Rivelazioni inglesi sulla Valle d' Aosta durante il periodo della liberazione di Riccardo Aragno

Rivelazioni inglesi sulla Valle d' Aosta durante il periodo della liberazione Nella storia ufficiale britannica della II guerra mondiale Rivelazioni inglesi sulla Valle d' Aosta durante il periodo della liberazione Progetti francesi di annettere la regione e altre zone alpine - Un rapporto di De Gasperi all'amiti. Stona- L'intervento di Eisenhower presso il maresciallo Juin - Gli anglo-americani risoluti contro tentativi d'occupazione -1 contrasti di Imperia - Il decisivo monito di Truman a De Gaulie (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 febbraio. L'ultimo volume della storia Ufficiale della seconda guerra mondiale, pubblicato dalla stamperia di Sua Maestà britannica, è dedicato alla tamministrazione militare alleata in Italia > e riguarda il periodo dal 19-13 ai 1945. Ne è autore lo storico C. R. Harris e gli editori avvertono che < buona parte di questo libro può dare l'impressione di trattare problemi più politici che militari, ma si tratta in realtà di problemi sempre strettamente connessi con te attività militari. Con lo sviluppo delle operazioni militari, infatti, i generali Mailland e Wilson e il feldmaresciallo Alexander dovettero occuparsi di movimenti politici, come quello della Resistenza nell'Italia settentrionale, e delle ambizioni di figure nazionali, come Tito e De Gaulle >. Il 12" capitolo del volume è dedicato ai c problemi di frontiera > .e analizza, forse per. la prima volta, il problema delle ambizioni territoriali francesi nella Valle d'Aosta e in altre zone alpine italiane. Le prime uiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiiii voci di un piano francese per l'annessione di alcune zon? territoriali italiane giunsero a conoscenza del Comando supremo alleato e del Gov-orno italiano durante l'inverno del 1944,1 servizi di informazione accertarono che questi piani erano stati elaborati dalla < Direction Generale des Etudes et des Recherchesy e una prima prova la si ebbe quando i francesi cominciarono ad ammassare truppe — compresi i reparti marocchini — lungo il confine italiano. Il 9 febbraio 1945 il ministro degli Esteri De Gasperi mandò un rapporto all'ammiraglio Stone, che era allora a capo dell'Amministrazione Militare Alleata a Roma, e il Comando supremo alleato, d'accordo con il Comando del 15° gruppo di armate, vista la impossibilità di eliminare ti comando francese — affidato al generale Doyen — che stava alla frontiera italiana, cercò di limitare più nettamente possibile la penetrazione francese in territorio italiano dopo il collasso tedesco. Nonostante gli ambasciatori di Gran Bretagna e degli Stati Uniti a Roma nonché il iiiiiini iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiii maresciallo Alexander si ren-Ir^ooacrn aàmM ■ 'Ao11,ivn'nrvrfn*i&n\ dessero conto dell'importanza di questo problema politico, tuttavia essi dovevano tener conto di una esigenza militare non meno importante: la necessità di avere nella: zona truppe alleate che impegnassero divisioni tedesche. All'inizio di aprile, perciò, il Comando alleato autorizzò il generale Doyen ad occupare temporaneamente una zona di territorio italiano non superiora ai SO km. di profondità dalla frontiera, con l'intesa che queste truppe sarebbero state immediatamente ritirate di momento del collasso della difesa m\t ed g3cq, iIni q^^^;WamèencaZPPee tSU'- -, \avrebbero assunto la responso-1 òdici di presidiare il confine italo-francese ^< In realtà — scrive Harris — grazie alla politica intenzionalmente seguita dal generale Doyen — con il pieno appoggio, a quanto pare, del generale De Gaulle — la penetrazione francese in Italia avvenne su scala assai più profonda ai I quanto fosse stato previsto e non si limitò alle normali fun |p»utrunwrenVa*Vo'V^«V'* " s«<*«rre» la popolazione civi- Ue afflnché *ta abbandonas- '-JoV'dVHÓ""occupasÌone"'mìÌi-llarey \L'autore scrive che < fu com-{a o e o e iflnchè questa se la sua fedeltà all'Italia e'd esprimesse il desiderio di essere annessa alla Francia ». Le truppe francesi non si limitarono ai venti chilometri prescritti dal comando supremo e avanzarono fino a Ivrea, Rivoli e Savona, approfittando del fatto che la V Armata americana non era ancora giunta sul posto. Il feldmaresciallo Alexander chiese immediatamente al comando supremo un ordine di ritiro di tutte le truppe francesi al di là della frontiera, soprattutto per evitare il pericolo di scontri fra truppe francesi e partigiani. L'ordine di ritirata fu dato il S8 aprile e fu comunicato dal generale