Il processo per direttissima rinviato a mercoledì mattina

Il processo per direttissima rinviato a mercoledì mattina Alle Assise d'Aosta la sparatoria di Pont St. Martin Il processo per direttissima rinviato a mercoledì mattina Aosta, 25 gennaio. Pallido, dimesso, visibilmente emozionato, Guido Lazier, 10 sparatore di Pont Saint Martin, è apparso questa mattina davanti alla corte d'assise di Aosta, imputato di tentato omicidio aggravato e di porto abusivo di arma da guerra, A richiesta del suo difensore d'ufficio, l'avv. Siggìa, 11 processo, Astato col rito direttissimo, è stato però rinviato di quattro giorni. Guido Lazier c recidivo nel reato di tentato omicidio. Nel '47, a Lillianes, in vai di Gressoney, ferì a coltellate la signora Marianna Digion, moglie del sindaco, aggredendola per rapinarla. Riconosciu- to dalla stessa vittima, fu ar restato pochi giorni dopo e condannato a quattro anni di reclusione, che scontò in una colonia agricola della SardegnaSecondo quanto avrebbe dichiarato Guido Lazier, da quel lontano episodio ha avuto origine l'aggressione al cognato di martedì scorso. Scontata la pena egli si era sposato in Calabria con una ragazza calabrese conosciuta in Sardegna, Immacolata Italiano, trasferendosi a Pont Saint Martin, dove lavorava in una industria locale. Pareva che egli, nell'affetto della famiglia e dei tre figli, si fosse orientato verso una vita laboriosa e tranquilla. Ma da un certo tempo si era fatto cupo, taciturno, scontroso. Nel suo animo covava sordamente un intenso rancore verso il cognato Dario Planaz, che quattro anni fa ha sposato Franca Lazier, sorella di Guido. Secondo costui, qualche mese fa gli era stato riferito che a denunziarlo, nel '47, per il tentato omicidio di Marianna Digion, sarebbe stato il cognato Dario Planaz. Martedì scorso il rancore accumulatosi nel suo animo si scatenò in furia omicida. Armatosi d'una pistola cai. 9 raggiunse il cognato che lavorava in un cantiere stradale di Pont Saint Martin, e contro di lui scaricò la pistola, colpendolo alla bocca, e accanendosi con il calcio dell'arma quando esaurì le cartucce. Ma le pallottole avevano anche raggiunto due compagni di lavoro del cognato: Pasquale Ciamporcero e Giuseppe Ragazzoni. Il primo riportò una lieve ferita a una mano, il secondo invece ebbe un polmone trapassato. Rico verati all'ospedale di Ivrea, il Planaz e il Ragazzoni so no stati ora dichiarati fuori pericolo. Considerato che il Lazier, subito arrestato, aveva con fessato la sua colpa e che 1 reati a lui imputabili erano ben determinati, il procurato re della Repubblica di Aosta, dott Catrambone, ha chiesto e ottenuto che il processo venisse celebrato col rito direttissimo, ed esso infatti era stato fissato per questa mattinaMa appena aperta l'udienza l'avv. Siggìa, nominato difensore d'ufficio dell'imputato, ha pregato la corte di sospendere il dibattimento per qualche giorno allo scopo di permettergli di prender visione degli atti. Il P. M. dott. Catrambone non si è opposto, ^ la corte, presieduta dal dott. Grisero, ha accolto la richiesta del difensore, rinviandolo •all'udienza di mercoledì venturo 29 gennaio. Il processo impegnerà probabilmente tre udienze. Il 29 verrà sentito, al mattino, l'imputato; al pomeriggio la corte Bl trasferirà all'ospedale di Ivrea per interrogare i feriti Planaz e Ragazzoni. Per impegni della corte il 30 non si terrà udienza. Il processo riprenderà il SI ad Aosta per sentire i tredici testimoni e per la discussione. La sentenza si avrà probabilmente sabato 1° febbraio. c g- *• L'imputato Guido Lazier