Inizia domani il processo per lo scandalo degli esami all'Università di Camerino di Antonio Antonucci

Inizia domani il processo per lo scandalo degli esami all'Università di Camerino In tribunale ,il traffico scoperto su denuncia di une studente Inizia domani il processo per lo scandalo degli esami all'Università di Camerino Tra i dieci imputati, il preside della facoltà di chimica e farmacia Le promozioni sarebbero state concesse dietro lauti compensi (Dal nostro inviato spedale)'' Camerino, 28 gennaio. Dal 1956 ed anche prima, la Libera Università di Camerino ra additata- dalla voce pubblica come una specie di.paradiso errestre per gli studenti « meno inclini allo studio» o, comunque, impreparati agli esami. Si diceva che là fosse facile reperire raccomandazioni e agevolazioni >, naturalmente non gratis. Le indagi-ni dei carabinieri non erano però riuscite ad appurare ìtulla dt \ltecito, quando l 12 gennaio del 1956 si presenava al co.onneilo Alfano Amooso d'ila Legione dei Carab1nieri di Ancona, lo studente Libero Smarigia, III anno della Facoltà di medichia, per denunciare un fatto specifico. La sera prima degli esami, egli era stato avvicinato da Alfeo Giovatimi Rizzardi, il quale « pur dichiarandosi estraneo alla faccenda», gli aveva detto che <se voleva cavarsela con il professor Pietro Saccardi, preside dela Facoltà, lo avrebbe indirizzato al Signor Celeste Liberati, gestore dell'albergo " Trento e Trieste" come il più qualificato per influire sul Saccardi, mediante compensi». Lo Smarigia rifiutò l'offerta, anche sdegnato per un «cosi basso impiego» del denaro. L'indomani, egli « non superò l'esame », non solo, ma il Saccardi, alla presenza del Rizzardi, lo avrebbe < apostrofato violentemente » dicendogli così che, con una preparazione come la sua, egli poeva rivolgersi ad altre Università, non già a quella di Camerino < dove occorreva studiare seriamente ». Le evenuali promozioni intermedie non garantivano nemmeno che «egli non potesse essere bocciato al'esame di laurea». Impressionato, il povero studente prende contatto con il Liberati, il quale « sulla sua pa rota d'onore» gli garantisce che, se gli fa avere tra pochi giorni JfiO mila lire e altre 600 mila prima della sessione di febbraio, lui, tramite un amico del preside e suo compaesano, il signor Enea Marcori, < avrebbe messo ogni cosa a posto». Una raccomandazione: non perdesse tempo. D'accordo con lo Smarigia, il colonnello dei carabinieri (non certamente in divisa) si fa presentare al Liberati come suo fratello maggiore, precipitatosi a Camerino per concludere l'affare in tempo utile. Raggiunto l'accordo, le 400 mila lire sono versate in 40 biglietti da 10 mila, « dopo averne annotate le caratteristiche di identificazione ». Co?itemporaneamente, si provvede al pedinamento delle persone sospette. Il 21 novembre, alle ore 6, l'appuntato Filippo Sprenghini, ferma il Liberati mentre si accinge a partire in autocorriera per Roma. Perquisito, egli viene trovato in possesso di 15 biglietti da 10 mila lire, di quelli soggetti a sorveg'. nnza speciale. Altri 5 saranno sequestrati a Enea Marcori. Il resto ha per titolare il Rizzar di. Tutt'e tre escludono che il preside abbia avuto una lira. Ma le indagini non si fermano al caso Smarigia, Ed ec co allora venire fuori una sciocchezzuola. Nel gennaio del '55, con la solita trafila, lo studente Nicolino Mastrogio vanni, sa.^jbe stato favorito agli esami da due o tre tagli di stoffa. Egli nega, e c'è beri poco di positivo per dimostrare che non dica la verità, anche se suo padre è commerciante dì stoffe. Afa ecco purè un affare serio, per l'ammontare di due milioni di lire. Raffaele Cavaglià di Santhià (Vercelli) e Antonio Corona di San Germano (Vercelr li) versano un milione di lire a Giuseppe Verderio^ preside dell'Istituto privato « Amedeo d'Aosta» (Macerata), sicuri che egli possa influire benevolmente sul preside Saccardi. Pare che con grande collera del Liberati e del Rizzardi, il prof. Verderio (confesso) non avesse avuto nessun ascendente sul Saccardi. Occorre allora un altro milione che non si può versare direttamente al Saccardi senza offenderlo. Dal momento che egli desidera comperare una 1100, perché non regalargliela? Il Saccardi (che nega ogni addebito) sostiene ohe l'automobile gli fu data, si, ma in cambio della sua giardinetta valutata (da lui) 650 mila lire (la perizia stabilirà, un 'eccesso di valutazione nella misura di 90 mila lire): LddtffWensàTsefitbra, fu versata dal preside in contanti, salvo (secondo l'accusa) a riaverla indietro tutta quanta, sotto' forma di regali vari (vìa Marcori). Cè anche un affare Elio Péruzzi, per il quale questo studente, per ottenere la promozione, avrebbe sborsato it00 mila lire. A fine inchiesta, saranno rinviati a giudizio in stato di arresto: 1) Pietro Saccardi, di Firenze, 69 anni, preside della Facoltà di chimica e farmacia di Camerino; 2) Enea Marcori, di Certaldo (Firenze), 45 anni, direttore delle imposteconsumo di Camerino; S) Celeste Liberati, di Camerino, 45 anni, albergatore; 4) Alfeo Giovanni Rizzardi, di Villa del Colle (Padova), Si anni, dottore in farmacia. A piede libero: 5) Amos Carletti, di Sessocorvaro (Pesaro), 46 anni, capodivisione ai danni di guerra, Ministero del Tesoro, Roma; 6) Giuseppe Verderio, di Vimercate (Milano), 62 anni, di cui abbiamo già detto; 1) Raffaele Cavaglià, 28 anni; 8) Antonio Corona, 27 anni; 9) Elio Peruzzi, di Tuscania, 28 anni; 10) Nicolino Mastrogiovanni, di Guardiaregia, anni. Il processo comincerà dopodomani. Difende i due piemontesi l'avv. Mario Delgrosso, di Torino. Gli altri sono difesi dagli aw. Secondari, Sartori, Caferli dì Camerino, Felici di Ancona, Olivelli e Pauri di Macerata. Saranno udite almeno 40 persone tra parti lese e testimoni. Se ne avrà per circa 10 giorni. Antonio Antonucci 30