Il ventunenne allievo di Dior nuovo arbitro della moda francese di Sandro Volta

Il ventunenne allievo di Dior nuovo arbitro della moda francese Trionfale presentazione a Parigi dei primi modelli creati da Yves Saint-Laurent Il ventunenne allievo di Dior nuovo arbitro della moda francese Scopri la sua vocazione vestendo le bambole delle sorelline E' timido, quasi impacciato, ma ha una volontà di ferro - Morto il maestro, si chiuse in casa e disegnò da solo tutta la collezione - Non beve, non fuma, non fa vita mondano: si alza alle 7 e lavora dodici ore al giorno (Dal nostro corrispondente) Parigi, 30 gennaio. Da ; 'fiche ora, il primo sarto di Parigi è un giovanotto di ventun anni, un ó'ovanoito piuttosto timido, che sembrava lmpaceiatissimo quando 1 rappresentanti della moda di tutto il mondo lo hanno acclamato, riconoscendo in lui l'uomo che, d'ora innanzi, detterà alle donne eleganti come dovranno vestirsi ad ogni mutar di stagione. La scena che ha segnato stamani la vittoria di Yves SaintLaurent non ha precedenti nella storia della Haute Couture. Alle 10 è cominciata la sfilata dei modelli nel salone della « maison » di Christian'Dior. C'era una grande attesa fra i trecento invitati, ma anche un po' di incertezza perché molti credevano che diffìcilmente il giovanissimo allievo avreboe potuto essere all'altezza del maestro, scomparso nell'autunno scorso mentre si trovava a Montecatini per un periodo di cura. Quando la grande tenda di seta grigia si è scostata per lasolare passare le prime indossatrici, il pubblico le ha accolte in un silenzio assoluto, che denunciava questa perplessità. E' stato allora che il direttore della pubblicità della « maison » ha preso la parola per dire l'emozione di tutto il personale, nel momento di affrontare la prova, sotto una guida che non era più quella del,grande sarto. C'era una certa enfasi in quelle parole, ma pronunciate in quel momento, hanno fatto un certo effetto sulle signore presenti, molte delle quali apparivano sinceramente commosse. La riunione, al principio, ebbe un patetico carattere commemorativo, «-i-centuato dal gran nun ■ li uighetti, il flore preferito da Christian Dior, che decoravano ogni angolo della sala. Il silenzio r.i è mantenuto per quasi un'ora, imIpressionante come nell'attesa di un verdetto di Corte d'Assise. Tra le pieghe dolla tenda, ogni volta che doveva passare una delle indossatrici, s'intrawedeva Yves Saint-Laurent pallido e magro, vagamente somigliante a Baldovino, il re del Belgio, con gli occhiali che mettevano l'unica nota di serietà sulla sua faccia infantile. Per ogni ragazza che stava per farsi avanti, dava gli ultimi tocchi alle pieghe degli abiti, spostava di qualche centimetro un velo per ristabilire l'equilibrio dell'insieme, sopprimeva, con una decisione improvvisa, qualche particolare, magari insignificante, o ne aggiungeva,un altro. Si capiva che era nervosissimo, e si è saputo poi che aveva le lacrime agli occhi. L'opprimeva l'immenso silenzio della sala, la completa mancanza di quel chiacchiericcio che accompagna generalmente le sfilate, quando le spettatrici si sussurrano i commenti all'apparizione di ogni nuovo modello. Ma all'improvviso è scoppiato l'applauso; non era un applauso isolato, seguito poi dal resto del pubblico, ma un applauso pieno e immediato, come se tutti i presenti avessero incominciato a battere le mani nello stesso istante. Al clamoroso successo di Yves Saint-Laurent, che supera tutti quelli ottenuti da Christian Dior, da Jacques Fath ed altri grandi sarti del passato non è del tutto estranea una certa abilità tattica, di cui nessuno avrebbe sospettato capace un ragazzo di quell'età. Egli ha infatti presentato, stamane, due collezioni: la prima, era la continuazione dell'opera del maestro, una collezione come l'avrebbe presentata Dior se fosse stato ancora presente; la seconda era invece la sua, la collezione di Yves Saint-Laurent, il nuovo