Il sen. Zoli insedia

Il sen. Zoli insedia Il sen. Zoli insedia il Consiglio dell'Economia m Il nuovo organo dovrò curare la registrazione dei sindacali, i'< bbhgafonerò dei contratti di lavoro, il riordino della materia prev denua'e (Nostro servizio particolare) Roma, 20 febbraio. L'insediamento del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro è avvenuto stamane in Campidoglio con una breve e solenne cerimonia. Vi hanno presenziato Gronchi, Merzagora, Leone, Azzariti e il governo quasi al completo. Il protocollo capitolino nel quale, come sempre, hanno avuto una parte di rilievo il gonfalone di Roma ed i « fedeli di Vitorchiano » con i pittoreschi costumi, non è stato turbato dal protocollo della < quarta poltrona ». Su di essa, infatti, ha preso posto il presidente della Corte costituzionale, Azzariti, mentre il Presidente del Consiglio, Zoli, era dietro il tavolo presidenziale di dove, dopo un breve saluto del sindaco ha tenuto il discorse inaugura! 3. Dopo aver sottolineato l'importanza che nel quadro dell'ordinamento statale è destinato ad avere il CNEL, Zoli ha detto che esso non ha precedenti nella storia del nostro Paese. Ha ricordato i tentativi che si fecero all'inizio del secolo e che nel 1902 Zanardelli creò un Consiglio Superiore- del Lavoro che via via si sarebbe trasformato in Consiglio Generale dell'Economia, «ma le vicende politiche con l'instaurarsi del corporativismo, greve e macchinoso, che sopprimeva la libertà anche del lavoro, arrestarono il movimento. Ma con la Liberazione si doveva riprendere e compiere il processo di convergenza dei problemi del lavoro con quelli dell'economia. Si formulò cosi l'articolo 99 della Costituzione ». uopo otto anni di progetti e dì controprogetti, di difficoltà da superare, il CNEL è finalmente nato. I timori che esso sarà di intralcio al Parlamento ed al governo sono assurdi. A questo punto Zoli ha rivelato che il governo ha già investito il nuovo organismo di quattro grossi problemi: 1) Attuazione dell' articolo 39 della Costituzione che prevede, come si sa, la registrazione dei sindacati e l'obbligatorietà dei contratti collettivi di lavoro. Per ora non si affronta l'articolo 40 della Carta costituzionale che riguarda la disciplina del diritto di sciopero; 2) Riordinamento di tutta la materia previdenziale. «Abbiamo fatto nel campo previdenziale ed assistenziale passi no¬ tevoli; ma l'attuazione, spesso non coordinata, delle singole provvidenze e la mancata considerazione di nuove situazioni generali venutesi a creare nella popolazione del nostro Paese fanno divenire urgente riesaminare tutta la matèria. Al fine di considerare se non diano da apportarsi modificazioni al sistema che rendano proporzionato il peso per l'economia del Paese col risultato utile conseguito, riducendo in taluni casi aree di applicazione delle prestazioni e rendendole effettivamente operanti, e in altri ridimensionando le prestazioni sicché lo Stato nell'andare incontro — come si può e si deve ^— ai bisogni vitali possa fare ciò in modo soddisfacente senza disperdere mezzi»; 3) Riordinamento dell'edilizia sovvenzionata; 4) Contemperamento dell'attività privata e pubblica per , « indirizzarla e coordinarla a fini sociali ». Subito dopo ha parlato il presidente del CNEL, Meucoio Ruini, il quale ha detto che « saranno presentate, al governo proposte precise, sul piano della concretezza, che valgano ad approfondire problemi specifici e ne indichino adeguate soluzioni ». Cosi, per quanto riguarda la registrazione dei sindacati # i contratti collettivi, nonostante il problema sia complesso, si studieranno rapidamente soluzioni concrete. Quanto al riordinamento della previdenza, Ruini ha detto che si tratta « di una esigenza etica. Si spendono dai millecinquecento ai duemila miliardi l'anno: si deve spenderli meglio. E' un dovere greve, quello che • il CNEL si assume di proporre soluzioni chiare per questo annoso problema». Circa il problema edilizio, e in particolare dell'edilizia popolare, Ruini ha invocato una maggiore disciplina del settore .specie di quello cooperativo. Anche le questioni dell'istruzione tecnica saranno trattate dal CNEL. «L'Italia, tra i Paesi civili, è quello che ha più analfabeti . e più laureati », ha detto Ruini. Per quanto si riferisce all'attuazione dell'articolo 41 della Costituzione, Ruini ha detto che non ci si deve spaventare della parola « piano » e che gli studi e le proposte del CNEL terranno conto di due esigenze perènni: libertà e socialità. v. s. ^f^HW PFERRUA Pinerolo H1" frolla chi conqu'HÌ

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