I bimbi negli ospedali

I bimbi negli ospedali I bimbi negli ospedali condannati a morir soli Nel libro «Peggy» scritto io impressione suscitata tra il (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 febbraio. Il libro di una donna, una mamma che ha dovuto lasciare per olto giorni sola la sua bambina moribonda all'ospe' dale, ha provocato la riforma immediata dell'organizzazione della pubblica assistenza francese e l'abolizione di vecchi regolamenti ispirati ad un rigore disumano. Il libro, pubblicato la settimana scorsa dall'editore René Julllard, ha per tito'.o « Peggy »,' che è il nome della bambina di 5 anni, e narra la storia delle sue centonovantadue ore di agonia in un ospedale. Alla 193" ora, la madre, che non aveva potuto rivederla dp". momento che era stata internata per una grave malattia di cuore, dovette ritirare la piccola per non lasciarla morire lontano da lei. La storia risale alia'primavera del 1952. Il 12 maggio, la signora Micheline Vernhes, moglie di un Industriale di Casablanca, accompagnò la bambina all'ospedale, dove dovette abbandonarla perché i regolamenti le vietavano , di rimanerle vicino. « Mamma, perché mi lasci sola, ora che sono tanto malata? » furono de ultime parole che Peggy le gridò tra i singhiozzi, e quel grido ha tolto per sempre la pace alla povera donna. «Andai a riprenderla quando seppi che non c'era più speranza di salvarla — racconta Micheline Vernhes nel suo libro —, se non lo avessi fatto, mi sarebbe accaduto come a tanti altri genitori: una notte, mi avrebbero chiamato al telefono dal commissariato di polizia per annunziarmi la morte della bambina, poi avrebbero riappeso il ricevitore senza poter dare altre spiegazioni >. Nel libro, che ha commosso il pubblico francese per l'ap passionata denunzia di siste mi che pochi sospettavano, la disgraziata madre ha scritto « j. fanciulli-condannati a morire negli ospedali sono i soli condannati a morte di cui non vengano rispettate le ultime volontà». Però la sua denunzia . ha provocato la pronta reazione dell'opinione pubblica e delle autorità e ormai i genitori potranno rimanere al capezzale dei figli malati, potranno assisterli nei momenr ti peggiori. Per sei anni, Micheline Vernhes ha vissuto nell'angoscia delle centonovantadue ore trascorse lontano dalla figliola moribonda. Ha interrogato altri genitori e molti medici: si è convinta così che il suo caso non è unico e che ci sono anzi molte famiglie nelle stesse dolorose condizioni. Allora ha capito che bisognava fare qualcosa, che bisognava denunziare i fatti affinché venissero prese le misure necessarie, e, in ventisette giorni di lavoro quasi senza interruzione, ha scritto il suo libro. Julllard, al quale aveva portato il manoscritto, lo ha fatto passare avanti a tutte le altre opere in corso di pubblicazione presso la sua Casa. Appena «Peggy» è stato stampato, un irresistibile movimento si è manifestato nell'opinione pubblica. La signora Vernhes è stata intervistata alla televisione, tutti i giornali hanno riferito il suo caso ed il Ministero è subito intervenuto. Micheline Vernhes ha avuto una discussione di tre ore con il direttore dell'assistenza pubblica e, alla fine, ha ottenutoquel lo che voleva: i regolamenti degli ospedali francesi verranno resi più umani. I bambini malati non saranno più separati dai loro genitori. Non gli verranno più ritirati i vestiti, le medagline e gli altri oggetti personali, affinché non abbiano l'impressione di esser tolti dal loro mondo abituale. Per loro, verranno abolite lo ruvide camicie da notte di tela grezza, in uso per gli altri degenti negli ospedali. Ma, soprattutto, la mamma o un'altra persona cara, dovrà essere vicino a loro fino al momento dell'anestesia, nel caso di interventi chirurgici. Per umanizzare gli ospedali, la signora Vernhes propone ora che vengano istituite delle hostess col compito di ricevere i genitori quando vengono a chieder notizie dei loro piccoli ammalati: spesso, manca infatti alle infermiere il tempo di farlo con la premura richiesta dal caso. Il direttore dell'assistenza pubblica è d'accordo anche su questa innovazione, però mancano i fondi per poterla attuare: è stato perciò deciso