giovanissimo arbitro della moda parigina. Sono state appunto le sue creazioni personali che hanno scatenato l'entusiasmo, con un crescendo che, alla fijne della sfilata, non ha avuto più limiti: molte signore piangevano, quasi tutte hanno voluto abbracciarlo e baciarlo, mentre davanti alla porta della sartoria si andavano raggruppando alcune centinaia di persone, che hanno incominciato a scandire in coro il nome dei giovanissimo modellista. Yves Saint-Lau rent ha dovuto presentarsi al balcone e ha salutato la folla con un gesto delle mani. Per la prima volta ha sorriso, però è stato soltanto un attimo: si è rifatto subito più timido che mai, è diventato rosso e sembrava che non vedesse l'ora per sottrarsi alla manifestazione. Yves Saint-Laurent scoprì la propria vocazione vestendo le bambole delle sorelle. Entrò nella sartoria di Christian Dior quando aveva 17 anni, e ben presto ne diventò il collaboratore più intimo. Negli ultimi tempi, Dior diceva che avrebbe potuto ritirarsi dagli affari, perché l'allievo poteva ormai prendere benissimo il suo posto; però alla sua morte, nes suno avrebbe voluto affidargli un compito di così grande re sponsabilità, tenuto conto del l'età. Marcel Boussac, il grande industriale cotoniero, principale accomandatario della sartoria, ebbe fiducia in lui e lo impose alla testa dell'azienda. Per sottrarsi alle polemiche interne e per non subire influenze. Yves Saint-Laurent partì per Orano e, nella casa paterna, insieme, ai genitori e alle due sorelle di 15 e 16 anni, disegnò tutta la collezione, senza chiedere consigli a nessuno. Pei è ritornato a Parigi e l'ha fatta eseguire, esattamente come l'avo..- ideata, in uh ambiente che gli era spesso ostile. E' un ragazzo che sa dove vuole arrivare, ed ha una volontà che non si lascia piegare. Ogni mattina si alza alle sette, ed alle nove è già al lavoro. Fa colazione in ufficio, con un pasto di carne arrosto, d'insalata e un frutto, non fuma, non beve mai vino o altri alcoollci. Rimane al lavoro riho alle 10 di sera, poi mangia un sandwich con un bicchiere di latte e va a letto in una stanza della sartoria. E' stato alla prima di Rendez-vov-i manqué, il balletto di Francoise Sagan, ma è rarissimo incontrarlo a spettaceli o in locali pubblici: in genere Yves Saint-Laurent non esce quasi mai dalla sartoria. Le donne eleganti aspettavano da lui la linea della nuova moda, Saint-Laurent glie ne ha presentate due. La prima; quella dei tailleurs, è dritta, snella, e ricorda vagamente quella fagiolino, che era stata lanciata da Dior: è realizzata con vesticciole cortissime, molto piatte, cosi piatte che le indossatrici sono costrette a comprimere il seno per poterle portare, ed hanno la gonna leggermente scampanata. Su questi abiti, Saint-Laurent ha introdotto una novità nella forma delle maniche," specie di chimono che, invece di essere attaccate all'altezza del collo, arrivano sulla spalla. La seconda linea è invece molto ampia e, addirittura, suntucsa, con sottane pieghettate e altrettanto corte (a cinquanta centimetri dal suolo), che sostengono enormi falde e piccoli bolero aperti ai lati, i quali, a contrasto con l'ampiezza delle sottane, conferiscono al busto femminile un aspetto minuto, «stremamente grazioso. La collezione presentata stamane comprendeva una cinquantina di questi abiti da sera, confer.ionati in stoffe vaporose di ogni colore, .che hanno creato nella sala un ambiente da «Mille e una notte» e hanno entusiasmato il pubblico, che, al loro apparire, ha perduto ogni controllo e si è abbandonato a manifestazioni nuove nella storia della «Haute Couture». Sandro Volta Yves Saint-Laurent, il successore di Christian Dior, è abbracciato dalle ammiratrici e dalle collaboratrici esultanti dopo aver presentato la sua prima collezione (Telefoto)

Persone citate: Christian Dior, Francoise Sagan, Jacques Fath, Yves Saint, Yves Saintlaurent

Luoghi citati: Belgio, Orano, Parigi