Stroncato da un attacco di cuore mentre cerca rifugio dalla bufera

Stroncato da un attacco di cuore mentre cerca rifugio dalla bufera Stroncato da un attacco di cuore mentre cerca rifugio dalla bufera Tornava in bicicletta da una gita a Vinovo - Sorpreso in aperta campagna: disperati sforzi per proseguire finché cade in mezzo alla strada - L'agonia sotto la neve n e f, ee l ne a o ri e ui a oaa il di uia e na¬ Il pensionato Giovanni Savoia di 67 anni, anziano Fiat, combinava ieri, con alcuni amici, di effettuare una gita sino a Vinovo: con una piccola merenda e una bicchierata la comitiva avrebbe salutato la fine del Carnevale. Gli amici partivano in automobile:, il Savoia, invece, preferiva servirsi della bicicletta: lasciava la città prima di mezzogiorno e precedeva di un quarto d'ora 11 gruppo. La lieta scampagnata veniva interrotta dalla pioggia e dalla neve: il Savoia, benché tutti lo esortassero a disfarsi della bicicletta e a prendere posto in automobile, cominciava a pedalaro animosamente verso Torino. Nel tragitto le condizioni del tempo peggioravano. La neve si infittiva, s'alzava una bufera. Il Savoia, sofferente di cuore e reduce da una lunga e sfibrante influenza, avanzava a fatica. Si fermava, semi-accecato dalla neve; poi, con un supremo sforzo, proseguiva. Ma non lontano dalla frazione Torrette di Stupinlgi, cedeva di schianto: s'arrestava, appoggiava la bicicletta ad un para iiimiiiimiimiimiiiiiiiiiimmiimmiimiimmii carro, faceva qualche passo e stramazzava al suolo, colpito da un attacco cardiaco. Dopo qualche minuto, quando già la neve cominciava ad imbiancare il corpo dello sventurato, ecco giungere una macchina con due sacerdoti, don Agostino Bosio, vice-parroco di Candiolo, e don Amedeo Cavaglià. Don Bosio e don CavagUà raccoglievano il Savoia che ormai stava rantolando e lo sistemavano sul sedile della vettura, nel miglior modo possibile, e lo trasportavano rapidamente all'ospedale Mauriziano. Ma 1 medici del pronto-soccorso nulla potevano fare: il pensionato era già spirato. Si provvedeva ad avvertire la moglie, Erminia Garbarino, in via Asunción 27 e, più tardi, la figlia Marilù, di 30 anni, impiegata presso un albergo di Rapallo. La salma veniva visitata dagli amici che tornati da Vinovo per altra via avevano poi appreso, esterrefatti, della disgrazia. Il Savoia era stato per molti anni apprezzato dipendente della « Fiat » e faceva parte del G.'uppo Anziani: da circa un anno aveva smesso di lavorare e contava ora di godersi serenamente la pensione. Era stato uno dei primi, a Torino, a conseguire la patente di automobilista: chiamato alle armi durante la guerra di Libia, aveva guidalo nel deserto africano la vettura del Duca d'Aosta e anche nella guerra del ;15-'18 era stato autista di generali e comandanti di Corpi d'Armata, meritandosi alti elogi e decorazioni. — Alle 18,30, in strada di Sottimo, all'altezza del n. 64, una «600» guidata dall'operaio Zaffirino Giacomino investiva il cinquantaduenne Filippo Pergolizi titolare della tabaccheria che è nella stossa strada, al n. 70. Il Pergolizi — un uomo molto grosso e robusto, del jx-so di oltre un quintale — aveva lasciato per dieci minuti la tabaccheria e si era recato in un. bar dall'altra parte della strada. Tornando, accecato dal turbinio della neve; confuso dal passaggio di parecchie vetture che jji quel punto, causa la scarsissima illuminazione, tenevano gli anabbaglianti, il Pergolizi non s'avvedeva della « 600 » del Giacomino che pure procedeva a velocità non elevata. L'urto era (alo che il corpo del tabaccaio rimbalzava sul cofano dell'utilitaria e lo fiaccava, ricadendo poi sull'asfalto. Accorrevano i vigili della vicina sezione Bortolla che provvedevano a fer mare una macchina di passaggi e a far portare j>| ferito all'istituto Maria Adelaide. Le condizioni del Pergolizi sono molto gravi.

Luoghi citati: Aosta, Candiolo, Libia, Rapallo, Torino, Vinovo