di lanciare un appello attraverso la radio per poterli raccogliere dalla beneficenza degli ascoltatori. Sandro Volta Un convegno sul fumo e le conseguenze sulla salute Roma, 20 febbraio. Un convegno sul fumo e le sue ripercussioni sulla salute si è tenuto oggi a Roma, promosso dall'Istituto romano di cultura medica. « I veleni più pericolosi — ha detto il prof. Eugenio Morelli, nella relazione con cui si è aperto il convegno — sono quelli a lenta esplicazione. Questo capita per il tabacco, come per l'alcool, come può capitare per veleni interni, ad esempio nei casi di stitichezza. Si tratta di veleni di poca 27 giorni, una donna raccont pubblico ha indotto il governo entità, ma se la'loro azione è prolungata il danno insorge molto tardi; mentre il danno provocato dai fenomeni acuti può essere - riparabile, quello dei tossici lenti, può non essere più riparabile. L'alcool e 11 tabacco si possono considerare come veleni simili, ed entrambi provocano fenomeni acuti e cronici ». « Nel caso del tabacco, e per quanto concerne il fumo, credo di essere stato il primo, in Italia — ha detto Morelli — a mettere in evidenza il legame tra fumo e tumori polmonari, ma non esito ora ad asserire che questo pericolo è molto ma molto modesto e raro, sebbene già al congresso di chirurgia toracica, a Carpi, abbia messo in rilievo che su dieci casi di tumori polmonari almeno otto riguardano forti fumatori e speciaimente forti fumatori di sigarette. Confesso che più che ai danni tossici credo ai fatti irritativi di nalazione di fumo. E tale causa irritativa potrebbe essere eliminata se il fumatore non avesse l'abitudine d'aspirare ». Il prof. Morelli ha quindi affermato che molte concause ormai hanno permesso di rilevare la loro importanza nei riguardi dei tumori del polmone: di particolare importanza, vanno annoverate le sostanze cancerigene eliminate dallo scappamento di migliaia di automobili e quelle degli opifici che pure avvelenano l'atmosfera. Per cui i fumatori vanno consigliati di limitare le sigarette, mentre gli organi sanitari debbono provvedere affinché venga limitato e neutralizzato l'inquinamento atmosferico. Analoghi concetti sono stati illustrati dai professori Di Mattei, L'Eltore, Liberti. Il dottor Cova ha illustrato la costante preoccupazione dei monopòli di fornire prodotti sempre più efficienti anche dal punto di vista igienico, per cui quelli italiani possono essere annoverati tra i migliori esistenti. Un dodicenne muore subito dopo una iniezione Genova, 20 febbraio. Lo scolaro Paolo Pagano, d) 12 anni, abitante a Rivarolo è deceduto improvvisamente in seguito ad un'iniezione intra- a la lunga straziante agonia a modificare subito i disum muscolare praticatagli da una vicina di casa. Il ragazzo era sofferente di dolori artritici e già da cinque settimane si sottoponeva ad una cura a base di iniezioni. Ieri sera, subito dopo la puntura, s'è accasciato colpito da malore. Egli veniva trasportato di urgenza all'ospedale, ma ogni soccorso è stato inutile. Il ragazzo è deceduto quasi immediatamente. Il maresciallo Stolti, comandante la stazione dei carabinieri di Rivarolo, ha compiuto le prime indagini provvedendo anche a sequestrare la siringa e la scatola delle iniezioni. Il magistrato inquirente ha ordinato l'autopsia del cadavere per accertare le cause della morte. l! 111T1 r [ i M19111M11M M M t i M ì M ! t M [ 111111M M r IM T M M Gii scomp della sua bimba L'enorme ani regolamenti ospedalieri 15 morti nello scoppio d'un idrovolante civile New york. 20 febbraio. Quindici persone sono morte in una sciagura aerea e si nutrono gravi preoccupazioni per la sorte di un altro apparecchio, del quale mancano notizie da oltre 12 ore. La catastrofe con 15 vittime è avvenuta a Raiatea, presso Thaiti: l'aereo, un idrovolante del tipo Catalina, è esploso durante l'ammaraggio, non si sa ancora se per un improvviso guasto o se per un forte sobbalzo sull'acqua in seguito ad un'imperfetta manovra. A bordo vi erano 20 persone: sono morti 12 passeggeri, i due piloti e il motorista. IM [ 1 • 1M1M M M ] 11U1MIM M1 [ 1U1111 ! 11M r IM < ! 11111M1M U1 arsi nel nau

Luoghi citati: Carpi, Genova, Italia, Parigi, Rivarolo, Roma