II gruppo dei rappresentanti del Marp abbandona la riunione del Consiglio

II gruppo dei rappresentanti del Marp abbandona la riunione del Consiglio 19 turante l'assemblea di i&s*£ sera ias MuMiioipio II gruppo dei rappresentanti del Marp abbandona la riunione del Consiglio L'assessore Bruno e due consiglieri non hanno voluto spiegare il motivo del loro gesto - L'assemblea continua con la discussione sull'acquisto della «Canavesana» e sul bilancio comunale del '56 La riunione del Consiglio co¬ a a a e e e a e a o munale si è aperta ieri sera con un colpo di scena. Il gruppo del Marp, un assessore e due consiglieri, ha abbandonato l'aula. Il secondo assessore, 11 dott. Rosboch, non era intervenuto. All'inizio della seduta si è alzato a parlare il consigliere Vezzanl del Marp che, a proposito di una delibera di acquisto per alcuni quadri ha accusato la Giunta di « protezionismo » verso certi artisti. Appena terminato questo intervento i rappresentanti del Marp (l'assessore Bruno, i consiglieri Nobile e Vezzanl) hanno abbandonati la sala. Ai giornalisti che li Interrogavano sul significato del loro atteggiamenti hanno detto: « traetene le illazioni che volete*. E con questa sibillina dichiarazione si sono ritirati nello studio dell'assessore Bruno dove erano già raccolti altri esponenti del movimento, tra cui 11 segretario provinciale ing. Sarzano e il segretario comunale avv. Favero. La riunione è terminata alle 22,45 e il gruppo ha lasciato Palazzo Civico. Perché i rappresentanti del Marp hanno abbandonato la seduta? Per ora si possono fare solo illazioni. Da qualche giorno, è noto, si è acuita la polemica tra il «fondatore» del Marp, Enrico VHlarboito, espulso dal movimento, ed i dirigenti del Marp stesso. Domenica abbiamo pubblicato una dichiarazione dell'assessore comm. Bruno che diceva: Abbiamo la sensazione che dietro Villarboìto ci sia un partito politico che intenda sfruttare la situazione contro il Marp ». L'assessore si riferiva ad appoggi che a suo giudìzio il Villarboito riceverebbe da elementi della D. C„ L'abbandono della seduta consiliare da parte dei rappresentanti del Marp è un gesto inconsueto che meriterebbe una spiegazione chiara anche perché i quattro voti del Marp sono necessari alla Giunta per costituire la maggioranza. (Attualmente l'Amministrazione è formata da 29 d. e, 7 p.s.d.i., e i Marp: 40 consiglieri su 80). Ieri sera poi era in discussione il bilancio consuntivo del 1956 e la presenza dei consiglieri del Marp si rendeva indispensabile per una eventuale votazione. Il non aver voluto motivare ufficialmente l'abbandono dell'aula non sminuisce la gravità del gesto. A tarda sera l'assessore comm. Bruno, dopo aver ripetuto la frase «date l'interpretazione che volete >, sembrava voler attenuare l'episodio aggiungendo: _<Ci siamo allontanati perché avevamo una riunione di partito; dopo slamo andati a cena in comitiva ». L'abbandono dell'aula da parte degli autonomisti aveva in tanto reso irrequieta l'assemblea, suscitando i commenti più disparati. Opinione generale dei consiglieri era che « i rappresentanti del Marp si fossero allontanati in segno di avvertimento >. I più pessimisti giungevano a parlare addirittura della possibilità di una crisi. Altri invece erano propensi ad attribuire all'episodio il carattere di « una protesta^ senza conseguenze come è già accaduto nell'autunno scorso in occasione di un attrito fra Marp e D.C. per le elezioni a Cirlè ». Cddlctpsc Comune, per dotare il Canavese di un collegamento rapido e moderno con Torino. Come è noto, la ferrovia potrà riacquistare, con i miglioramenti apportati, tutto il movimento passeggeri perduto negli ultimi