Pazzo uccide due donne in case diverse fugge e si pianta iI pugnale nel cuore

Pazzo uccide due donne in case diverse fugge e si pianta iI pugnale nel cuore Tragica giornata ad Arezzo per le manie di un impiegato di questura Pazzo uccide due donne in case diverse fugge e si pianta iI pugnale nel cuore Credeva che le vittime incitassero sua moglie a maltrattarlo • Le ha trafitte {ariosamente con l'arma - I cadaveri scoperti poco dopo dai familiari - L'assassino s'è barricato nell'alloggio d'un amioo e gli agenti hanno lanciato bombe lacrimogene per cercare di stanarlo (Nostro rervizio particolare) Arezzo, 3 febbraio. Vii drammàtico episòdio, evidentemente provocato dalla follia, ha sconvolto oggi la vita di AfeSUo: Uit Uomo ha uóciio a pugnalate due donne e successivamente, dopò aver tentato senza riuscirci di sfuggire aite tìoerche delia polizia, si è tolto la vita aprendosi il petto con la stessa arma, L'assassino suicida è un impiegato di questura; le vittime sonò te Mgnore Lucia. Fratini, e Annunziata Fabri, entrambe di $lf anni, I due orribili delitti sono stati scoperti quasi nella stessa ora e in circostanze identiche. Pooa dopo le 18, il signor Felice Fratini, accompagnato dal figlio Mario di SO anni, faceva ritorno dal lavoro alla propria abitazione di via Vittorio Emanuele tsi per la ealaaione, Giunti davanti alia porta dell'alloggio, i due suonavano ripetutamente iì aampaneito per farsi aprire dalla rispettiva mi/glie e madre hacia Fratini che sapevano sola in casa. Nessuno però rispondeva. Dapprima sorpresi, cominciarono in seguito a preoccuparsi non spiegandosi il prolungato silenzio della donna, temendo una disgrazia e non riuscendo a forzare la porta per entrare nell'appartamento, raggiunsero una finestra. Poterono così affacciarsi sulla cucina. Lo spettacolo ohe si presentò ai due congiunti era terrificante: la donna appariva stesa sul pavimento bagnato di sangue. Padre e figlio si precipitarono in suo soccorso, ma purtroppo la fratini era già cadavere: sul suo corpo apparivano numerose ferite di arma da taglio.- Atte grida dei due uomini accorrevano numerosi vicini e poco più tardi anehe la polizia giungeva sul posto per le prime indagini. Alla stessa ora, una identica scena si svolgeva in ina San Niccolò, dove il sig. Fabri, rincasando, trovava anch'egli la porta chiusa e non otteneva risposta alle ripetute chiamate. Riuscito a penetrare nell'interno, il Fabri tro' vava la moglie riversa sul patimento: la donna aveva Uria sola ferita e non mortale. Il decesso sarebbe dovuto ad Una paralisi cardiaca provocata dalla paura. L'assassino è stato identificato. Si tratta di Franco itelacarne, di 50 anni, un ex-appuntato delle guardie di P.S. e che era attualmente impiegato civile presso la questura di Arezzo. Ha moglie e tre figli, il più grande dei quali conta adesso 18 anni. Accanto alle due vittime è stato tro¬ vato un biglietto: « Avete rovinato la mia famiglia-*. Il MeiaCarne, come è stato successivamente appurato, s'era fissato nell'idea ene le due donne, amióhe tra di loro, con qudtóhe sortilegio, fossero responsabili dei non buoni rapporti che intercorrevano da tempo fra lui e sua moglie. La cattura dell' assassino però non è stata facile. L'avvio atte indagini è stato dato dal signor Enrico Fabri, marito di una dette vittime: egli ha dettò atta polizia di aver incontrato sotto il portone di oasa, pochi secondi prima di scoprire il delitto, un individuo che gli disse: « Avete rovinato la mia famigliar. il signor Fabti, impiegato atta posta centrale di Arezzo, non diede alcun peso alla frase; quando però rinvenne la moglae morta cercò di ricordare chi poteva essere lo sconosciuto: gli parve di identificarlo in un impiegato delta questura la cui moglie aveva frequentato qualche volta la signora Fabri. La polizia si metteva su que- sdggslczfcsvpabdcccnUpm(j sita pista e poteva accertar,■, che, uscito di casa di buon mai- \ tino, l'impiegato non era più rientrato, né era stato visto in ufficio, Immediatamente venivano date disposi&iont per rintracciare il MelaCarrto: informazioni presso gli antro» dell'impiegato, visite nei locali pubblici, blocchi stradali. Poco prima del trartU>nio, un maresciallo e un Vtìgadiete della Questura di Arezzo, riuscivano a scovare il nascondìglio del folle: egli s'era rifugiato nella casa d'Un amicò, Antonio Versari, ancora all'Oscuro del tragico episodio, situata nella zona di Gragnone a circa sette chilometri da Arezzo, 1 due agenti trovavano il Malacarne in cucina accanto al fuoco, All'intimazione di arrendersi, l'omicida, anziché ubbidire, estraeva n pugnale io stesso con cui aveva ucciso le dite donne H e& attera it tri* gadtere, impugnata la pistòla, gli esplodeva Cóntro tre colpi senza peraltro colpirlo. Il Melacarne riusciva ad uscire datiti cucina e si chiudeva nella stanza attigua, dove c'erano due fucili da caccia di proprietà dei coloni, Nei frattempo il matesciallo e il brigadiere chiedevano rinforzi. La casa veniva accerchiata e poiché l'assediato non voleva arrendersi, venivano tanòiaie bombe lacrimogene nell'interno deità stama dove si era rinchiuso u Meiacarne. Ad un certo momento, la polizia decideva di intraprendere un'azione di forzd per immobitizzare l'omicida: alcuni agenti salivano sui tetto e, apertovi un ■varco, notavano che li Melacarne era esanime a terra in una pozza di sangue. Si era Ucciso col suo stesso pugnale vibrandosi un colpo in pieno petto. L'episodio ha Suscitato enorme impressione; i commenti (Iella cittt.dirtanza sono improntati ad un senso di orrore misto a pietà, E' evidente in¬ fatti, che solo una ventata di follìa può aver spinto il Mela* come a compiere con tanta freddezza e decisione la sua orribile strage. Egli era convitto che le due vittime fOS* sero la causa dei dissapori con sua moglie: la Fratini e la Fnbrt, avrebbero influenzato la oonsorte staccandola sempre più da lui. idee assurde, che potevano prendere forma soltanto in un cervello malato. Le due vittime, a quanto sembra, non hanno avuto il nibdò di difendersi, il Malacarne bussò prima all'abita zione della Fratini e, come la donna aperse, le si scagliò contro colpendola con furia selvaggia, Poi richiuse l'uscio e si diresse verso la casa delia Fabri, dalla parte opposta delta città, per completare la strage. Passò all'incirca mezz'ora da un delitto all'altro, ma in qu/sl tempo l'assassino non ebbe uii attimo di pentimento o diincerttzzaj portò a termine ./suo orrendo progetto con la fnddezza che in determinaliorante un pazze può con- b. in, Ij» moglie dell'omicida i

Persone citate: Antonio Versari, Enrico Fabri, Felice Fratini, Fratini, Malacarne, Melacarne

Luoghi citati: Arezzo