Quattro jugoslavi sotto processo per aver tentato di rovesciare Tito

Quattro jugoslavi sotto processo per aver tentato di rovesciare Tito udJojtxae noti*amia dova 4u eojndtaMtattaio Giiaa Quattro jugoslavi sotto processo per aver tentato di rovesciare Tito Appartenevano al disciolto partito socialdemocratico - Sono accasati di aver (enato rapporti coi fuorusciti e con "ambasciate straniere,, - La sentenza torse si avrà oggi: sono tatti passibili di pena di morte (Nostro servizio particolare) i Belgrado, 31 gennaio, Si è iniziato stamane da- ' vanti ad un tribunale di Belgrado il processo contro quattro cittadini jugoslavi molto noti per il loro passato politico, accusati di avere'complottato per rovesciare il regime di Tito. Sono l'avvocato Alexander Pavlovic. di 73 anni, il dottor Bpgdan Krecic, di 70 anni, il professor Dragislav Stranjakovic, di 56 anni, insegnante di teologia, e il professor liilan Zujovic, di 58 anni, docente di diritto all'Uni versità, tutti membri del disciolto partito socialdemocratico jugoslavo. Secondo l'accusa, i quattro avevano costituito un comitato e tenevano collegamenti con circoli di fuoriusciti in Occidente. Krecic è imputato inoltre di aver pubblioato un opuscolo dal titolo « La figura morale della Jugoslavia di Tito ». Non si è presentato in Udienza il prof. Stranjakovic, ch'è ammalato; egli sarà processato separatamente, quando le sue condizioni di salute lo permetteranno. TI processo si svolge nella stessa aula dove fu giudicato per due volte Milovan Gilas, l'ex-collaboratore di Tito condannato recentemente per aver pubblicato negli Stati Uniti un libro — La classe nuova — che è una dura critica del comunismo. Il dibattito è pubblico. Per evitare un affollamento eccessivo vi sono am mèssi tuttavia soltanto quanti sono in possesso di uno speciale tesserino, che è stato concesso anche a giornalisti occidentali e a funzionari del corpo diplomatico accreditato a Belgrado Dei quattro imputati, la figura più rappresentativa è Bogdan Krecic. Egli ha riconosciuto di avere scritto opuscoli contenenti attacchi con tro il comunismo, ma ha osservato che nessuna accusa gliene sarebbe venuta se essi fossero apparsi in un Paese dove là stampa è lìbera; non ha negato la sua attività, ma ha spiegato che non intendeva mettere a punto un pro¬ 1 111 ! 1 111111111111l i 111 II 11111111 i 1111 ! gromma d'azione, bensì solo esporre alcune idee teoriche che inviò in una latterà aWex- primo ministro jugoslavo Jovanovic, attualmente in esilio a Londra. Krecic ha sostenuto vigorosamente che non tutti gli emigrati jugoslavi all'estero sono nemici del loro Paese, giacché almeno alcuni di essi sono contrari atta politica del regime di Belgrado che li hà messi al bando e sono dunque delle vittime. « Il regime del Presidente Tito — ha aggiunto l'imputato — non è mai stato minacciato dall'estero, mentre potrà esserlo un giorno dall'interno se continuerà in questa politica che non mi sento di condividere ». Eguale posizione di contrasto con l'attuale governo hanno sostenuto Pavlovic e Zujovic-, imputati di aver lavorato per la « liberazione > della Jugoslavia dal regime comunista e di aver tenuto contatti con le ambasciate straniere a Belgrado; essi hanno però respinto con sdegno la ambigua accusa di avere suol to « attività ostile » durante l'occupazione nazista del Paese. Il processo si concluderà probabilmente già domani; la sentenza è prevista in serata Secondo il codice penale jugoslavo, i reati di cui si fa carico ai quattro ex-socialdemocratici sono passibili della pena di morte. a. p.

Persone citate: Alexander Pavlovic, Bogdan Krecic, Jovanovic, Milovan Gilas, Pavlovic

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Londra, Stati Uniti