Soraya sarà «ripudiata» dallo Scià se non accetterà che il consorte si risposi
Soraya sarà «ripudiata» dallo Scià se non accetterà che il consorte si risposi L'imperafrloe non sembra dispostesi, a cfJWcfei«e Vaffetto del marito Soraya sarà «ripudiata» dallo Scià se non accetterà che il consorte si risposi Un 'consiglio di famiglia, a Colonia per indurre la sovrana a non rifiutare il compromesso - Falliti finora i tentativi di mediazione - Concessa a Soraya una settimana per prendere una decisione definitiva (Dal nostro corrispondente) Bonn, 6 marzo. Oggi, contrariamente alle sue abitudini, l'imperatrice Soraya non è uscita dall'Ambasciata delYIran a Colonia, dove soggiorna, per recarsi in città. 1 giorni scorsi fu vista nelle strade eleganti di Colonia a fare delle comvere, accompagnata dal giovane fratello; altre volte ancora l'imperatrice, sempre seguila dal fratello e da un paio di poliziotti in borghese incaricati di evitarle i fastidi della pubblicità, si era recata al cinema. Ma quest'oggi i giornalisti e i fotografi di guardia all'Ambasciata iraniana nel quartiere di Marienburg, non sono riluciti ad avvicinarla. Oli uffici della rappresentanza diplomatica sono rimasti chiusi in quanto, come avvertiva un cartello affissò all'ingresso, « oggi è giorno di festa >. Di quale festa si trattasse non lo si è potuto appurare, ma è sorto il dubbio che il cartello fosse stato messo li apposta per tenere lontani gli indiscreti visitatori e, soprattutto, i giornalisti. Molte persone, però, fra cui diversi funzionari dell'Ambasciata, sono entrati lllllllllll ed usciti dalla palazzina dove, cosi si è saputo poi. vi è stata iin'c importante riunione », con la partecipazione dell'imperatrice Soraya. Si è tenuto nel pomeriggio una specie di consiglio di fa- miglia, durante il quale è statadiscussa la risposta da dareallo Scià, che per avere un ere rebbe prendereuna .seconda moglie. Alla riunione, oltre che Soraya, hanno preso parte il padre, principe Esfandiari, ambasciatore dell'Iran presso la Repubblica f*derale, il fratello (che si trovaa Colonia per laurearsi in me dicina) e alcune persone di fiducia dello stesso ambasciatore. Era presente anche lo zio di Soraya, il senatore Asfaad, giunto a Colonia nei giorni scorsi per soìlecitare una decisione dall'imperatrice. La discussione però non ha portato a risultati concreti. Soraya non sembra disposta ad accettare il < compromesso > offertole dallo Scià per dare un erede al trono e salvare la sua posizione di legittima consorte e di imperatrice di Persia. E inutili sono stati i tentativi del padre e dello zio per indurla a non rifiutare. Se Soraya in- sistesse nel suo diniego non resterebbe altra scelta che il divorzio, o il < ripudio >, come dicono i persiani. L'imperatrice, del resto, non può neanche sperare di opporvisi, perché il \ divorzio, secondo il Corano, av- \™nf ver decisione unilaterale, 'Basta che luomo dica aìla m°' \glie, alla presenza di testimoni, sti»"'1 e la separatone iuna principessa persiana) So [„„„„ '„„„„,,£ „„„/.w^ w Afa piuttosto che dividere l'affetto dello Scià con un'altra donna (pare che la nuova moglie scelta dall'imperatore sia raya sembra preferire il divorzio e questo lo si può spiegare facilmente anche per la sua mentalità di occidentale (l'imperatrice è nata ed è stata educata in Germania, essendo la madre tedesca). I parenti, invece, sono per il compromesso: essi difatti si sono assicurati importanti posizioni nella politica e nella diplomazia, che verrebbero certamente scosse dalla rinuncia dell'imperatrice al trono. Per convincerla ad accettare lo zio ha prospettato anche a Soraya la possibilità della sua incoroiiazione, che fino ad ora era stata impedita da intrighi di palazzo. Stasera, al termine del consiglio di famiglia, lo zio di Soraya ha telefonato allo Scià per dirgli che le sue fatiche di mediatore erano state inutili. Lo Scià avrebbe invitato il suo messaggero a compiere qualche altro tentativo. Il termine massimo accordato dall'imperatore alla moglie è una settimana. Passata la settimana verrebbe annunciato ufficiaimente il divorzio. m. c. Il sen. Asfaad, Inviato dall'imperatore per sollecitare la decisione di Soraya (Telef.)
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