Sorpresa a Bonn per nomi polacchi a ciltà ex-tedesche nell'Annuario pontificio di Massimo Conti

Sorpresa a Bonn per nomi polacchi a ciltà ex-tedesche nell'Annuario pontificio Sorpresa a Bonn per nomi polacchi a ciltà ex-tedesche nell'Annuario pontificio Bresiao è chiamata Wroczalw - In Germania si teme che ciò comporti un- indiretto riconoscimento della perdita di territori ora amministrati da Varsavia - Chiesto un rapporto all'ambasciatore presso la S. Sede (Dal .nostro corrispondente) Bonn, 28 gennaio. Alcune denominazioni geografiche in lingua polacca, anziché in tedesco, contenute nel r>"ovo Annuario vaticano hanno irritato l'Ambasciata della Repubblica Federale presso la o-nta Sede che si è affrettata a inviare un rapporto sulla questione al ministero degli Esteri di Bonn. L'informazione è stata riferita da corrispondenti romani di quotidiani tedeschi. Ecco che cosa scrive In proposito il' corrispondente del Welt di Amburgo: «L'Ambasciata tedesca presso la Santa Sede ha preso atto con spiacevole sorpresa di alcune variazioni riguardanti 1 territori tedeschi dell'Est contenute nel nuovo Annuario vaticano. Nei circoli diplomatici di Roma queste variazioni vengono interpretate cerne un atto di condiscendenza dei Vaticano nei riguardi del clero polacco, atto però di cui la Repubblica Federale — rappresentante degli interessi di tutto il popolo germanico — deve pagare il prezzo, almeno sul piano psicologico » Esaurita questa premessa di intonazione ufficiosa, il corrispondente del giornale amburghese spiega che i nomi delle diocesi dei territori tedeschi annessi nel dopoguerra alla Polònia non sono più riprodotti, come nel precedente annuario, in italiano e. in polacco, bensì soltanto nella lingua del luogo: BreslaVia, per esemplo, viene indicata con il nome italiano e non con Breslau. La seconda i variazione riguarda l'indirizzo del vescovo titolare della stessa città, dove figura la parola Wroczalw al posto di Breslau. Ora il Vaticano si sarebbe reso conto che questi nomi polacchi di città che appartennero un tempo alla Germania urtavamo con il Concordato fra la Santa Sede stessa e il Reich tuttora valido,, secondò cui le diocesi dei territori tedeschi dell'Est dipendono ancora dalle autorità cattoliche' della Germania stessa. Nell'Annuario vaticano, infatti, è contenuta una annotazione in cui è detto che la Santa Sede non ha intenzione di modificare i confini delle diocesi fin tanto che non saranno stati variati in un trattato di pace, universalmente riconosciuto e accettato, i confini politici. Non è bastata, tuttavia, questa assicurazione della Santa Sede a tranquillizzare i dtp'o matici tedeschi: «Negli ambienti tedeschi c'è malumore — continua il corrispondente del Welt —, predomina l'impressione che determinati circoli della Segreteria di Stato vaticana, nel loro sforzo tendente a rafforzare la posizione del clero polacco rispetto al regime comunista, si sono poco curati delle ripercussioni politico-psicologiche del loro operato. Inoltre — si legge ancora nella corrispondenza — l'am'oasciatore tedesco presso la Santa Sede, conte Strachwitz, fu informato delle variazioni apportate al volume quando l'Annuario era stato dato già alla stampa». A Bonn ci è stato ufficialmente confermato che il ministero degli Esteri ha invitato l'ambasciatore tedesco presso il Vaticano a trasmettere un rapporto diplomatico al riguardo. È, si aggiunge nei circoli di governo, se il rapportò dell'ambasciatore dovesse confermare le notizie diffuse dal giornali tedeschi sulle variazioni, il modo di procedere del Vaticano dovrebbe essere definito « deplorevole ». Tutto sommato, queste variazioni rappresentano ben poca cosa, ma quanto basta per urtare la sensibilità dei tedeschi. Si intravede, infatti, in quelle traduzioni dei nomi una specie di primo riconoscimento dell'annessione alla Polonia delle città e dei territori perduti dalla Germania. Ciò, del resto, corrisponde bene alla cura ohe si danno di continuo le autorità tedesche per evitare di questi indiretti riconoscimenti. Sulle carte geografiche, per esempio, i territori annessi alla Polonia spno indicati come ancora facenti parte della Germania, ma « amministrati» da Varsavia. Il punto di vista di Bonn suiìi. questione è noto: nessuna variazione dei confini tedeschi sarà riconosciuta dal governo federale prima della firma del trattato li pace fra la Germania e i uiiattro Paesi vincitori, cioè pi ima della riuniflcazione. Massimo Conti