L'isola Gallinara venduta per quasi ottanta milioni

L'isola Gallinara venduta per quasi ottanta milioni L'isola Gallinara venduta per quasi ottanta milioni L'ha acquistata un industriale di Sampierdarena il quale intende pjrtarvi acqua, luce, telefono - Sarà ricostruito il castello, restaurata la chiesina, e rinforzato il porticciolo (Nostro servizio particolare) Alussio, 17 gennaio. Un signore genovese di 68 anni, Riccardo Dario Diana, industriale di Sampierdarena, amante delle quiete vacanze, ha acquistato l'isola Gallinara per un numero imprecisato di milioni. C'è chi dice ottanta. Un'isola ha oggi un fascino eccezionale, accentra i sogni di chi fantastica paradisi perduti, di chi amerebbe naturalistici ritorni alle origini, sia pure limitati ad una breve vacanza estiva. Negli Stati Uniti, Paese « oppresso » più di ogni altro dal progresso tecnico, 1 sensali di isole fanno affari d'oro. La Gallinara come luogo di isolamento e di riposo può dirsi perfetta con un perimetro di circa 1500 metri, un'altezza di 80 e sulla sommità una torre di osservazione costruita da quei saraceni perennemente vivi nelle cronache antiche del¬ la Liguria. Ancora un particolare: il fondo marino è attorno all'isola ricco di pesce, su-perbo di colori, limpidissimo. ' La Gallinara, distando non più di dicci minuti di barca a motore dal nuovo porto di Alassio, sembuva facile preda della speculazione a fondo turistico. Si è sempre parlato di crearvi un albergo di lusso con ristoranti e perfino una casa da gioco. Per fortuna 11 signor Diana si dichiara un uomo giudizioso. Pensa di far arrivare all'isola acqua, luce telefono con un cavo sotterraneo. Vuole ricostruire il castello, restaurare la chiesina, ampliare e rafforzare ii minuscolo porticciolo. In passato si era progettata una funivia dal- la terraferma all'isola, ma il signor Diana ne sorride. « Troppe spese, per carità ». In ,futuro, se capiterà un buon (offerente, da buon affari.-ta non!rifiuterà di rivendere l'isola.I Altrimenti la terrà per sé per le sue vacanze estive. Si è chiuso così, per ora, il romanzo dell'isola Gallinara fatto di infiniti progetti, di fantastiche vendite, di sfortunati tentativi. Agli inizi del secolo l'isola fu offerta inutilmente per tremila lire ad un signore di Laigueglia. L'acquistò poi un «foresto», deciso a passarci la vita: al primo inverno si ammalò rischiando di finire i suol giorni sull'isola, bloccato dal mare cattivo. Appena ritornata la bonaccia ritornò a terra, abbandonando per sempre la Gallinara. Sfortunato fu anche chi volle impiantarvi un allevamento di pecore: in una notte di bufera tutti gli animali, folli di terrore, finirono in mare annegando. ' Dopo quei tentativi l'isola divenne una tranquilla e un po' negletta proprietà di milanesi, i Roseo, che oggi l'hanno venduta. al signor Diana. Un po' malconcia per colpa dei tedeschi che scavarono gallerie, costruirono fortilizi, fecero saltare in aria alla liberazione tonnellate di munizioni, l'isola era meta di gitanti soprattutto stranieri, di pescatori subacquei, di innamorati. Nelle notti d'estate si accendevano sui suoi scogli i falò di chi bolliva i pesci pescati in giornata. Sui suoi scogli esposti a mezzogiorno si avevano ingenue ma care sensazioni di felicità. Ora tutto dipende dalla volontà del signor Diana: che egli lasci all'isola Gallinara il carattere di ultimo paradiso per i nostri giorni d'estate m. f. L'Isola Gallinara fotografata a bassa quota da un aereo

Persone citate: Riccardo Dario Diana

Luoghi citati: Alassio, Laigueglia, Liguria, Stati Uniti