anni, a causa delle deficienze del servitilo. I! costo totale dell'ammodernamento toccherà un miliardo e 900 milioni; lo Stato Interverrà con circa 800 milioni e un contributo annuo, per un triennio, di 36 milioni e mezzo ad integrazione delle spese di esercizio. « A'ci primi tre anni di avviamento — ha detto l'assessore Codegone — si prevede un bilancio quasi in pareggio. Negli anni successivi ci sarà un passivo di Urea 8 milioni » La società SATTI metterà in questo suo complesso compito tutta la sua esperienza in materia di trasporto Interurbano, ha concluso il prof. Codegone, e ha sollecitato dal Consiglio un voto di consenso. La discussione è stata rinviata a lunedi prossimo. L'on. Romita (psdi) ha poi assunto la presidenza dell'assemblea per 11 dibattito del conto consuntivo del Comune per l'anno '56. Il bilancio si chiude con un avanzo di un miliardo e 238 milioni. Il rag. Passoni (psi) si è soffermato ad osservare che il preventivo contemplava un attivo di 607 milioni soltanto. Come è accaduto? « Si è operato — ha detto — sui residui e si è cosi potuto impostare un credito totale di oltre un miliardo per il contributo di migliorie. I contributi non sono esigibili, perché ancora pendenti i ricorsi per la loro valutazione ». Per il gruppo comunista ha parlato 11 dott. Gruppi. Egli ha sostenuto che 1 termini effettivi del bilancio sono stati alterati. « Per il contributo di miglioria generica sui terreni, viene stanziata in attivo una somma di un miliardo di cui è stata incassata soltanto una minima parte: 136 mila lire*. Ha ptisczinsu« Mlocosopdse'5rsol'trleImtaliaczavlapnamrdp«i6pbmoabldtcstniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiifiiiiiiitiiii proseguito dicendo che il consuntivo è, in realtà, in disavanzo « mascherato » : « Non si possono stanziare in bilancio cifre non riscosse né riscuotibili ». D'altra parte, a suo parere, non si può parlare di « accertamento » se non quando 11 Ministero delle Finanze avrà omologato la delibera istitutiva del contributo. E sino a quando le somme non sono incassate, non possono essere iscritte a bilancio. Conclusione: « Noi — ha detto II dott: Gruppi — esprimiamo una severa condanna per il bilancio '56 ». Ha proposto alla Giunta di ritirare il documento e all'assessore dott. Curti, « responsabile dell'errata politica amministrativa, di traile le conseguenze alla luce delle sue responsabilità ». Anche l'on. Alpino (p.l.l.) ha Impostato la sua critica sui contributi di miglioria, I liberali, pur approvando la loro applicazione In linea di principio, avevano messo a suo tempo in guardia la Giunta contro il pericolo di attuarli senz'altro, e avevano consigliato di attendere l'emanazione della nuova legge in proposito. Si era parlato di incassi molto forti (una previsione di 30 miliardi in 10 anni) ma davanti agli Incassi reali assai modesti, slamo nel giusto mantenendo come « attivi » questi resìdui? La stessa domanda ha posto II dott. Garbagnoli (pei). La legge precisa che sono da considerarsi « residui attivi » quelli non ancora incassati ma già « accertati ». Non 6 questo il caso, secondo l'oratore, perché di accertamento si potrebbe parlare soltanto dopo l'iter amministrativo previsto, compresa la omologazione del Ministero. « Fino a questo momento nessun contribuente torinese è tenuto a pagare le imposte ». Ha concluso invocando l'intervento del prefetto a tutela dei contribuenti e chiedendo che sia rettificato il conto consuntivo depennando questa entrata. siiiiitiiiiiiiiiiiiiitiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiii

Persone citate: Curti, Enrico Vhlarboito, Favero, Passoni, Rosboch, Sarzano

Luoghi citati: Torino