Il mistero psichico dell'uomo e le antichissime superstizioni di Nicola Adelfi

Il mistero psichico dell'uomo e le antichissime superstizioni NEL MONDO DELLA STREGONERIA E DEI GUARITORI Il mistero psichico dell'uomo e le antichissime superstizioni Nelle loro spelonche i maghi della Lucania curano i maiali di mente con sistemi che non differiscono fondamentalmente da quelli usati dagli psicoanalisti nei loro salotti - Essi creano un'aura suggestiva: in casi di incubi, allucinazioni, isterismo, il loro intervento può essere efficace - Così affermano alcuni scienziati dopo una spedizione di studi e ricerche (Nostro servizio particolare) Roma, 11 marzo. Di tutti i maghi, stregoni, fattucchieri, indovini e guaritori che praticano le loro arti nell'antica e primitiva terra di Lucania, uno dei più famosi e riveriti è certamente lo zio Giuseppe. La sua dimora è ad Albano, un paese di £500 anime che sta tutto raccolto fra le Murge a 900 metri sul livello del mare e che gli avanzi di una cinta murària a Hocchi megalitici circondano da ogni lato; scarse e non sempre agevoli sono le comunicazioni fra Albano e gli altri paesi che si trovano in quella "estrema'propàggine dell'Appennino. Lo zio Giuseppe non è il solo ad Albano a conoscere le, arcane vie della magia, ma sia nel paese natio sia per un rmsto tratto di territorio all'intorno, egli è considerato il più valente, il più acuto e pronto fra tutti i concorrenti, un vero primario; anzi, la voce pubblica gli ha messo il soprannome di < Ferramosca », intendendo dire che la maestria dello zio Giuseppe è tale che egli riesce persino a mettere i ferri alle zampette di una mosca, allo stesso modo come fa il maniscalco con i cavalli. Eppure, per quanto grande sia l'autorità dello zio Giuseppe, molto più famoso di lui era lo zio Sceppe di Valsinni, altro piccolo paese della Lucania. Il mago di Valsinni è morto di cancro da alcuni mesi, ma, finché visse, la sua fama spaziava cosi lontano che a lui ricorrevano malati dalle altre re¬ iiniiiHHiiimimm gioni d'Italia, anche dall'estero, perfino dalle lontane Americhe. Lo zio Sceppe non era un uomo comune, e gli stessi professori universitari che di recente hanno partecipato ad una spedizione scientifica nella Lucania, più di una volta si sentirono come nudi davanti agli occhi indagatori del mago di Valsinni. Era analfabeta, ma all'occorrenza sfogliava con mani leste alcuni libroni stampati nei secoli scorsi, i cosiddetti « libri del comando », e fingeva di leggervi rapidamente ordini e consigli di natura esoterica. Era questo uno dei tratti che aveva in comune con altri stregoni, e quando si trovava in presenza di un caso difficile faceva ricorso a un espediente praticato anche da altri maghi:. introduceva il dito mignolo della mano destra nell'orecchia dello stesso lato e restava per un certo tempo in ascolto. Che faceva allora lo zio Sceppet Chiamava a consulto la « compagnia »: ossia evocava lo spirito di persone morte oppure si metteva in contatto con altri professori di magia. La nostra mente, abbagliata com'è ogni giorno dai prodigi che nascono nei laboratori della scienza, può anche inclinarci le labbra al sorriso davanti allo spettacolo di un analfabeta che consulta libracci in uno scuro antro oppure di un contadino che si serve del mignolo come dell'antenna di un telefono senza fili. Tuttavia, è proprio la scienza, o per lo meno una corrente scientifica molto giovane e battagliera, che ci ammonisce a non li¬ quidare con un sorriso d'incredulità certi fenomeni che, seppure non abbiano ancora trovato una sistemazione rigorosamente scientifica, esistono,..^ verificano ogni giorno; sono fenomeni certamente misteriosi, ma- che se fossero interpretati al lume, delle più recenti teorie psicologiche, potrebbero forse aprire proficui spiragli in quel mondo per gran parte inesplorato che ha le sue radici nel sistema nervoso o nella psiche dell'uomo. Questo è stato per l'appunto l'atteggiamento spregiudicato con cui i professori universitari di Roma, di Perugia e del New Jersey hanno condotto la loro spedizione tra i maghi della LucaniaEssi hanno percorso alcune migliaia di chilometri su e giù per la Lucania, raccogliendo e studiando una notevole massa di notizie, cercando di sceverare la parte di ciarlataneria e di superstizione da quello che invece presentava aspetti d'interesse scientifico. E più di una volta è avvenuto che gli illustri professori, trovandosi al. cospetto di uno stregone sporco, misero, ignorante, hanno finito col sentirsi in una imbarazzante condizione d'inferiorità: < Ad un certo punto, ci siamo sentiti ridicolmente trasformati da indagatori in indagati », trovo scritto testualmente in una relazione ufficiale. Ascoltate, per esempio, quel