Minacciò di morte i genitori della giovane che l'aveva lasciato

Minacciò di morte i genitori della giovane che l'aveva lasciato Minacciò di morte i genitori della giovane che l'aveva lasciato Benché sposato, aveva persuaso la ragazza a convivere con lui - Dopo l'abbandono non si rassegnò - Condannalo in contumacia a 4 mesi Asti, 14 gennaio. Il pretore dott. Lombardi, ha giudicato stamane in contumacia il quarantasettenne Luigi Doliìn domiciliato a Torino in regione Falcherà, imputato di minacce gravi. . Benché non più giovanissimo, il Dolfin è protagonista di una singolare vicenda amorosa. Nel 1954 prestava servizio nella P.S. con il grado di brigadiere, quando intervenne in una bottiglieria di Torino per sedare una rissa. In tale occasione conebbe la figlia del proprietario del locale, Giulia Ferrerò di 27 anni e si diede a corteggiarla con molto ardore non ostante egli fosse ammogliato n padre di due figli. La ragazza non seppe resistere a tali galanterie e dopo qualche tempo andò a convivere con il Dolfin. Naturalmente la situazione non era priva di gravi inconvenienti, tanto che dopo circa un anno la Ferrerò abbandonò all'improvviso il Dolfin e cercò rifugio presso un istituto di suore. Per nulla rassegnato, l'ex-brigadiere cercò instancabilmente la giovane finché riuscì a rintracciare l'istituto dov'era ospite: si presentò alla madre superiora e poiché la religiosa cercava di allontanarlo si lasciò trasportare dalla collera minacciando addirittura di rapire la Ferrerò. La superiora dell'Istituto segnalò l'accaduto alla Questura di Torino, ma il Dolfin non si diede per vinto. Recatosi a Frinco d'Asti, ove nel frattempo si erano stabiliti i genitori della giovane, minacciò di sterminarli e di incendiare la loro casa se non avessero convinto la ragazza a tornare a lui entro brevissimo tempo. Rientrato a Torino, indirizzò ancora ai genitori della Ferrerò una trentina di missive contenenti minacce di morte é di strage. I Ferrerò segnalarono il fatto ai carabinieri i quali, per precauzione, dovettero piantonare per diversi giorni la casa e provvidero nel contempo a diffidare il Dolfin. Poiché questi continuava a far giungere alla famiglia Ferrerò lettere minatorie, ne seguiva una regolare denuncia per minacce gravi,! continuate. Stamane è stato ce lebrato il processo. I genitori della Ferrerò hanno confermato i fatti e hanno dichiarato di avere ricevuto anche recentemente lettere minatorie. Dopo l'arringa dell'avvocato Pasta, difensore dell'imputato, il Pretore ha condannato il Dolfin a 4 mesi di reclusione, senza i benefici di legge.

Persone citate: Dolfin, Giulia Ferrerò, Lombardi, Pasta

Luoghi citati: Frinco D'asti, Torino