Devers, comandante del VI gruppo di armate, al -generale Doyen, ma questi < rifiutò di obbedire a questi ordini senza il previo oonsenso del proprio governo ». Il 7 maggio il comando supremo di Eisenhower mandò una lettera al generale Juin, capo di stato maggiore della difesa nazionale francese, in cui gli si ingiungeva di impartire ordine a Doyen di ritirarsi. La lettera non ebbe replica per quindici giorni, e quando Juin rispose, la sua lettera diceva: « Desidero farvi presente il punto di vista del governo francese in prò posito. Poiché le operazioni nel teatro mediterraneo sono state completate, i movimenti e gli stanziamenti delle truppe francesi delle Alpi non rien trono più nella sfera delle ope razioni strategiche, ma sono ora di pertinenza dei governi interessati. Di conseguenza il problema del ritiro dei distaccamenti di truppe delle Alpi dalla frontiera franco-italiana del 1939 non può essere trattato dal comando supremo e dal comando francese ma dovrebbe essere trattato sul piano diplomatico In attesa dello studio del problema da parte dei governi interessati i distaccamenti delle Alpi reate- Iranno nelle none ohe essi oo- \ CUpaUO OTfX »►» Il generale Mark Clark, comandante del XV gjrUppó di atrmate, decisei allora di ordinare^alle sue truppe di procèdere immediatamente sino alla frontiera italo - francese e di instaurare dovunque un governo militare alleato. I soldati americani e inglesi avevano ordine di < evitare la possibilità di un conflitto armato », ma anche di < resistere nel modo più preciso » e fare rapporto al comando di armata. Il generale Clark avrebbe voluto prendere sotto il proprio \comando anche le truppe fran- W^^^^ * &*$BX^2£Ì \be dato l impressione che la 1 "e ** - occupazione francese di una \ ^arte del territorio e e i I . parte del territorio italiano ;era voluta dal comando al-\leato. ' \li comando alleato, invece, stava cominciando ad esercì- tare energica'pressione politi-c'a per ottenere l'evacuazione e dei francesi. I contatti personali stabiliti con il generale Doyen, dice il volume, erano * a«o,'awo organizzato una € re- - ™'™*<> passiva» il tentatine - dt creare untl sede del aover '-< corretti » ed i rapporti fra -l'e *™PPe francesi e ' quelle \americane e inglesi < estrema- -{mente cordiali», ma i francesi - - re- ivo d e o o a a r i ano militare alleato a Cuneo, ad esempio, provocò <una minaccia velata » da parte del generale Doyen. « Ho avuto ordine dal governo prouuisorio della Repubblica francese — egli scriveva al generale Crittenberger, comandante del IV Corpo — di occupare e amministrare questo territorio. Poiché questa missione è incompatibile con l'installazione di qualsiasi ente amministrativo alleato nella stessa regione, è mio dovere di oppormi. llllllllllllllllllllllllllllllllllllllinUIIIIIIIIIHIIII - i e o , l . o ^ Ì a Qualsiasi insistenza avrebbe un chiaro carattere di ostilità, che potrebbe avere gravi con seguenze ». A Imperia, il colonnello Jourdan il S9 maggia proibì la affissione di proclami alleati, ed il 2 giugno il generale Doyen scrisse al generale Crittenberger: < Mi pregio informarvi di avere ricevuto il pieno appoggiò del capo del governo provvisorio della Repubblica francese (alla politica cui mi riferivo nella lettera precedente). Il generale De ,Gaulle mi ha dato istruzione di rendere il più chiaro possibile al Comando alleato che io ho ricevuto ordine di impedire la instaurazione di governi militari alleati nei territori occupati dalle mie truppe e amministrati da noi, con tutti i mezzi ne- a \ cessa-ri, senza eccezione , j Io ; cuna ». -\ In risposta a questa lettera,'\ Alexander chiese al Comando', ■ Supremo un ordine preciso in - cui gli veniva dato incarico di\ -j< completare l'occupazione del-^e l'Italia nord-occidentale e in' e o - e r a e - i - o o, iel o oe e el mo. ne aoi. staurarvi un governo militare alleato, facendo uso- della forza se necessario ». Contemporaneamente il presidente Truman inviò a De Gaulle un messaggio personale in cui lo twformava che se le truppe francesi non fossero immediatamente state ritirate dall'Italia nord-occidentale egli avrebbe sospeso tutti i rifornimenti alle truppe francesi, salvo le razioni alimentari. < L'effetto — scrive Harris — fu decisivo », e l'il giugno venne firmato un accordo per il ritiro a scaglioni di tutte le truppe francesi entro il 10 luglio, Nel frattempo però — come vedremo in un prossimo articolo — « erano enormemente aumentate le difficoltà di disarmare i partigiani in Piemonte e in Liguria ». Riccardo Aragno IIIIIIHIIIIilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllD