Ottimismo e incertezze per l'aeroporto di Genova

Ottimismo e incertezze per l'aeroporto di Genova Dichiarazioni del Presidente dei Consorzio autonomo de! porto Ottimismo e incertezze per l'aeroporto di Genova Accettate fin d'ora le condizioni di interiorità rispetto alle altre città • Un impegno che dissipa gravi timori: l'ampliamento delle acciaierie di Cornigliano subordinato agli impianti aeroportuali (Nostro servizio particolare) Genova, 18 febbraio. L'aeroporto in costruzione a Sestri Ponente sta inolto a cuore ai genovesi. Se ne ha prova dalle reazioni destate dal nostro articolo pubblicato su La Stampa del 15 febbraio, riportato o commentato dai giornali locali anche attraverso Interviste alle autorità interessate. Una reazione vivace è venuta dal Consorzio autonomo del porto, preposto alla costruzione dell'aeroporto di Sestri. Il suo presidente, generale Ruffini, ha diffuso una nota di tono' polemico. Si hanno sempre vivaci reazioni quando la stampa non indùlge all'ottimismo ufficiale, di cui lamentavamo le conseguenze nell'articolo del 15 febbraio. Ma sono utili ugualmente, evitando il pericolo che opere di grande impegno siano realizzate quasi tacitamente con generica soddisfazioue i^er poi lamentarne l'insufficienza subito dopo la apertura Questo e non altro era lo scopo del nostro articolo, chiarito nella sua chiusura: Genova non deve commettere l'errore di costruire un aeroporto nuovo guardando al passato. La nota del generale Ruffini, pur confermando l'impressione che si costruisca un aeroporto, accettandone fin d'ora le condizioni di inferiorità nei confronti degli aeroporti di altre città europee e mediterranee, non più importanti di Genova, offre una precisazione che equivale a un impegno: l'ampliamento verso il mare delle acciaierie di Cornigliano avverrà senza recare alcun pregiudizio alla funzionalità dell'aeroporto. Quello che può sembrare soltanto un dettaglio ha enorme importanza: l'ampliamento delle acciaierie aveva destato timori assai gravi, tanto da motivare pubbliche dichiarazioni (si era parlato addirittura dell'abbandono della costruzione dell'aeroporto). E' però vero che esiste un progetto di ampliamento verso il mare e che una delle versioni di tale progetto prevedeva la costruzione di un altoforno che avrebbe limit ,to a levante la pista dell'aeroporto. La precisazione del generale Ruffini significa dunque che tale versione non sarà realizzata, e c-'è da rallegrarsene. Sulle fortune dell'aeroporto, che sarà Inaugurato nel 1961, con pista di m. 1800 (categoria C), Il generale Ruffini respinge previsioni pessimistiche contando su un traffico nazionale e Internazionale « senza pretese d'intercontinentalità ». Anche se i mezzi aerei restassero quelli che sono, non ai potrebbe condividere l'ottimismo perché gli aeroporti di categoria C servono per linee a raggio limitato. Per fare un esempio, aeroporti di categoria C sono quelli di Treviso, di Bolzano, di Pisa o di Trapani. Nel nostro articolo ricordavamo inoltre che proprio nel 19B1 si avrà un'autentica rivoluzione nei traffici aerei. Nuovi mezzi saranno entrati in servizio sulle linee intercontinentali; queste faranno capo certamente a Milano, di cui Genova potrebbe essere scalo di sicurezza (senza rinunciare affatto alle sue prerogative), appunto •perché libero da nebbia e da ghiacci, come dice il generale Ruffini e come noi avevamo sottolineato. Va ribadito un concetto ben chiaro ai competenti: le grandi metropoli avranno tutte non uno ma più aeroporti sussidiari, anche a distanza relativamente grande. Genova deve diventare un grande centro aereo, ma può nel contempo esser? sussidiaria di Milano. Il generale Ruffini ricorda Infine che la pista potrà essere allungata fino a metri 2550 (anche questo si diceva nel nostro articolo), affermando però che prima di prendere la decisione si dovrà attendere che c gli organi competenti decidano quali degli scali italiani possano assumere le caratteristiche necessarie per assolvere efficacemente a funzioni intercontinentali ». Ma è noto a tutti che gli aeroporti intercontinentali avranno in futuro piste di almeno tremila metri. Né basterà allungare la pista perché il previsto vertiginoso aumento dei traffici renderà necessarie nuove attrezzature concepite in modo rivoluzionario. Si stanno rimodernando in tal senso molti degli aeroporti europei; perché non tenerne conto fin d'ora? Un esempio: il viadotto che collegherà l'aeroporto di Genova alla rete stradale urbana è stato costruito con larghezza di soli metri 10,50, a sede unica. Non contano di fronte ad opere di tanta importanza piccoli scontri e discussioni, specialmente se condotti con asprezza non priva di amenità. Conta piuttosto riaffermare che è necessario costruire per il futuro. Il progresso sempre ci sorprende e sempre fa apparire limitate le nostre prospettive. Genova soffre da tempo di queste limitazioni, soprattutto nei suoi collegamenti stradali con l'entroterra, e tutti concordano nel lamentare gli errori passati, le incertezze di oggi. Sembra dunque onesto incitare ad essere larghi di idee almeno nel costruire l'aeroporto. Mario Fazio

Persone citate: Mario Fazio, Ruffini