Dulles respinge le proposte dell'ultima nota sovietica di Gino Tomajuoli

Dulles respinge le proposte dell'ultima nota sovietica Gli Stati Miniti sempre disposti ad un serio scambio di vedute Dulles respinge le proposte dell'ultima nota sovietica // Segretario di Stato afferma che Mosca insiste su convegni spettacolari ed inutili Solo un'accurata preparazione può condurre ad una conferenza al vertice - O si affrontano i problemi che turbano il mondo o tutto si riduce ad una «truffa» (Dal nostro corrispondente) Washington, 4 marzo. XI Segretario di Stato Dulles ha respinto come inaccettabili le proposte sovietiche per una conferenza dei ministri degli Esteri ed ha espresso un serio pessimismo sulla possibilità che i sovietici accettino di negoziare seriamente le uniche condizioni possibili per arrivare ad un incontro dei Capi di Stato. Le severe restrizioni poste dai sovietici alle questioni da negoziare, dopo accurata e discreta preparazione diplomatica, pongono gli Stati Uniti nella condizione di respingere, come ha fatto questa mattina Dulles, « ogni mossa che obblighi il nostro Paese a divenire complice di una frode, o di un imbroglio, di uno spettacolo o di una messinscena ». La Russia vuol far credere che la guerra fredda è terminata. « Questa è una finzione », ha detto con una certa irritazione Dulles rispondendo alla domanda se fosse del parere che ormai esista in molti Paesi dell'alleanza una tendenza a favorire un incontro fra capi di Stato. « Il pericolo dell'attuale situazione — ha detto il Segretario di Stato — è che l'Unione Sovietica vorrebbe che anche noi sostituissimo la finzione alla realtà, l'apparenza di un accordo alla - realtà di un accordo ». Dulles sa bene che le mosse russe sono calcolate per suscitare vasta eco e per attirar indiscriminate, simpatie; gli Stati Uniti ritengono invece che sia molto più serio, anche se assai meno spettacolare, insistere nell'additare ai popoli del mondo che le proposte americane tendono a risolvere effettivamente le questioni sul tappeto. Per questa ragione il Governo di Washington rifiuta di partecipare ad un incontro dei Capi di Stato che non dia preventive assicurazioni di ridurre effettivamente la tensione internazionale. Finche la Russia rifiuterà di discutere preventivamente .le vere questioni che turbano la pace, gli Stati Uniti insisteranno sempre che per prima cosa esse siano attentamente esaminate. La proposta sovietica, inclusa nelle note consegnate venerdì sera a parecchi governi, che i ministri degli Esteri si incontrino per discutere le questioni che tutti i partecipanti sono pronti a discutere, significa solo che si dovrebbero scomodare tante persone per dichiarare di essersi trovati d'accordo su ciò da cui non dissentivano anche prima di riunirsi. Questa è una commedia — ha detto Dulles — alla quale gli Stati Uniti rifiutano di prestarsi. I russi hanno invece escluso ogni discussione sulle due questioni fondamentali per la tranquillità del mondo: la riunifi.cazione della Germania e la posizione internazionale delle nazioni dell'Europa orientale. La nota russa significa inoltre che l'Occidente dovrebbe impegnarsi ad un incontro fra i capi di Stato da tenersi ad una data prefissata prima ancora che i ministri degli Esteri abbiano potuto incontrarsi. Ciò equivale a prendersi gioco del mondo occidentale i cui capi hanno tutti esplicitamente scritto a Bulganin avvertendolo che la possibilità di negoziare un incontro fra capi di Stato dipendeva dal grado di preparazione diplomatica e di accordo sostanziale che sarebbe stato raggiunto durante la preparazione diplomatica. La proposta di discutere solo le questioni su, cui tutti sono già d'accordo significa, in altra forma, calcolata per confondere i semplici e gli sprovveduti, che all'incontro dei capi si dovranno discutere solo le sue proposte per ottenere dal mondo il riconoscimento e la cristallizzazione dell'attuale divisione del mondo in caìnpi avversi. Qh Stati Uniti non sono entusiasti, poi, della proposta di allargare la progettata conferenza dei Ministri degli Esteri anche a Paesi satelliti. Un convegno di 20 o so membri non è più uno strumento por avvicinare punti di vista ma una tribuna oratoria ove i singoli membri sono impegnati a difendere posizioni conosciute: è quel che accade all'ONU, ha detto Dulles, quando i capi delle delegazioni satelliti prendono la parola per appoggiare le dichiarazioni dei capi sovietici. Gli Stati Uniti non accettano comunque volentieri il principio che esista una parità fra 10 stato indipendente dell'Inghilterra della Francia o deh l'Italia e quello della Bulgaria, Romania o altri di quei Paesi. Tuttavia se si dimostrasse che un incontro così numeroso è ritenuto dai ìiostri alleati necessario per far avanzare la causa della pace, gli Stati Uniti ?ion insisteranno. Dulles ha però ribadito che il tradizionale sistema dei negoziati diplomatici e discreti, è l'unico da adottare se si vuole veramente la pace e se si accetta 11 principio fondamentale di mutue concessioni per arrivare ad un compromesso reciprocamente accettabile. Ciò non significa che gli Stati Uniti rifiutano a priori e per sempre ogni possibilità di incontro sebbene per ora non sia ancóra giunta a sua conoscenza « una sola questione fondamentale che possa esser discussa o alla preconferenza o alla conferenza dei capi di Stato con la probabilità di giungerò ad un accordo con la Unione Sovietica. Noi sempli cernente non escludiamo — ha detto Dulles — la possibilità di trovarne una ed in quel caso -siamo pronti a recarci ovunque ». Sulle questioni ove è possibile fare qualche progresso, come forse è quella del disarmo, gli Stati Uniti sono disposti a fare concessioni, ha detto il segretario di Stato riferendosi evidentemente alla proposta di sospensione degli esperimenti nucleari ridiscussa in questi giorni in seguito opfJe proposte dell'ex-consigliere del Presidente Stassen. Gino Tomajuoli

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