Polemiche tra i partiti di centro per il discorso di Saragat alla Camera

Polemiche tra i partiti di centro per il discorso di Saragat alla Camera Polemiche tra i partiti di centro per il discorso di Saragat alla Camera Le tesi sulla distensione, la riunificazione tedesca e la "fascia neutrale „ in Europa hanno causato malumore - "C'è un abisso • dichiara il segretario del PSDI - tra noi e la posizione dei comunisti,, - La Federazione socialdemocratica romana forse verrà sciolta a.} a Soma, 31 gennaio. C'è una « svolta » nella politica estera socialdemocratica? L'interrogativo è di attualità dopo l'intervento di Saragat nella discussione alla Camera dei deputati ed oggi ha fornito ampia materia di supposizioni ai commenti politici. Le tesi del leader del PSDI sulla distensione, la riuniflcazione tedesca e la « fascia neutrale > in Europa non sono, per la verità, completamente nuove. Spigolando nei suol precedenti discorsi si possono ritrovare frequenti testimonianze della sua preoccupazione di mantenere il contatto con le posizioni dei socialdemocratici tedeschi e dei laburisti inglesi. Questa volta, tuttavia, sono state presentate con assai maggiore decisione e vivacità che ne) passato. Lo stesso Saragat, esprimendo l'intenzione di pubblicare in opuscolo il suo discorso e diffonderlo tra un più ampio pubblico, ha fatto capire che gli attribuisce un'importanza particolare. Di esso Romita ha detto che < dovrebbe far riflettere tutti, governo ed opposizione >, e la sinistra de] partito — che sino a Ieri poneva la politica estera tra i punti di maggior dissenso con Saragat — si è mostrata anch'essa molto soddisfatta. Questo non vuol dire che ci si trovi di fronte ad una .convergenza tra le posizioni socialdemocratiche e quelle del PSI. Tutt'al più si può parlare di un certo avvicinamento, di un avvio alla ripresa del dialogo per l'unificazione socialista. Mentre- di contro, la c linea Saragat » ribadisce, e in un certo senso articola meglio il netto contrasto con le posizioni comuniste. < C'è un abisso — ha dichiarato oggi 11 leader del PSDI — tra' le posizioni della socialdemocrazia europea che io ho illustrato alla Camera e. le posizioni del comunisti. Le nostre implicano una sempre maggiore solidarietà della NATO • e delle Potenze democratiche dell'Occidente e la presenza americana in Europa; quelle dei comunisti sono, in-' vece, posizioni di abbandono e d' rinùncia in favore dell'Unioni Sovietica >. ; Nonostante queste ovvie pre cisazionl l'intervento di Saragat ha provocato forti malumori a] centro, specialmente tra coloro che si adoperano per sai-: vare le premesse di una ripresa Ideila collaborazione tra demo¬ cbeprnzddffdcafacirt ' a -: a ¬ cristiani, socialdemocratici, li-1 berali e repubblicani dopo le elezioni. Si capisce perché: la politica estera costituiva ancora, alno a ieri, 11 principale se non l'unico anello di congiunzione tra gli ex-alleati. Introducendo nel discorso il tema dell'unificazione tedesca e della fascia neutrale, Saragat ha lnferto un altro colpo al rilancio de! centrismo; è significativo che alle critiche non si siano associati né Panfani né i fanfaniani, i quali pensano, invece, ad un- governo post-elettorale con ì socialdemocratici e senza i liberali. Partendo dalla politica estera, come si vede, si finisce sempre alla politica interna. Le discussioni che si imbastiscono attorno alla prima, anzi, coprono soltanto preoccupazioni e intenzioni che riguardano esclusivamente la seconda. La Voce Repubblicana ha addirittura accusato Saragat, stasera, di essersi riproposto soltanto un « effetto propagandistico >, cioè di aver parlato in funzione elettorale, per non lasciare a Nenn, il monopolio delle tesi condivise dai socialdemocratici tedeschi ed inglesi. L'accusa può essere gratuita, ma è fatale che, più ci si avvicina alla scaden-a elettorale, più 1 problemi politici vengono considerati in questa chiave. La stessa conclusione del dibattito in corso a Montecitorio sc.nbra avviata su questa china. Fanfani eviterà di parlare e la maggioranza manovrerà in modo che le Camera, anziché votare su un proprio ordine del giorno, voti contro quello comunista In tal modo la comune opposizione alle tesi comuniste .eviterà' di precisare 1 punti sul quali sono d'accordo ò non sono d'accordo gli ahti comunisti. « Questo — ha detto ancora Saragat — significa sfuggire il problema, che, Invece, es'ste ed è più complcsso di quanto comunemente si ct.eda >. Nel settore più propriamente Interno non c'è, per oggi, molto dn segnalare. La federazione romana del PSDI, come si prevedeva, ha rifiutato di adeguarsi ' alle disposizioni della direzione in ordine alla Giùnta comunale di Roma ed ha Invitato 1 due assessori a rimanere ai loro posto. Farina non ha accolto l'ordine ed ha confermato- la propria ' disciplina di partito. L'Ettore intende, Invece, mantenere l'assessorato. Le conseguenze sono intuitive assssmln alla prossima riunione del Consiglio 11 socialdemocratico ribelle non si adeguerà alle decisioni direzionali, verrà espulso dal partito; il direttivo della federazione romana verrà sciolto e verrà nominato un commissario. Oramai la questione è diventata un fatto esclusivamente disciplinare. Resta a vedere se il sindaco si limiterà a sostituire l'assessore socialdemocratico dimissionario, sottolineando cosi maggiormente l'alleanza con l'estrema destra, o, come è meno probabile, accetterà la crisi e la prospettiva della gestione commissariale. > Enzo* Forcella

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