Gli studenti minacciano di occupare l'Università

Gli studenti minacciano di occupare l'Università La campagna contro Pesame di Stato Gli studenti minacciano di occupare l'Università L'azione di forza potrebbe avvenire lunedì, giorno fissato per le prove ■ Fermo avvertimento del Questore - li Rettore è favorevole al rinvio dell'esame, ma richiama gli universitari alfa loro responsabilità AH'Università e al Politecnico1 teè tornata la calma. Una calma apparente. Nei giorni scorsi, gli allievi di Architettura avevano occupato il castello del Valentino, in segno di protesta contro l'esame di Stato. Il loro esempio era stato seguito dagli iscritti alla Facoltà di Economia e Commercio. Nelle altre Facoltà, gli studenti avevano disertato le aule. A differenza di altre città — dove i goliardi erano trascesi ad epiBodi di violenza e inciviltà verso rappresentanti del Governo —, le dimostrazioni degli studenti torinesi si sono mantenute su un piano di correttezza, e con l'appoggio morale del Corpo Accademico. Al Politecnico le lozioni, sono state riprese mercoledì, nelle altre Facoltà lo sciopero è cessato ieri mattina. Ma si è trattato di una pausa nella battaglia iniziata dagli universitari. Una delegazione di studenti è partita ieri per Roma. Oggi sarà ricevuta dal ministro Moro. Gli studenti confermeranno 11 loro punto di vista sulla necessità di rinviare gli esami di Stato fissati per lunedì prossimo. In caso di rifiuto « riprenderanno la protesta in forma più energica ». Un comunicato dell'Interfacoltà diretto ai giornali dichiara: « Gli studenti universitari torinesi ribadiscono le proprie posizioni sull'csdmc di Stato, permanendo in stato di agitazione. La situazione ha ormai raggiunto il suo acme. Tutte le proposte presentate dagli organismi rappresentativi sono state respinte e salvo una forte opposizione da parte degli suadenti l'esame avrà luogo lunedì. Gl{ studenti torinesi, che hanno solidarizzato con Fon. Segni ed hanno biasimato il comportamento riprovevole dei loro colleghi romani, sono ora disposti a fare qualunque cosa*. Il « qualunque cosa » consisterebbe nell'occupare l'Università a partire da domani pomeriggio « anche con. tro l'opposizione della forza pubblica»: lo preannuncla la Interfacoltà in un telegramma all'on. Moro e all'* Unuri », che raggruppa tutti gli organismi rappresentativi universitari d'Italia. Il gesto di forza non resterebbe isolato: gli studenti di Architettura dell'Ateneo romano si appresterebbero ad occupare temporaneamente la loro Facoltà. Quelli di Venezia sono decisi ad attuare lo sciopero-ad oltranza. Oggi il ministro della Pubbli ca Istruzione dovrebbe rispon dere in Senato alle interpellanze sul delicato problema dell'esame di Stato. Può darsi che la situazione registri una schiarita. Comunque, il Questore ha ammonito ieri gli allievi del Politecnico' — ricevendo una delegazione della loro associazione — che un eventuale tentativo di blocco delle aule destinate all'esame di Stato porterebbe all'immediato intervento della polizia e all'arresto dei responsabili. Che la situazione sia confusa anche a Roma, lo dimostra un particolare tutt'altro che insignificante: fino a Ieri sera il Ministero non aveva ancora reso noto per iscritto al Rettore dell'Università di Torino i nomi dei 46 componenti le commissioni di esame. Solo una telefonata, alle 18, ha comunicato al .prof. Allara l'elenco dei commissari. tPer non perdere altro tempo — ci ha dichiarato il Rettore — le autorità accademiche cominceranno domani mattina, ad informare della designazione gli Interessati, e a chiederne l'accettazione scrit- slmsmdiSfssFdttrnfev te. Temo, però, che non sia pos- slblle completare In tempo utile l'operazione. Molti dei commissari designati risultano assenti da Torino, altri probabilmente declineranno l'Incarico u dovremo chiedere al Ministero il nome dei sostituti». Sul problema dell'esame di Stato, il prof. Allara ci ha confermato che 11 suo punto di vista coincide con quello di quasi tutti 1 Rettori e Presidi di Facoltà, e con quello degli studenti: « Trattandosi di una materia tanto complessa e delicata, ritengo sarebbe opportuno rinviare di un anno il ripristino dell'esame, sospeso 13 anni fa, e studiarne con maggior calma e ponderazione le modalità e la portata. I deprecabili e vergognosi episodi di oltraggio e ostilità nel riguardi dell'on. Segni e della on. Jcrvolinq devono essere condannati senza riserve. Probabilmente ne sono stati responsabili, o istigatori, elementi estremisti o addirittura estranei all'Università. A Torino, i dirigenti degli organismi rappresentativi hanno invece dato prova di alto senso di responsabilità. Tutte le manifestazioni di protesta si sono svolte in un clima di democrazia e compostezza. Merito, soprattutto, degli esponenti degli universitari torinesi: che sotto in genere gli allievi piti seri e studiosi. Sono stati concordi con il Senato Accademico nello stigmatizzare ogni eccesso ». All'esame di Stato in programma per lunedì dovranno sottoporsi — salvo contrordine ntngcelSgpsa nel Ministero — tutti i laureati nell'anno accademico 1956-57 nelle Facoltà di medicina. Ingegneria, architettura, agraria, chimica, veterinaria, farmacia, economia e commercio (per l laureati In legge l'esame di Stato è sempre rimasto in vigore). Questa prova ha lo scopo di controllare se il neo-laureato è In grado o meno di esercitare la professione. Gli Interessati non negano l'utilità dell'esame; lo ritengono però assurdo e privo di valore a pochi mesi dalla laurea, cioè quando chi lo subisce non ha avuto né tempo né modo di mettere in pratica ie cognizioni acquisite all'Università, dove lo studio è essenzialmente teorico. L'esame di òcato sarebbe logico ed efficace dopo almeno un anno dalla laurea, .ale a dire dopo un tirocinio « pratico » del neo ingegnere o chimico presso un suo collega anziano ed esperto, o dei neo-medico presso un ospedale. Come, del resto, avveniva in passato. Questa tesi è sostenuta anche dai docenti.

Persone citate: Allara, Rettore

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino, Venezia