Hollywood a un bivio?

Hollywood a un bivio? s== DIETRO O SCHERMO ===== Hollywood a un bivio? Si pensa di rivedere i cardini di tutta una «politica» di produzione - All'insegna dei bei titoli - Un carrello aereo inesauribile - Constantine compositore - Ritorna l'operetta nei tilm tedeschi 11 Presidente della Repubblica Francese attore d'occasione I nodi vengono al pettine; e probabilmente l'anno che si è da poco iniziato sarà di non lievi decisioni per il cinema americano. Quando si dice cinema americano • si dice soprattutto industria. E' infatti, quella,- la sola industria cinematografica effettivamente valida; più che organizzata, più che calibrata, forte dei suoi successi, debole nelle sue formule. Ma fin quando i conti tornano, e con utili cospicui, tutto può andare per il meglio. Quando invece le difficoltà si accrescono, sono inevitabili riesami di situazioni, di tutti i loro elementi; e Hollywood si sarebbe addirittura indotta a rivedere i cardini sui quali, da decenni, è prosperata la sua c polìtica » di produzione. Questa consisteva soprattutto nello sfornare il maggior numero possibile di film e quindi nell'ìncrementare, al massimo, il « consumo », il maggior numero di sale di proiezione. In certi periodi, le si sarebbe desiderate frequenti come distributori di benzina. Ma, con le recenti e non recenti difficoltà che tutti sanno, quei «circuiti» pesano, esigono una produzione a getto continuo, si è troppo abituato il pubblico alla novità per la novità, parecchi film sono addirittura « bruciati > dal sopravvenienti; e la produzione, per quel ritmo, ha ormai II fiato corto. Sì tratterebbe, come si i".ice, di « ridimensionare »; e apertamente si parla di sacrificare anche quattro o cinquenni la sale, fra grandi, medie e piccole. Chester B. Bahn, direttore del quotidiano di New York The Film Daily, è, al proposito, esplicito. In un suo ampio editoriale giunge persino a ricordare la crescente prosperità dell' industria dei dischi grammofonici, che comincia a essere seriamente invidiata da quella cinematografica, al punto che alcune Case di Hollywood sì sono fatte editrici anche di dischi. E sempre più si aggrava il problema dei trasporti (come costo, e come impiego di tempo) che sempre più induce a preferire, come abitazione, i sobborghi. Ciò ha indotto I grandi magazzini a « decentra re » le loro Bedl in altrettante succursali periferiche; e, alla stessa stregua, saranno Era non molto più redditizie le sale di terza o di quarta visione. Il pubblico è stanco, o distratto; e non ammette più di doversi scomodare per ''ecarsi a vedere dei film il cui valore è su per giù quello di altri che comodamente ed economicamente può vedersi alla televisione. Così, il bivlc fra quantità e qualità sembra 'imporre senz'altro una via. Ma come raggiungere tale qualità? Anche l'esperto Bahn, evidentemente, non ne possiede la ricetta. Il cinema sta scontando, o comincia a scontare, una sua invadente e quasi egemonica euforia, «'he si è sempre più dilatata negli ultimi decenni. E' certo una crisi, che potrà però essere di maturità, dì crescenza, se il cinema riuscirà a ritrovare nei suoi più veri mezzi, che sono quasi infiniti, i suoi più legittimi e genuini valori. Ma, per giungere a ciò, bisognerà rinunciare a troppo comodi con formisml, soprattutto industriali. Il che, per degli indù striali, non è mai facile. * * Con un commento di Emilio Cecchi, detto da Giorgio Albertazzi, e per la regìa di Alberto Caldana, Giro del mondo sull'altopiano è un documentario dedicato all'altopiano di Asiago; un altro documentario, dello stesso regista, è Carlo Goldoni venezian, tratto dai « Mémoires ». — Proseguono le riprese di Ladro lui, ladra lei, di Luigi Zampa, con Alberto Sordi, Sylva Koscina, Alberto Bonucci, Marisa Merlini, Mario Carotenuto e Mario Riva. — Anche Gabriella Pallotta apparirà ne Gli italiani sono matti, di cui Duilio Coletti sta curando le riprese, con Victor