Mancano tre miliardi e mezzo per la diga foranea di Genova

Mancano tre miliardi e mezzo per la diga foranea di Genova Mancano tre miliardi e mezzo per la diga foranea di Genova Una relazione del presidente del consorzio portuale (Dal nostro corrispondente) Genova, 30 gennaio. In coincidenza dell'inizio di un nuovo quadriennio di attività, il presidente del Consor- zio del porto di Genova, gene rale Ruffinì, ha fatto al coni tato consorziale a Palazzo San Giorgio, presenti i rappresentanti degli enti economici nell'entroterra (Torino e Milano), il punto della situazione. Dopo avere accennato al traffico commerciale raggiunto nel 1957, il generale Rufflni ha sdogato gli inconvenienti determinati nel nostro porto dalle sessanta navi che vi sostano inattive, sia perché attendono di poter effettuare lavori di riparazione, sia perché sono state avviate al disarmo. Queste navi occupano accosti e banchine che vengono così sottratti alle normali operazioni commerciali. Il Consorzio ha prospettato anche alle autorità di governo una soluzione di questo problema che potrebbe essere trovato istradando le navi in disarmo in altri porti nazionali, soprattutto in porti siciliani, che risultano meno oberati di lavoro. Il problema, però, non è di facile soluzione, perché l'allontanamento di queste navi potrebbe sottrarre alle officine di riparazioni del porto prezioso lavoro. Altro punto molto Importante, sul quale 11 presidente ha richiamato l'attenzione del comitato, è il supplemento del finanziamento per completare i lavori di trasformazione della diga foranea, da parete verticale a scogliera. Infatti sul preventivo di undici miliardi e mezzo occorrenti per il completamento di quest'opera, solamente otto miliardi sono stati fino ad oggi stanziati. Non si sa ancora se e quando gli altri tre miliardi e mezzo verranno dati dallo Stato. In relazione alla richiesta avanzata non da oggi soltanto dagli utenti di Torino e di Miltuonflsp*lcmhlRsdCaeh lano, circa una revisione delle tariffe di sbarco, cioè a dire di una riduzione dei costi de'le operazioni portuali che gravano sulle merci, Il generale Kufflni ha assicurato che il >;on sorzlo del porto farà di tutto per arrivare alla revisione de * forfait > di sbarco. Egli ha rammentato che per la prima volta, dopo cinquantacinque anni di autonomia amministrativa, gli uffici fiscal' hanno notificato al Consorzio l'Imponibile per l'imposta d Ricchezza Mobile, con la prete sa di tassare proprio i cosid detti avanzi di gestione, ohe i Consorzio destina ogni anno alla costruzione di nuove opere e di nuove attrezzature. Il presidente del Consorzio ha, tra l'altro, illustrato 11 successo ottenuto con la disponibilità della banchina di ponente del Ponte Canepa, dove avvengono le operazioni di imbarco delle autovetture Fiat destinate all'esportazione. Il Consorzio si propone di integrare la dotazione del mezzi meccanici di sollevamento nelle altre banchine perché sia accelerato il disbrigo delle operazioni sulle navi. Dopo la diffusa relazione del presidente, i rappresentanti di Milano e di Torino hanno avanzato le loro osservazioni e le loro richieste. Com'è noto il 10 febbraio si riunirà il Consiglio consultivo del porto che dovrà decidere il modo e l'entità delle revisioni tariffarie. _ _ c. m.

Persone citate: Canepa

Luoghi citati: Genova, Milano, Torino