L'assassina di Rivoli si finge smemorata e smentisce in assise le sue confessioni

L'assassina di Rivoli si finge smemorata e smentisce in assise le sue confessioni Per un fascio di sterpi uccise à'amicn a coipi di fakeetto L'assassina di Rivoli si finge smemorata e smentisce in assise le sue confessioni Giudicata seminferma di mente dal perito psichiatra - Non ha che ventotto anni, ma porta i segni di una sciagurata esistenza Per liberarsi dalle sue persecuzioni il marito s'indusse ad accusarsi autore del delitto; ora è imputato di autocalunnia Due donne psichicamente amormaili sono i personaggi dei processo per U delitto di Rivoli che ieri è incominciato in Corte di Assise: Mammola Navarl in Vercellino, imputata di omicidio, e Tersllla Cavallo in Battista, la vittima. Secondo l'accusa la.Navarl uccise la Cavallo con 13 colpi di falcetto aHa nuca m un bosco tra Rivoli e la frazione Ferriere il 29 gennaio 1956. Il motivo è incerto: forse un diverbio per il possesso di poche fascine di sterpaglie, forse la rivalità perché tutte due volgevamo il loro interot-se verso uno stesso uomo. L'inimitata ha 28 ammi, è nata a Pietrasanta di Lucca, ma gii. a 16 anni abbandonò la casa. A luviK'età riportò la prima condanna per falso: il processo inccm linciato ieni la vede per la trenta'', -eesima volta im aula ghidixkiria. : Quasi tutte le condanne riportato erano per aver contravvenuto al foglio di via obbligatorio. La polizia la cacciava dallo di verse città dove cercava di trovare una occupazione porche di condotta poco raccomandabile: ma Io giovarne non so la sentiva di vivere a Pietrasanta, dov'era troppo conosciuta e disubbidiva all'ordine delle questure. Finalmente mcil '52 capitò a Rivoli e là si sposò con Giovanni Vercelllmo di 15 ammi più anziano di lei. Al momento iiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiMiiHiiiiiiiiiiiiiitiiiiiia del delitto aveva due flglil, uno di pochi mesi, uno di due anni. Il perito prof. Morra l'ha giudicata semiinferma di mente perché affetta da frenastenia elopatica. La vittima Tersi Ha Cavallo, quarantenne, era sposata a Pasquale Battista, un operaio che lavorava in fabbrica e nella sua cascina allevava maiali. Ne aveva dai trenta al quaranta capi. La Cava.u r.ndava a ritirare i rifiuti dalle caserme per 1 suini, j>erò tanto era avara che si faceva consegnare anche la minestra per sé per il garzone all'insaputa del marito. Una teste ieri l'ha dipinta bene con semplici parole: « Non era urna donna normale, perché non ragionava bene. Però non faceva del male. Era una buona ignorante ». Con li unarito non andava d'accordo ed d litigi eramo numerosi. Spiaceva all'uomo che la moglie si accodasse al « barboni » davanti alle caserme per contendere a loro gli avanzi del rancio. Le donno sono 1 personaggi principali. Si deve aggiungere Giovanili Vercellino, il marito di Mammola Navarl: zoppica dalla gamba sinistra, non può muovere il braccio sinistro che ha rattrappito. Se ride il suo volto diventa una maschera ghignante. Anche di mente è assai limitato. Vendeva bevande gassate quando incontrò la Navari, poi divenne stracolvendolo, alla fine faceva quel che poteva vivendo con la moglie in un tugurio indescrivibile, sudicio e tetro. Appena alcuni cacciatori la domenica pomeriggio 29 gennaio 1956 scopersero il cadavere della Cavallo bocconi nel bosco ed avrliromo i carabinieri, i sospetti ddero sul marito perché si pensava che avesse voluto liberarsi delia donna. Ma 11 marito aveva un alibi sicuro: nelle ore in oui poteva essere stato commesso il delitto ©gli era andato a trovare sua cognata ammalata al Mauriziano. I carabinieri