La giovane cameriera fantasiosa condannata in Protura a
La giovane cameriera fantasiosa condannata in Protura a La giovane cameriera fantasiosa condannata in Protura a Denunciò una rapina, di nuovo giurato d'av Noemi Crosato sai» sull'a (Dal nostro inviato speciale) Acqui, 20 febbraio. Poco più di un mese fa, esattamente il 2 gennaio, verso le ore 18, la signora Bccchiotti, rientrando a casa, provava l'amara angosciosa sorpresa di trovare la sua giovane cameriera, signorina Noemi Crosato, legata ed imbavagliata nella stanza da bagno. Nessuna effrazicne alla porta d'ingresso, NUOVO OSPIT poi disse d'averla invenerla subita, ma il giud uto del difensore dopo u sopr un certo disordine un po' dappertutto ma nulla di mancante, meno che meno gioielli e denaro. Non appena liberata, la Noemi fa viceversa un racconto rocambolesco di malandrini, i quali si erano presentati come persone dabbene, per riparare una porta, dietro analoga richiesta della padrona. Quanti? Due. Ingenuamente, lei li ave- E DI AOSTA ntata - In udienza ha dice non le ha creduto aluogo in casa Bocchlottl va fatti. entrare ma, subito dopo, essi l'avevano aggredita, chiedendo dove si trovavano denaro e gioielli. Alle sue risposte, negative o evasive, essi l'avevano legata ed imbavagliata per procedere alla scoperta del tesoro con i propri mezzi. Che vi fosse, era presumibile, trattandosi dell'abitazione di un industriale. Esal non trovano nulla, e se ne vanno senza rimettere in libertà la prigioniera della stanza da bagno. La versione sembra un po' strana ai primi inquirenti, che vorrebbero saperne di più, avidi di particolari. E più i particolari aumentano, più la versione comincia a franare. Per rafforzarla, la Crcsato che ha vent'anni ed è graziosa, aggiunge anche la storia di tentate violenze, e però in una nebbia confusa. Per diradarla, il procuratore della Repubblica dr. Morel, la incalza in un interrogatorio serrato che si conclude con un colpo di scena: niente malandrini, nessun tentativo di furto o di violenza: lei, originaria di Istrana (Treviso), era stata colta da una violenta nostalgia del suo paese, nessuno l'avrebbe capita per vie normali, e allora lei, con fantasia di romanzi a fumetti, aveva messo insieme legatura ed imbavagliamento per spaventare suo padre e, commosso, indurla a richiamarla in un paese meno pericoloso. Ne derivava una simulazione di reato, per la quale stamane, la Crosato è comparsa di fronte al pretore di Acqui, dr. Miliardi, P. M. dr. Cuzzola, difensore aw. Mottura. Non è il caso di fare dell'irò^ nla sulle forme stravaganti che può assumere la verità in un cervello di giovane donna, quando Io invade l'immaginazione. Sta di certo che la signorina ha smentito la sua ultima versione per tornare alle precedenti. Pretore — E perché? Imputata — Ho avuto paura" del Procuratore, ero eccitata per quanto mi era successo e sfinita per gli interrogatori troppo lunghi. Risulterà dalle prove testimoniali che la Crosato, era stata lei a far pressione sulla famiglia per « andare a servizio» fuori paese e che il padre sarebbe stato sempre ben lieto di riaverla con sé, senza pressioni di romanzi gialli. La messinscena diventava dunque superflua. Inoltre, ere. essa praticamente possibile? Dopo un sopraluogo nella stanza da bagno, il P. M. concludeva positivamente chiedendo una condanna a 9 mesi di reclusione. L'aw. difensore sosteneva la tesi per cui, se il tentativo di furto e di violenza non resisteva all'analisi per insufficienza di prove, altrettanto si doveva dire per la simulazione di reato. Ci si trovava di fronte a una confusione di idee, ecco tutto, in una creatura inesperta. Il pretore ha aggravato la richiesta del P. M. condannando la giovane a 10 mesi, con la condizionale e i benefici di legge. La signorina aveva l'aria molto sorpresa. 3 «-S-2. si 9> = oi a « za a o 3 3 < CO — O CD sr sf 3 3 2 a. a. Q. 01 e 3 a. a. IIIIIIIIIfltlllllIlllllinilllllllIflIIIIIIIIIIIlllllllIlB
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