Mac Laglen, José Suarez, Folco Lulli, Marianne Koch, Raffaele Pisu, Maurizio Arena e Luigi Pavese. — AZfro bel titolo, Ragazze brivido, regìa di Nunzio Malasomma, ha fra gli interpreti Isabelle Corey, Inge Schoener, Roberto Risso, Franco Fabrizi ed Eloisa danni. — Altro bellissimo titolo, I picchiatelli, un film in parte a disegni animati, diretto da Antonio Attanasi, e destinato alla gioventù. — Goffredo Alessandrini dovrebbe tor¬ nare allo schermo con Mara, una comproduzione italo-spagnuola, protagonista Rossana Podestà, con Abbe Lane e Bruce Cabot. * * L'obiettivo deve essere un occhio che tutto vede per conto dello speltatore. E per tutto, 0 quasi, osservare e seguire, è indispensabile un'agile mobilità sicura; la sintassi del linguaggio cinematografico non poco si arricchì con la scoperta e l'attuazione delle più svariate panoramiche e soprattutto delle più diverse carrellate. Per queste nacque,, un bel giorno, la gru. Il suo lungo braccio mòbile poteva collocarsi in un qualsiasi modo, la base portante poteva a sua volta spostarsi; e le gru più complete, e potenti, potevano anche avere, accanto all'obiettivo, operatore e regista, portati così a morbidamente volteggiare nel cielo dello studio. Ma erano pur sempre gru, ben poggiate sulle loro quattro zampe, di solito molleggiatissime ruote. Ora l'elicottero, per gli esterni, sta rendendo servizi sempre più preziosi. Ma non è stato semplice, l'arrivarci. Le vibrazioni dell'apparecchio furono eliminate con installazioni particolari, e limitando al minimo 1 movimenti dell'obiettivo, affidando così al pilota il compito di effettivamente seguire l'inquadratura. Si trovò inoltre che gli elicotteri piccoli si prestano meglio (ma vi possono accedere soltanto pilota e operatore, il regista deve starsene a terra). Infine l'impetuosa corrente d'aria, un vero e proprio vento verticale, suscitato dalle pale del rotore, crea piccoli e non piccoli problemi, che devono essere di volta in volta risolti. * * Selznick produrrebbe in Francia un film ispirato alla vita di Sarah Bemhardt, protagonista la moglie di Selznick, Jennifer Jones. — Eddie Constantine diventa anche compositore, scriverà la musica di Cherchez la femme, da lui interpretato con Tilda Thamar e Danik Patisson. — Tre film di comproduzione italo-francese sono quasi ultimati: Montparnasse 19, di,Jacques Becker (sulla vita di Modigliani, con Gerard Philipe, Lilli Palmer e Lea Padovani), Les miserables, di Jean Paul Lé Chanois (da Hugo, con Jean Gabin, Daniele Delorme, Bourvil e Serge Reggiani), e Thérèse Etienne, di Denys de la Pateilière (con Francoise Arnoul e Pierre Vaneck). — Il cinema tedesco torna a un < genere » nel quale, prima della guerra, da II congresso si diverte in poi conseguì parecchi successi quello dell'operetta. Werner Jacobs ha diretto II conte di Lussemburgo, da Lehar, e Arthur Maria Rabenalt ha diretto Una donna che sa ciò che vuole, da Strauss. — Geza Radvany, il regista di Donne senza nome, ha ultimato le riprese de II medico di Stalingrado, con O. E. Hasse ed Eva Bartok. — Il presidente della Repubblica Francese, Rene Coty, comparirà in un film di Paul Vialar, Il nastro rosso, che delineerà le vicende della massima onorificenza francese, la Legion d'onore, dal 1808 a oggi. Albo di famiglia — Vi ricordate di Olga Tschechova, la celebre diva del cinema tedesco d'anteguerra? Vive a Monaco di Baviera, dove dirige un istituto di bellezza. E vi ricordate di Lilian Harvey? Vive sulla Costa Azzurra, ha una piccola azienda per la riproduzione e la preparazione di lumache. E vi ricordate di Mireille Balim, la fragrante parigina che era la perdizione di Jean Gabin ne II bandito della Casbahl Ha dovuto vendere tutto quanto possedeva, per il fisco; è giunta al tubetto di barbiturici; l'ha salvata e la ospita un cugino. m>

Luoghi citati: Asiago, Francia, Hollywood, Lussemburgo, Monaco Di Baviera, New York, Repubblica Francese, Stalingrado