La politica dell'UIL in una conferenza di Viglianesi
La politica dell'UIL in una conferenza di Viglianesi Il programma del sindacato socialdemocratico La politica dell'UIL in una conferenza di Viglianesi Critiche al governo ed agli industriali sul problema della disoc cupazione impreparati „ "Al Mercato comune europeo ci siamo presentatI contratti di lavoro devono avere valore giuridico (Nostro servizio particolare) Roma, 16 gennaio. Cosi come hanno già fatto CGIL e CISL, anche la UIL ha tenuto la sua conferenza stampa di inizio d'anno ai giornalisti italiani ed esteri. Italo Viglianesi, segretario coordinatore, ha preferito considerare l'anno testé trascorso un anno di atesa, non soltanto per quanto riguarda i problemi organizzativi, ma anche sotto lo aspetto sindacale vero e proprio. Tuttavia la UIL — ha detto Viglianesi — è entrata durante il 1957 in 210 nuove aziende, conquistando 249 seggi, e portando cosi a 1700 seggi complessivi la propria rappresentanza nelle aziende dove si è votato per le commissioni interne. La percentuale ottenuta dall'UIL in seggi è del 29,08 per cento sui totale, percentuale che nel l'J56 era del 27,29 per cento. Questi risultaci segnano un ulteriore regresso della CGIL. Il 1957 costituiva per la Confederazione comunista la prova generale dell'entità della sua sconfitta: se avesse avuto possibilità di recupero avrebbe potuto riproporre la sua supre mazia : ma così non è stato, ove il predominio della CGIL nelle fabbriche è ormai tramontato. Negativo è il giudizio di Viglianesi, per l'anno decorso, ìji quanto all'attuazione del piano di incremento dell'occupazione e di sviluppo del reddito, c Ciò ei deve al sabotaggio degli ambienti governativi e dei ceti responsabili dell'industria contro una politica volta a risodvere il più grave dei problemi italiani, quello della disoccupazione. Questo immobilismo non è il risultato del caso, ma un preciso intendimento di quegli ambienti della destra economica che vedono, nella riduzione della disoccupazione in Italia, un aumento della capacità contrattuale del Sindacato, la quale potrebbe insidiare il loro tradizionale! predominio >. Il segretario della UIL, riguardo alla politica sindacale, ha sostenuto l'opportunità di dar vita ad una contrattazione prevalentemente a livello di settori produttivi onde consentire ai- lavoratori di partecipare agli incrementi produttivistici con maggiore efficacia. Dopo avere illustrato le ragioni per le quali i Sindacati non possono accettare la tesi di una politica di compressione dei salari, ma devono anzi tendere ad aumentare il volume retributivo dei lavoratori, onde consentire una maggiore redistribuzione della ricchezza, atta a procurare nuove occasioni di lavoro e l'apertura di nuovi mercati, Viglianesi ha avuto parole di critica per « la impreparazione con la quale il nostro governo ha condotto l'Italia alle soglie del Mercato Comune Europeo. c Avremmo dovuto — ha detto — predisporre un piano quadriennale di organici interventi vòlto a porre la nostra economia in condizioni di poter fruire dei vantaggi potenzialmente contenuti nel MEC. Il governo, invece, non ha neppure accettato la proposta dell'UIL per uno stralcio quadriennale del piano Vanoni >. < Positivo è stato il giudizio sullo sganciamento delle aziende IRI dalla Conflndustria ma Viglianesi si è pre occupato di « talune manovre integraliste del partito di go verno e della destra economica >. « Queste grandi manovre intorno all' IRI — ha proseguito — dimostrano che la D.C. continua la marcia per la conquista di tutto il potere: e anche la nomina di uomini legati al mondo cattolico nel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è una conferma di questa volontà integralista >. A questo pericoloso processo — ha aggiunto Viglianesi — non può essere opposta che una valida alternativa democratica per volontà di lavoratori che non siano, però, ispirati da suggestioni totalitarie. Ciò rende più importante e responsabile il ruolo del sindacato di ispirazione socialista. L'UIL — ha concluso Viglianesi — è contraria al riconoscimento giuridico delle commissioni interne nel modo come esso è stato presentato di recente al Parlamento. Ritiene, invece, di insistere sull'opportunità dell'approvazione di un provvedimento legislativo che dia valore di legge ai contratti di lavoro ed agli accordi interconfederali stipulati in questi anni. In tal modo anche l'accordo interconfederale sulle commisioni interne verrebbe ad essere reso operante come le^pe. esaurendo cosi molte delle rairioni invocate dai sostenitori del riconoscimento giuridico di questo istituto. sMU t idtile
Persone citate: Italo Viglianesi, Vanoni, Viglianesi
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