cercarono tra i vicini di casa ed interrogarono i coniugi Vercellino. Lui disse di nulla sapere, lei indicò come colpevole um commerciante che, secondo le voci, era stato vieto insieme con la vittima. Anche il commerciante provò da sua innocenza con un alibi. Mammola Navami allora accusò il marito ed insistette perché egli si riconoscesse colpevole. Il povero uomo fini per dichiarare di aver ucciso la Cavallo. Ritrattò tuttavia allorché vemme interrogato dal magistrato. Solo allora la donna ammise di essere lei l'assassino, senza tuttavia chiarire il motivo del delitto. Questi i punti del processo che i/1 presidente dott. Carroll Cova ha illustrato ieri mattina im una esauriente relazione. Allo 10 si è iniziato l'interrogatorio dell'imputata. Bruna, magra, i capelli corti. Al tempo del delitto 1 capelli le scendevano abbondanti. Ha il volto tondo, duro, a volte assente. Diventa carina se sorride. Tra la sorpresa di tutti ha negato di aver ucciso. Ecco il dialogo tra la donna ed 11 presidente: — Non è vero che abbia ucciso. Lo dissi ai.carabinieri ed al giudice perché non mi reggevo im piedi. Mi hanmo fatto paura con minacce e spaventi. — Ma perché prima avete occupato gli ailtri? Il commerciante e vostro marito? — Non ricordo. — Avete accusato vostro marito, perché volevate disfarvi di lui? — Non ricordo. Sono stata io ad insistere perché si dicesse colpevole, ma è innocente. — Avete detto che il Battista diede 7 mila lire a vostro marito MpESVSllHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllllItlllllIIIItlIllIIIIMIIIIIIIIII uccidesse la mogi le ? perché gli uccidesse la E' cosi? — Non ricordo. E' tornata lmpet/blta a sedere. Suo marito, Giovanni Vercellino, hvslsVltllllllllllllllllllllIllllllllllItllllllllItlllHlllllllll ha fatto più volte sorridere divertito M pubblico con le sue frasi spontanee. E' accusato di autocalunnia. Il presidente gli ha chiesto perché 'Imi, In quelle tristi llIflIlllIIIIIllllllItlllillIHIIIIIllllttllllllllllllIlllll condizioni fisiche, sposò quella donna. Ha risposto: «il destimo t> passato di là ». Egli aveva un chiosco per bevande. Lii giovarne Mammola, capitata a Rivoli chi sa come, 'A formò a chiedergli un bicchiere- di acqua. Non aveva un soldo In tasca. Da quel giorno convisse con lui. Si sposarono dopo che era nato il primo bimbo, — Andavate d'accordo? — Come cane e gatto. — Ed in casa? — Non uveva voglia di far nulla. Mi picchiava. Ero diventato come una palla di gomma, tanto ero pronto a scottare per fuggire. Mi lanciava addosso quel che trovava. Peremo ila scure una volta. La feci anche ijltirare in ospedale perché mi faceva venire la barba. — Perché vi siete confessato colpevole 7 — In presenza dei carabinieri mia moglie mi diceva : « Sei tu, sei tu ». Volevo farla finita. Aimemo, pensai, se vado in carcere mi libero di lei. Poi cambiali idea. Imputati di contomo sono Pasquale Battista, M marito della vittima, ed una giovane dònna di Rivoli: nel corso delle indagini per il delitto vennero fuori alcuni episodi per i quali essi debbono rispondere di- atti contro la morale. Ieri sono stati sentiti quasi tutti l testi, compreso 11 maresciallo Corrodimo che condusse le .indagini. Per ossi vrebbero parlare 11 P.M. dott. Rlbet e i patroni di parte civile, gli avv. Astore, Bcrtebti, Dagasso e Demarchi. l'I collegio di difesa è composto dagli aw. Barelli, Gentili Insabato, Gino ed Ettore Oberi, Segre. Forse per questa sera ci sarà la sentenza. llllllllMlllllllllIMlllllllllUIIIIIIIIIIItltllllllIIIR Mammola Vercellino durante l'interrogatorio in Corte d'Assise

Luoghi citati: Ferriere, Lucca, Mammola, Pietrasanta, Rivoli