che accadde a Genzano, un paese posto ai confini fra la Lucania e le Puglie. Uno dei membri della spedizione scientifica soffriva per un attacco di emorroidi; sebbene andasse soggetto a fre- quenti emorragie, per un senso di pudore non aveva mai parlato del suo male con nessun compagno di viaggio. Si curdva da sé, soffrendo in silenzio. Potete ben immaginare quale tu la sua sorpresa quando si recò insieme con gli altri a consultare la maga di Genzano e si senti dire a bruciapelo: < Guardati dal sangue del corpo: guardati e curati, figlio mio » Tralasciando per il momento la parte che riguarda il mondo specifico dei sortilegi e dei prodigi, di incantesimi e fatture, veniamo al lato maggiormente approfondito nel corso della spedizione scientifica: l'attività svolta dai maghi per curare i malati. Di norma, i guaritori non sono contrari alla scienza medica ufficiale; per lo più sono orientati nel senso di un preciso distacco fra le malattie di pertinenza del medico e quelle di pertinenza del mago. Tuttavia, nei luoghi dove chiamare il medico condotto o recarsi in farmacia implica un lungo viaggio o spese insostenibili, i maghi intervengono anche nel caso di malattie comuni ordinando l'uso di erbe medicamentose la cui efficacia è apprezzata anche dalla scienza medica ufficiale; si tratta di solito di pratiche mediche che risalgono nei secoli fino a Ippocrate o a Galeno. invece, nei paesi della Lucania dove ci sono medici e farmacie, i guaritori preferiscono lavarsi le mani di fronte ai casi di malattie organiche; consigliano allora i clienti di andare dal medico, t Questo è già un progresso rispetto a quanto avveniva cinquantanni fa>, leggo in una relazione del prof. Mario Pitzurrà dell'Università di Perugia. < Molte volte l'intervento del medico è efficace, e tutto finisce H. In qualche caso, per scarse possibilità, diagnostiche, per ambiente familiare sfavorevole, per poca assistenza, i consigli del medico vanno a vuoto; il male si protrae, ed ecco allora entrare in azione il guaritore. In tutti questi casi, l'intervento del mago ha sortito esito negativo ». In altri casi, invece, specialmente quando si tratta di turbe psichiche, il malato o i suoi familiari non pensano nemmeno per un momento di andare dal medico; persuasi che incubi, allucinazioni, sonnambulismo, isterismo e tutti gli altri fenomeni connessi a un disordine del sistema nervoso o psichico siano le conseguenze di una fattura, di una magia nera, corrono direttamente a cercare un rimedio dalle mani del mago. In tutti questi casi, affermano i relatori senza esitare, l'intervento dei guaritori è risultato efficace, e molte volte i malati guariscono definitivamente. Le conclusioni sono di vario ordine. Anzitutto, » guaritori so7io persone dotate dt grandi leve psicologiche e posseggono una straordinaria intuizione ch'è resa ancora più acuta dalla lunga pratica del mestiere. Inoltre, sanno circondarsi di un'aura quanto mai suggestiva consultando « libri del comando », chiamando a raccolta spiriti e maghi lontani, confezionati do complicati amuleti In tal modo riescono ad aprirsi una breccia nella mente dei clienti malati e ad estirpare quei complessi che sono al- l'ordine delle psiconevrosi. In altre parole, gli incolti maghi della Lucania curano nelle loro rozze spelonche i malati di mente con sistemi che non differiscono fondamentalmente da quelli usati digli psicoanolistì americani nei loro eleganti salotti a un dollari la seduta. Un'altra e più importante conclusione prospettata dai professori che hanno vagliato l'attività taumaturgica dei maghi lucani è questa: le malatti' mentali, per lo meno quelle che non si presentano in forme particolarmente gravi, possono essere curate efficacemente con le sole forze psichiche. Va da sé che non spetta a noi esprimere un giudizio su queste affermazioni che sono in netto contrasto con le teorie oggi prevalenti in fatto di malattie mentali; teorie tutte che partono dal presupposto che l'origine dei disordini nervosi e psichici sia da cercare in fattori organici, in lesioni verificatesi in qualche parte dell'organismo umano. Più che altro, ci premeva dare ?iofi2i« ai nostri lettori di una. spedizione scientifica compiuta in Italia e che non ha precedenti, e nello stesso tempo sottolineare come le idee più antiche e primitive coincidono talora con quelle più moderne e audaci quando hanno per oggetto quel mistero tuttora non scandagliato ch'è costituito dalla mente e dall'anima degli uomini. In altre parole, quando il protagonista è la persona umana, può anche avvenire che le idee generalmente considerate superstiziose si rivelino invece verità in embrione. Nicola Adelfi

Persone citate: Ferramosca, Galeno, Genzano, Mario Pitzurrà