Il P. G. chiede l'ergastolo per l'assassino della mondana

Il P. G. chiede l'ergastolo per l'assassino della mondana Alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze Il P. G. chiede l'ergastolo per l'assassino della mondana Nel processo di primo grado era stato condannato i 30 anni - Uccise la aonna per riavere dei soldi o e o e i a ; o , i o o i ti o (Dal nostro corrispondente) Firenze, 12 febbraio. Stamane all'Assise d'Appello di Firenze, è iniziato il processo per il delitto di via dei Canaccl per il quale il giovane pratese Roberto Degli Innocenti era stato condannato u 30 anni di reclusione per omicidio volontario. Il suo amico Italo Ferrati che aveva preso in consegna l'oro rubato alla vittima, la mondana Lucia Marconi, era'stato condannato a un anno di reclusione per ricettazione. La Corte d'Appello è presieduta dal dottor Aldo Sica e dei giudici popolari tre sono donne che' per la prima volta a- Firenze, partecipano alla giuria di un processo per omicidio La prima parte del dibattimehto è stata impiegata per la rievocazione del delitto. Il dottor Portanova si. è rifatto brevemente alla mattina del 9 marzo del 1955, quando nell'appartamento di via dei Canaoci fu rinvenuta cadavere Lucia Marconi. Era stata uccisa da violenti colpi alla testa che, successivamente, risultò essere stati infarti con una statuetta che si trovava su un mobile della sua camera. Ai primi del gennaio del '56 la polizia non aveva ancora scoperto il responsabile. Fu proprio in quel giorni che avvenne il colpo di scena. Un giovane, Luciano Bruni, arrestato per alcuni furti ne confessò tra gli altri uno che non era stato denunziato: si trattava di oggetti d'oro che egli aveva sottratto a un amico, Italo Ferrati. Questi glieli aveva mostrati avendo intenzione di venderli per consegnare il ricavato al vero < proprietario >. Quest'ultimo era Roberto Degli Innocenti che in quei giorni si trovava in servizio militare a Udine. Fu interrogato, negò ogni addebito. Tuttavia fu tradotto in stato d'ar resto a Firenze e dopo alcuni giorni confessò il delitto. Siccome risultava che fino dall'infanzia il giovane aveva dato segni di squilibrio (tanto è vero che nel 1954 il professor Noto di Prato lo aveva definito soggetto schizzinoide) fu ordinata una "Tizia psichiatrica che fu eseguita al manicomio criminale di Montelupo dal dottor Coppola. Il perito, al termine della sua inchiesta, lo defini sano di mente. Nei giorni scorsi il Degli Innocenti fu colto, come è noto, da una violenta crisi nervosa, per cui fu necessario il suo ricovero d'urgenza al manicomio di Montelupo. Finb all'ultimo momento si era creduto che il processo d'appello sarebbe stato rinviato. Invece all'ultimo momento le sue condizioni hanno permesso la traduzione a Firenze. Al termine della sua requisitoria, nel corso dell'udienza pomeridiana, il procuratore generale, dott. Ognibene, ha chiesto per il Degli Innocenti la pena dell'ergastolo sostenendo la tesi della premeditazione e un anno di segregazione diurna per le aggravanti. Per il Ferrati, imputato di ricettazione, l'aumento della pena a tre anni di reclusione e 00.000 lire di multa. In precedenza si era avuto l'interrogatorio dei due giovani. Il Degli Innocenti ha sostenuto che non era sua intenzione uccidere la donna Si recò da lei per chiederle dei soldi che le aveva dato da tenere e che lei non voleva più resti tuirgli, al suo rifiuto la mente gli si offuscò e infuriato la colpì. Dopo la requisitoria del P.G. il primo difensore, avvocato Giuseppe Contri, ha sostenuto il vizio parziale di mente del suo raccomandato Domani parlerà il Becondo difensore. La sentenza è previ sta in serata. g. c. svttFdtscnnSetztrl1

Luoghi citati: Firenze, Prato, Udine