Adenauer tenterà con Mosca trattative sul problema tedesco di Massimo Conti

Adenauer tenterà con Mosca trattative sul problema tedesco Adenauer tenterà con Mosca trattative sul problema tedesco I precedenti non sono incoraggianti, ma Bonn insisterà, tramite la diplomazia segreta - Ad un convegno ad alto livello le ultime decisioni - Come Stalin nel '52 impedì una soluzione (Dal nostro corrispondente) Bonn, 29 gennaio. Nel suo preannunexato radiodiscorso, Adenauer ha riaffermato stasera l'impegno del governo tedesco a trattare con i russi la questione germanica: « Nonostante le recenti scorag- gnanti affermazioni dei capi so-1vietici — ha detto il Cancelliere — sono sempre del parere che sia necessario tentare di mettersi d'accordo con' il Cremlino attraverso un silenzioso, tenace lavorio diplomatico. Dopo di che si potrà parlare di una conferenza ad alto livello, cui spetteranno le supreme decisioni ». Se fino ad ora non è statò possibile avviare il dialogo con la Russia, cosa alla quale il governo e l'opinione pubblica tedesca aspirano, la colpa non è certamente di Bonn: « Non volendo trascurare alcune occasione favorevole — ha dichiarato il Cancelliere — io proposi alla Conferenza atlantica di Parigi di tentare, sempre per vie diplomatiche, un riavvicinamento fra la Repubblica federale e l'Unione Sovietica. Ma la Russia, invece di reagire positivamente alla mia proposta, ha lanciato l'idea di una gigantesca conferenza, respingendo ancora una volta la riunificazione della Germania con Ubere elezioni. Proprio la settimana scorsa il signor Kruscev, parlando a Minsk, sostenne che la Germania, una volta riunita, dovrà accettare il sistema economico comunista. L'odierno radio-discorso doveva servire soprattutto a respingere le gravi accuse di parlamentari social-democratici e liberali durante il recente e vivace dibattito al Bundestag, secondo le quali il governo, nel 195£, avrebbe perduto la buona occasione per riunificare il Paese. Gli oratori dell'opposizione sostennero che in quell'anno la Russia offri le libere elezioni, ma che Adenauer lasciò cadere la proposta. « Quanto afferma l'opposizione — ha detto il Cancelliere — è falso ». Difatti, nella nota sovietica del 10 marzo del 1952, citata dai socialdemocratici e dai liberali di Bonn, Stalin formulava le seguenti proposte: neutralizzazione della Germania; riconoscimento degli accordi di Potsdam e dei confini orientali del Paese; messa al bando di tutti ( partiti considerati « non democratici » dai russi e di tutte le organizzazio-1 ni anticomuniste. Stalin, quinAdi, non parlò allora di libere;votazioni. Le elezioni vennero invece proposte dalla Russia in una successiva nota alle potenze occidentali (Bonn non aveva riottenuto ancora la so¬ 1 vranità) in data B aprile 19SS, destinata, come la prima, a impedire la C.E.D. (Comunità Europea Difensiva) ossia un esercito europeo con l'adesiqne della Repubblica federale. he condizioni poste da Stalin per le elezioni furono però giudicate inaccettabili dagli Occidentali. Il capo russo pretendeva che prima della consultazione elettorale si formasse un governo pangermanico, composto cioè per una metà da rappresentanti del regime comunista di Berlino e per l'altra metà da uomini di Bonn. Il governo unitario avrebbe dovuto poi stipulare un trattato di pace con i Paesi •trtneitori. Un anno dopo la firma del trattato tutte le truppe occupanti — dai russi agli americani — avrebbero dovuto essere ritirate dalla Germania. Ora, se il governo federale avesse accolte quelle proposte, avrebbe forzato la volontà del Parlamento di Bonn, che in più risoluzioni si era pronunciato per le libere elezioni come primo atto del processo di riunificazione: il governo unitario, secondo le consuetudini democratiche, avrebbe dovuto essere costituito tdopot e non prima delle elezioni. Su questo punto si dichiararono d'accordo anche socialisti e liberali. I documenti cui ha accennato Adenauer sono inequivocabili. Tutfal più social-democratici e liberali avrebbero potuto rispondere che, tentando di negoziare con estrema pazienza, forse i russi avrebbero potuto cedere su qualche punto del loro < programma massimo ». Ma sono polemiche sterili, fatte di molti « se », senza contare che nel 1952 i liberali, anch'essi al governo di Bonn, avrebbero potuto far valere le loro opinioni. E' indubbio però che Stalin avrebbe fi* nito con l'imeontrarsi a mezza strada con gli occidentali. Difatti, come ha ricordato Adenauer, gli occidentali trattarono con i sovietici, i quali però non vollero affidare la preparazione delle elezioni ad un comitato di controllo delle Nazioni Unite. Alla fitte del suo discorso, cui e e a , e i l i risponderà il capo sodaldemocratico Ollenhauer venerdì prossimo, Adenauer ha invito- to i tedeschi a « lavorare per il mantenimento della libertà nel Paese, condizione essenziale per liberare dalla schiavitù i diciassette milioni di connazionali assoggettati al regime comunista ». Massimo Conti