Cinquantatré vittime nello scoppio del piroscafo carico di dinamite
Cinquantatré vittime nello scoppio del piroscafo carico di dinamite Cinquantatré vittime nello scoppio del piroscafo carico di dinamite Incendio a bordo della sico • L'esplosione nel p Il naufragio del « Seistan » (Nostro servizio particolare) Bahreln, 20 febbraio. Cinquantatré sono i morti nella spaventosa esplosione avvenuta ieri sera a bordo della nave inglese « Seistan » nel Golfo Persico; 44 vittime sono di nazionalità indiana; inglesi gli altri 9 sfracellati dallo scoppio del carico di dinamite, 175 quintali, destinati alla Società petrolifera anglo-americana « Kuwait Oil Ccmpany ». Un incendio si sviluppò a bordo mentre la « Seistan », modernissima nave stazzante 7440 tonnellate, navigava nel Golfo di Oman. Il comandante ordinava di dirigersi a tutta velocità verso la rada di Sitra, sperando di poter spegnere le fiamme con gli impianti antincendd del porto. Lintervento dei pompieri di Sitra riusciva infatti a domare quasi completamente il sinistro, mentre squadre di scaricatori indiani provvedevano a trasportare a terra, con lavoro febbrile, una parte delle casse d'esplosivo. Ma all'improvviso il fuoco raggiungeva la dinamite e la nave saltava in aria con fragore orrendo. Tra i quarantaquattro Indiani rimasti sfracellati dallo scoppio, alcuni facevano parte dell'equipaggio, altri erano scaricatori che avevano coraggiosamente accettata l'offerta di un buon guadagno per il pericoloso lavoro. La rada di Sitra, nella quale è avvenuta la sciagura, è tuttora cosparsa di rottami di ogni genere. In un raggio di alcuni chilometri le case della zona portuale hanno tremato, scosse dal tremendo boato. Il bilancio del disastro è aggravato dal ferimento di 17 altre persone, fra uomini d'equi paggio e scaricatori, diversi dei nave inglese " Seistan „ in orto di Sistra, durante il tras » con le sovrastrutture demo quali in condizioni disperate. La nave, squarciata e semidemolita dallo scoppio, si è inclinata all'indietro, rimanendo con la poppa sott'acqua. La modernissima unità, varata lo scorso anno, è praticamente perduta. - • A bordo vi erano anche le mogli e i bambini di funzionari delia compagnia petrolifera; nessuna vittima tra di essi. Una donna e il suo bimbo, scaraventati in acqua dallo spostamento d'aria causato dadlo scoppio, sono stati raccolti svenuti, ma per fortuna illesi. Manca all'appello anche il comandante della nave,, il capitano W. A. Chappel, e si teme che sia perito nel disastro. u. p. Svegliato dal cane trova la casa in fiamme Aosta; 20 febbraio. Un cane lupo ha salvato stanotte la casa di un commerciante che stava andando a fuoco. Il fatto è accaduto nel capoluogo di Valgrisanche, nell'abitazione del signor Ferdinando Frassy, che gestisce un negozio di commestibili e una rivendita di giornali. Ieri sera il Frassy, prima di ritirarsi con la famiglia nell'alloggio sopra il negozio, aveva lasciato, come di consueto, 11 cane Bill di guardia. Nel cuore della notte, l'animale si metteva ad abbaiare e 1 suoi latrati svegliavano non solo i padroni ma anche gli abitanti delle case vicine, che sì alzavano per vedere cosa stava accadendo. Da una finestra del negozio stava uscendo del fumo. Subito veniva dato navigazione nel Golfo Perbordo delle pericolose casse lite dal l'espio si «ne (Telefoto) l'allarme e con il pronto inter vento dei vigili del paese e di alcuni volenterosi, le fiamme venivano presto domate. Il P. G. chiede 30 anni per Salierno e Conforti Roma, 20 febbraio. Probabilmente domani i giù dici dx:lla Corte d'Assise d'Appello decideranno sulla sorte di Giulio Salierno e Sergio Conforti, i due giovani romani che la notte del 18 giugno 1953 uccisero in un viale dell'Esposizione Universale un impiegato, Giorgio Greco, che era fermo In macchina con la propria fidanzata. Oggi il Procuratore Generale dott. De Matteo ha chiesto che per entrambi venga confermata la condanna a 30 anni di reclusione inflitta loro dalla Corte d'Assise. « E' necessario ricordarsi — ha detto il magistrato — che bisogna opporsi in qualche modo all'ondata di recrudescenza della criminalità. E Sergio Conforti e Giulio Salierno, senza alcun dubbio, possono essere qualificati come dei criminali: uccisero uno sventurato senza un motivo; gli spararono senza che neanche la loro vittima avesse fatto un gesto di reazione». Hanno poi cominciato a parlare i difensori i quali sostengono varie tesi con la speranza che venga ridotta la pena. Tra l'altro essi hanno affermato che Giorgio Greco è morto solo per l'insorgere di una infezione provocata da una cattiva assistenza medica. Questo, secondo i difensori, scagionerebbe la responsabilità dei due imputali nel reato di omicidio. La discussione proseguirà • si concluderà domani.
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