Parigi "ha agito per legittima difesa»

Parigi "ha agito per legittima difesa» Parigi "ha agito per legittima difesa» Rappresaglia contro le batterie contraeree che dal territorio tunisino appoggiavano i ribelli dell'Algeria (Nostro servizio particolare) I Parigi, 8 febbraio. nIl bombardamento della lo-1 pcalità tunisina di Sakiet Sidi • fYussef da parte di aerei fran-1 cesi viene ufficialmente rico-1 nosciuto dalle autorità di Pa-1 rigi e considerato un gesto di \anormale rappresaglia all'azio-1 ne di ribelli algerini che han- i pno le loro basi in Tunisia. | mCon una dichiarazione che im-j o i o i i pegna il governo, il ministro della Guerra, Chaban-Delmas, ha affermato: <I nostri aviatori non hanno fatto altro che esercitare un diritto di legittima difesa contro postazioni antiaeree che operano dal territorio tunisino e la cui impunità era' inaccettabile, date le perdite inflitte ai nostri apparecchi e ai nostri aviatori. Bisogna nuovamente insistere sul fatto che la Tunisia è diventata una base logistica ed operativa, e che senza il suo continuo intervento le operazioni d'Algeria sarebbero già finite da tempo ». Ai giornalisti che chiedevano ulteriori informazioni, i portavoce governativi hanno detto che la situazione è chiara e che nulla si può aggiungere a quanto dichiarato dal ministro, se non la versione fornita dal comando militare in Algeria. Questo fa sapere che a varie riprese gli apparecchi francesi sono stati attaccati dalla difesa contraerea installata in territorio tunisino, e specialmente il 30 gennaio, il 7 e l'8 febbraio. Apparecchi che scortavano convogli furono costretti ad atterrare In territorio algerino. Il comando diede l'ordine di rispondere in caso di nuovi attacchi. Perciò è avvenuto il bombardamento di Sakiet Sidi Yussef, dopo l'attacco subito stamane alle 9 da un apparecchio francése che, colpito da proiettili sparati dal territorio tunisino, doveva scendere sul suolo algerino. All' azione di rappresaglia hanno partecipato undici aerei del tipo B.26, sei < F4-V Corsair » e otto « Mistral ». Si afferma da parte francese che, delle tre postazioni antiaeree prese di mira, due sono rima ste distrutte e l'altra gravemente danneggiata. L'accampamento dei ribelli sarebbe stato distrutto nella proporzione del 50 per cento. Appena informato del bombardamento, l'ambasciatore tunisino in Francia, Mohammed Masmoudi, ha chiesto di essere ricevuto dal ministro degli Esteri francese Christian Pi neau per discutere l'incidente di Sakiet Sidi Yussef. La ambasciata tunisina nella capitale francese ha poi comunicato che Masmoudi ha rice cevuto da Tunisi l'ordine di rientrare in TuniBla per consultazioni. nPzncscn I Si ritiene a Parigi che l'azio: ne bellica od'ierna renderà 1 più acuta la « battaglia delle • frontiere », annunciata dal mi1 nistro per l'Algeria, Robert 1 Lacoste, il quale intende im1 pedire ad ogni costo che ban \ae di ribelli provenienti dalla 1 Tunisia, soprattutto di notte, i possano operare con un certo | margine di sicurezza, potendo j tornare, all'alba,.nelle basi tu- nisine di partenza. Non si nasconde, però, a Parigi una certa preoccupazione perché 1 capi del nazionalismo algerino si sono recentemente trasferiti da Tunisi al Cairo; ciò potrebbe suscitare forti apprensioni anche a Washington, che teme una penetrazione sovietica nell'Africa Settentrionale, appoggiando tramite Nasser 1 nazionalismi nordafricani. 1. m.

Persone citate: Delmas, Mistral, Mohammed Masmoudi, Nasser, Sidi Yussef