Nuovo progetto francese per una vasta comunità economica di Sandro Volta

Nuovo progetto francese per una vasta comunità economica Invece della zona eli libero scambio Nuovo progetto francese per una vasta comunità economica Il sottosegretario Faure visiterà l'Aja, Bonn e Roma per illustrare il piano Previsti accordi per ogni settore di produzione con i Paesi dell'OECE (Dal nostro inviato speciale) Bruxelles, 27 febbraio. Maurice Faure, sottosegretario agli Affari Esteri francese, sta per partire per l'Aja, Bonn e Roma per sondare i governi dei Paesi della Piccola Europa sul nuovo progetto francese di comunità economica, che dovrebbe sostituire quello che era stato presentato a suo tempo dal governo britannico per la zona di libero scambio. Il Sottosegretario ha già discusso in questi giorni la questione con i governi del Belgio e del Lussemburgo e conta ora di ottenere l'adesione anche degli altri governi continentali per poter presentare un fronte unito nella prossima riunione dell'O.E.C.E. (Organizzazione Europea di Cooperazione Economica). La zona di libero scambio è ormai naufragata fra le commissioni che se ne rinviano l'esame, senza arrivare a trovare nessuna poss-ibilità di coir, promesso sui punti più contro "ersi. La necessità che ha la Gran Bretagna di proteggere la produzione dei Dominions rende infatti impossibile di armonizzare i suoi interessi con quelli dei sei Paesi che fanno parte del M.E.C. (Mercato Comunr Europeo). Constatata la inutilità d'insistere su una via che non può portare a nessun risultato concreto, la Francia ha preso l'iniziativa del nuovo progetto che si propone di aggirare gli ostacoli per arrivare a conclusioni analoghe, cioè ad associare al Mercato Comune i Paesi dell'O.E.C.E, che non ne fanne parte. L'idea fondamentale del progetto francese è molto semplice: piuttosto che cercare un irraggiungibile accordo globale. Maurice Faure propone la firma di diversi protocolli per ogni settore della produzione. L'economia verrà spezzettata in un certo numero di settori e trattative si svolgeranno per ciascuno separatamente, sugli stessi temi su cui si erano svolte sinora le trattative glohali: apertura dei contingenti e smobilitazione doganale, controllo dell'origine del prodotti per evitare la deviazione dei traffici, condizioni della concorrenza, relazioir coi Paesi estranei alla Comunità, ecc. Due settori, che presentano particolari difficoltà, avranno un trattamento a parte; quello siderurgico e quello agricolo; per tutti e due verranno proposte maggiori garanzie ai produttori inglesi e del Commonwealth. Gli accordi così raggiunti non rimarranno tuttavia spezzetta ci?n tiii«iifiiiiiitiiifiriiiiiiriiiitiiiii*iiii»«iiiritiii ti, come durante le trattative ma si cercherà di coordinarli in un secondo tempo per conferir loro una certa unità; verrà comnilata, cioè, una cornice generale, che costituirà la norma comune del meccanismo di liberazione degli scambi. Questa procedura avrà possibilità di successo soltanto se ci sarà un accordo iniziale su alcuni principii fondamentali: i diversi Paesi dovranno infatti proporsi di affrontare una concorrenza più vasta, ma in condizioni di assoluta parità; per raggiungere questi risultati, il governo francese sostiene che non c'è bisogno di creare nuovi organismi, ma è invece conveniente rafforzare le istituzioni dell'O.E.C.E. Clausole di garanzia sono pure previste nel progetto di Maurice Faure, insieme ad un piano di coordinazione delle politiche economiche dei vari Stati. Presentando questo progetto ngli altri governi della Piccola Euiopa, il governo francese non mancherà di far osservare che esso non contraddice 11 trattato di Koma che. all'art. 238, prevede accordi da concludersi tanto con uno Stato quanto con una unione di Stati o una organizzazione internazionale: dovrebbe essere perciò la Comunità europea dei Sei a trattare con l'OE.C.E., e ciò spiega le ragioni del viaggio di Maurice Faure, rivolto appunto a stabilire un fronte comune tra i Sei. Sandro Volta

Persone citate: Maurice Faure