da tutte le parti, ed i giovani comunisti — scrive la Komsomolskaia Pravda — hanno visto dei credenti farne il giro in ginocchio; soprattutto degJi scolari che sperano, in questo modo, di riuscire negli esami. Non lontano da Orel esiste una sorgente miracolosa di grande fama, dove delle ex-monache vivono di elemosine e distribuiscono immagini sacre. Si bagnano in quell'acqua malati e bambini, vi si gettano monete, si attendono delle « apparizioni ». Che apparizioni? I fedeli vedono nell'acqua quel che a ciascuno è stato predetto, rivela la Literaturnaia Gazeta: chi vi scorge un leone ruggente, chi un neonato avvolto in coperte rosa, chi persino il Cristo in croce. Qualcuno se ne va senza aver visto nulla: « perché non sono degni del miracolo », spiegava un vecchio dalla barba bianca alla corrispondente del giornale. E nell'articolo si fa osservare che, a brevissima distanza, i contadini dei kolkhoz sfruttano le loro terre secondo le regole della più moderna agronomia, mentre i loro figli imparano, nelle scuole sovietiche, le leggi marxiste dell'evoluzione naturale e sociale. Si constata nell'URSS anche la sopravvivenza delle « sètte ». Queste piante malate staccatesi dal tronco della Chiesa ortodossa, erano numerose sotto il regime zarista e spesso si consacravano a pratiche insensate e, crudeli. Ricordiamo le più note: gli skoptsy,' o « bianche colombe », che praticavano la castrazione volontaria; i Khlystys, o «flagellanti », i cui riti fanno pensare ai dervisci; gli Skakuny, o «saltatori»; i Pryguny, detti anche « figli di Sion », creati da un umile contadino che un giorno sì fece incoronare « re dei cristiani ». E c'erano anche gli « Adamiti », che vivevano nudi come Adamo ed Eva prima del peccato; i «Vincitori della carne»; e quelli che si spingevano fino al suicidio religioso gridando nell'estasi: «Noi moriamo per il Cristo »... Vietate sotto l'antico regime, perseguitate con maggior rigore dopo la rivoluzione, le sètte non sono totalmente scomparse. Hanno perduto in gran parte i loro fedeli, ma sopravvivono in un'attività clandestina e talvolta appaiono alla luce per qualche scandalo. Nell'Unione Sovietica ci sono tuttora dei « cercatori di Dio », dei «figli di Dio», che fondano qua e là dei « luoghi santi » ed errano di villaggio in villaggio nell'immenso paese per « evangelizzare » i loro fratelli. E talvolta la stampa comunista fa delle scoperte sbalorditive. In un villaggio del Kazakhstan, la repubblica che Kruscev vuol trasformare in un granaio rivale dell'Ucraina, furono arrestati l'anno scorso alcuni membri di una setta che giunge fino alla crocifissione... Alcuni giovani « pionieri », attirati da grida, entrarono un giorno nella casa di certo Jakob Stadel e videro uno spettacolo raccapricciante: ai piedi di una grande croce bianca giaceva una donna seminuda, la moglie di Jacob; questi ed un amico tenevano in mano un martello e dei chiodi, acquistati dal falegname del kolkhoz, e si accingevano ad inchiodare la loro vittima sulla croce. Furono condannati rispettivamente a dieci e sette anni di carcere, ma — fa osservare la Komsomolskaia Pravda ■ — il processo rivelò che la setta aveva potuto svolgere per lungo tempo la sua attività grazie all'indifferenza ed alla ce¬ ii iiiiiiiniiiiiiiiiiiim a cità dei dirigenti comunisti locali. Un'altra setta sopravvissuta alla fine del regime zarista è quella dei triasuny, o «tremolanti », scoperta dì recente alla periferia di Mosca dov'era riuscita a « convertire » anche degli operai. I triasuny (denuncia la stampa del partito) « si ritirano dalla società », rifiutano « di partecipare all'emulazione socialista»; una donna preferì morire di appendicite piuttosto che ricorrere ai « medici anticristi » della città; molti si infliggono delle torture per espiare i loro peccati e per prepararsi al Giudizio universale. Quei « tremolanti » hanno come capi « fratello Nicola » e « fratello Vania ». Questi, di giorno, fa il contabile in una officina e di sera si trasforma in onnipotente capo religioso: obbliga i fedeli a restare inginocchiati per delle ore, sino a perdere conoscenza, mentre predica che « giorno verrà in cui gli impuri periranno e solo j i figli di Dio vivranno eternamente ». André Pierre Copyright de « La Stampa »

Persone citate: André Pierre Copyright, Jakob Stadel, Kruscev, Orel