II problema delle Maiuscole

II problema delle Maiuscole T*JL L/IKGUA FURA JÉjg IMPURA II problema delle Maiuscole Abolirle è una vecchia utopia - Pietro Giordani le aveva in odio, tanto da iirmarsi in tutte minuscole Ma la schifiltà che l'uso contemporaneo mostra d'averne è esagerata in grammatica ed in morale • La nostra minuscolite è forse la reazione naturale alla maiuscolite impostaci dalla dittatura Abolire le maiuscole, salvi i casi in cui sono rigorosamente necessarie, è una vecchia utopia che urta contro la natura umana, sempre Incline, anche nelle scritture, a rilevarsi e a sopraffare, Gli stessi rivolgimenti politici che sembrano promettere la «sanbartolomeo» delle maiuscole, in effetto non fanno che tramutarle da un ordine di parole a un altro: trono e altare. Giustizia e Libertà. L'ateo scrive dio, ma scriverebbe Ateismo; l'anarchico dirocca tutte le iniziali maiuscole meno quella di Anarchìa. Fu il Giordani acerrimo nemico delle maiuscole cosi da firmarsi pietro giordani (e il Chiarini giovane, per simpatia: giuseppe Chiarini): ma come maiuscola l'affettazione di quelle minuscole! Questo è insomma il punto di lingua più indisciplinato di tutti, come lamenta giustamente un lettore, che peraltro troverà nel Dizionario del Gabrielli buoni e utili consigli. Il grammatico, contro il costume suo di curare de mimmis, non ha dato regole costanti sull'uso delle maiuscole; lascia troppe volte a chi scrive di risolvere, per discrezione dubbi e perplessità. Ma oggi si comincia a dubitare molto prima che sia Anita l'assistenza grammaticale; e la discrezione è poca. Fuori dei due casi in cui è pacifica per tutti: in prin cipio di periodo e nei nomi propri; la maiuscola sta sul ti vedo e non ti vedo. Es3a ci vuole dopo i due punti che introducono al discorso diretto (Dis- se: — Basta); dopo il punto in- terrogativo o esclamativo »em- pre ch'esso chiuda veramente il periodo (Eccoti! Hai scritto a Gigi? ma se il discorso incalza, allora la minuscola: Che bella giornata! così serena!), e nei nomi comuni che si riferiscono a cose personificate (il Carroccio, il Capricorno) e negli aggettivi che li accompagnano (i Vespri Siciliani). La personificazione manda a qualsiasi parola la dignità dell'iniziale maiuscola. La suocera, se s'intende una suocera qualunque o quella lì. Ma la Suocera se si vuole assommare tutte le suocere in un archetipo da servire in un discorso generale per generi e nuore. Nelle < Favole d'Esopo volgarizzate per uno da Siena > si legge: « Meriggiando uno Vecchio con una Rosta (Ventaglio) in mano.... prendeva fra se medesmo deletto; e intanto ecco la Mosca la quale per richiederlo a ira.... percotiello per lo volto e per lo capo e per lo petto. E volendola 'erire il Calvo, dava a se medesmo, e ella fugiendo si gabbava....» Quelle maiu scole sono perché il Calvo vaie l'uomo invecchiato in questo mondo in istato di grazia: la Mosca, le cose leggiere e vili con le quali si mene la vita temporale; la Rosta, l'aspra penitenza che consuma ogni pravità di peccato. Le ultime favoliate che ci rimangono, sono le donne che continuano a sognare l'Amore con Ir maiuscola. La quale è prescritta anche nei nomi delle stelle e dei pianeti da considerarsi come propri: Giove Sole Luna; e a dì- spetto dell'uso, negli aggettivi lsoBtantivatl con cui si Indica¬ no i popoli: gl'Italiani, i Francesi, il Turco (sostantivati: giacché tornando ad essere meri aggettivi riavranno la minuscola: la donna bolognese). La fede prima e poi il rispetto danno la maiuscola alle parole Dio e Afadonna e ai rispettivi sinonimi: l'Onnipotente, l'Altissimo, la Vergine, l'Addolorata. Santo, non seguito dal nome proprio, avrà la maiuscola: il Santo di Padova; altrimenti si scriverà con la minuscola: san Paolo. E minuscolo sempre il don. Dalla maiuscola non si scappa neppure coi nomi delle solennità religiose • (Natale), coi numeri cardinali indicanti un tempo che fa epoca (il Trecento); coi titoli delle opere letterarie, artistiche e musicali (I Promessi Sposi, la Saliera del Cellini, Il Barbiere di Siviglia). Talune parole equivoche si distinguono appunto mediante la maiuscola: Terra (pianeta), terra (terreno); Chiesa (l'istituto), chiesa (edi flcio); Comune (circoscrizione territoriale), comune (aggettivò); Caffè (il luogo), caffè (bevanda) e cosi via. E lasciateci dire che è imprudentissimo scrivere paa£e, in senso di Patria Nazione, con la minuscola Fin qui o poco più in là. consigliando la minuscola pei i mesi dell'anno, 1 giorni del la settimana e le iniziali deversi, e la maiuscola per associazioni ed enti morali (aneliper poterne levare più facilmente la sigla acrostìca: As soclazione Culturale Italiana, ACI) ; fin qui, la scorta gram maticale. Del rimanente la maiuscola, bramata da tutti i dignitari, da tutti 1 partiti, da tutti gli istituti, è rimessa al nostro arbitrio; data o no a succiare secondo gli umori degli uomini. Urbanità vorrebbe che si largheggiasse nell'uso delle maiuscole reverenziali, dimenticando le passioni di parte; e che 1 Rossi la dessero ai Bianchi e i Bianchi ai Rossi. C'è chi giudica un avanzo di servilismo secentesco la maiuscola cosiddetta interna (da riserbarsi, a rigore, soltanto a Dio), quale si usa nelle lettere a persona di riguardo: Mi perdoni se La importuno ecc. Anche per '.a confusione che evita di fare con altre particelle, ci pare un tratto civile da conservare, anzi da estendere a tutti i destinatari. E poi s'è già detto che la maiuscola è ra dicata nel cuore umano: quando si fosse, promulgata una legge per abolirla, ci sarebbe sempre chi nel chiuso d'una lettera la ripristinerebbe pei farsi bello con il Principale, l'Eccellenza e le Loro gentilissime Consorti. La schifiltà che l'uso contemporaneo mostra d'avere, almeno in pubblico, per le maiuscole, è insomma esage rata non meno in grammati ca che in morale Ma sempre un eccesso ne provoca un al trp. la nostra minuscolite è ì effetto della maiuscolite già impostaci dalla dittatura Sol tanto il Tempo, se sarà ga lantuomo, rimetterà le maiuscole al posto giusto. Leo Pestelli

Persone citate: Cellini, Chiarini, Gabrielli, Leo Pestelli, Rossi, Sole Luna, Turco

Luoghi citati: Mosca, Padova, San Paolo, Siena, Siviglia