Tra gli scienziati tedeschi deportati è tornato dall'URSS un Premio Stalin

Tra gli scienziati tedeschi deportati è tornato dall'URSS un Premio Stalin JL'ultimo grappo comprende sètte specialisti in missili Tra gli scienziati tedeschi deportati è tornato dall'URSS un Premio Stalin £' i/ prof. Wilhelm Fischer, che ha vissuto in Russia dodici anni- Gli studiosi lavoravano isolatamente, in modo che non seguissero gli sviluppi dei progetti segreti - Nessun dubbio che la Russia ha il razzo intercontinentale (Dal nostro corrispondente) Bonn, 14 febbraio. Gli ultimi scienziati tedeschi catturati dai sovietici alla fine della guerra, sono rimpatriati oggi dalla Russia. Si tratta di sette ingegneri specializzati nella tecnica dei missili, della teleguida e delle alte frequenze, e il più celebre fra loro è il prof. Wilhelm Fischer, che per • suoi meriti scientifici ebbe un < Premio Stalin». Con i sette sono tornati anche i loro familiari, sedici persone, fra cui alcuni ragazzi. Il gruppo giunto al posto di frontiera di Buechen è statoaccompagnato al' campo prò fughi di Friedland, per le formalità burocratiche. Gli scienziati e i loro familiari apparivano in ottime condizioni fisiche ed erano tutti vestiti decorosamente. Tra le donne, qualcuna indossava la pelliccia, e parecchi ragazzi portavano al guinzaglio cani lupi e gatti, i loro affezionati amici di questi dodici anni di prigionia. Anche questo secondo gruppo di tedeschi — il primo rimpatriò l'altro ieri — non ha voluto fare dichiarazioni sulle ricerche condotte in Russia. Nessuno si è lamentato del trattamento dei sovietici, La- llllllllllllMlllllllllllllllllllllilllllllllllHllllllllli varavano in dfuersi centri scientifici dell'URSS, e nei dintorni di Mosca. I loro figli ebbero la possibilità di frequentare le scuole sovietiche. Guadagnavano, a seconda dei casi, dai due ai settemila rubli al mese, che corrispondono press-a pcn a trecento, novecentomila lire italiane. I loro risparmi sono depositati in banche dell'URSS che provvederanno ora a trasferirli in Germania. Gli scienziati e i tecnici tedeschi catturati dai russi alla fine della guerra furono diver- ^se migliaia, e là piìi gran parte di essi portarono con sé i , e e i e a ? a i a familiari. Si calcola che fra scienziati e familiari i tedeschi deportati in Russia furono circa trentamila. Tutti però sono rimpatriati in questi ultimi anni. Da quanto si è potuto capire dalle dichiarazioni dei reduci, ai sovietici nel 1945 premeva sfruttare a fondo le ricerche dei tedeschi in diversi campi, e in particolare in quello dei missili. Pertanto i tedeschi dovettero impegnarsi a comunicare ed elaborare con i loro colleghi russi i risultati di studi nondotti durante la guerra in Germania. Furono però stipulati dei regolari con tratti a termine. Il loro lavoro era stato così abilmente suddiviso, che era impossibile ai tedeschi seguire lo sviluppo dei progetti segreti cui essi lavoravano. Parlando con giornalisti, il fisico Peter Lertes, ora rimpatriato, ha escltiso che i tede schi abbiano collaborato al lancio del satellite artificiale, anche se i russi, indubbiamente, sfruttarono le ricerche della Germania per i missili. Non vi è dubbio, poi, che l'Unione Sovietica ' possieda il missile intercontinentale. Il prof. Lertes lavorò ad una fabbrica di motóri di Kui byscev, dove si trovavano circa settecento tecnici tedeschi, rimpatriati poi negli anni scorsi. In seguito fu trasferito a un centro di ricerche nei pressi di Mosca, diretto dal prof. Berta, figlio dell'ex-ministro per la sicurezza della Stato, fucilato dopo la morte di Stalin. Come altri suoi colleght, il prof. Lertes doveva svolgere i suoi < temi > scientifici iniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii su appositi quaderni dalle pagine numerate, che ogni sera, a lavoro finito, venivano ritirati da funzionari sovietici. Nel 1955 lo scienziato venne trasferito a Suchumi, una località climatica del Mar Nero, dove incontrò altri colleghi. In questi ultimi due anni il gruppo di Suchumi non svolse ricerche scientifiche. L'unico compito dt.i tedeschi era quello di « dimenticare » le ricerche condotte nell'URSS: fu una specie di « quarantena >, ha concluso^ lo studioso. * w. e. +4* !—

Persone citate: Berta, Stalin, Wilhelm Fischer