Sembra tramontata la possibilità della riunificazione monarchica di Vittorio Gorresio

Sembra tramontata la possibilità della riunificazione monarchica MJna giornata movimentata a Napoli ed a Mioma Sembra tramontata la possibilità della riunificazione monarchica Il "comandante,, presenta nuove proposte: assorbimento dei covelliani nel partito monarchico popolare con Lauro commissario generale - L'offerta è stata respinta a Roma - "I nostri punti di vista - dichiara Covelli - sono molto distanti,, Koraa, 14 gennaio. H problema della rluniflcasiui « monarchie?, uopo un promettente avvìo, è improvvisamente ritornato in alto mare. Il PNM (Covelli) ha presentato delle proposte di accordo che il PMP (Lauro) ha ignorato e superato con nuove offerte. Queste sono state ritenute troppo esose dal covelliani e respinte, per cui l'avvenire dell'intesa monarchica è quanto mai incerto. Covelli aveva avuto in mattinata -a Napoli un colloquio col segretario del « comandante » concordando che il partito unificato avrebbe avuto come presidente Lauro, come segretario alla presidenza il laurino Gatti, come segretario generale Covelli ed un direttorio composto da Catterò e Gatti (laurini), Paolucci e Covelli (PNM). La sigla era quella del PMP (partito monarchico popolarnazionale), il simbolo « stella e corona »; era previsto anche di evitare una crisi di governo prima delle elezioni. In un colloquio telefonico Lauro ha respinto questa base di accordo formulando delle controproposte, rese poi pubbliche mentre Covelli ritornava da Napoli a Roma. Esse si riducono in pratica all'* assorbimento dei covelliani » nel partito « laurino ». Lauro chiede, infatti, per sé la carica di commissario nazionale del futuro partito monarchico unificato sotto la sigla «Partito nazionale popolare monarchico », riservando a Covelli uno dei sei posti di vico-commissario da destinare tre al vecchio partito nazionale monarchico e tre al vecchio partito popolare monarchico. Nell'accolta dei sei vice commissari Lauro avrebbe pertanto il voto decisivo, ciò che significa una maggioranza assicurata, ed egli la chiede considerando di essere lui chiamato al « privilegio di dare al partito il pieno contributo di mezzi e di energie per rispondere in pieno alla fiducia di tanti italiani ». In altri termini, essendo destinato a pagare, intende comandare, e, in compenso, si impegna a rinunciare in futuro « ad eventuali cariche ed onori governativi per rimanere al posto di combattimento al servizio di Napoli e del Mezzogiorno». -, La risposta di Covelli non si è fatta attendere molto e, come si era già previsto negli ambienti politici, la contropartita di Lauro non è apparsa conveniente ai monarchici nazionali. «La buona volontà — ha diciharato Covelli ai giornalisti — questa volta non è mancata da parte di Lauro e non è mancata da parte nostra. E se Lauro ha dovuto fare delle proposte assolutamente distanti dalle nostre e che la giunta esecutiva ha re spinto, gli riconosciamo che non è dipeso certamente dalla sua volontà. I nostri plinti fermi erano e fermi restano: la linea politica e la pariteticità nella responsabilità della direzione del partito unificato ». Quindi ha aggiunto: «I punti di vista dei due partiti sono molto distanti, cioè al punto delle lettere che io e Lauro i: siamo scambiati ». Il Presidente del Consiglio ha dedicato oggi la maggior parte della sua attività alla preparazione dei bilanci che saranno presentati al Consiglio del Ministri nella seduta di dopodomani, giovedì. Il Ministro dei Tesoro, sen. Medici, svolgerà al ■riguardo la rituale relazione, e lo stato di previsione della spesa sarà successivamente esaminato dal Consiglio nel corso di una riunione, la cui data resta ancora da fissare. Per il momento è noto, in ogni modo, che nel prossimo esercizio sarà tentata una ulteriore riduzione del deficit: infatti, nonostante l'incremento di vari titoli di spesa, si è procurato di eliminare altri capitoli che si riferivano a stanziamenti giudicati non indispensabili. I bilanci dell'Interno, Esteri, Lavori Pubblici, Lavoro, Giù stizia, Difesa, Pubblica Istruzione e Marina Mercantile (cioè i bManci considerati prevalen temente politici) saranno discussi prima dal Senato e quindi passati alla Camera; i bilanci tecnici, e vale a dire quelli del Tesoro, delle Finanze, del Bilancio, dell'Agricoltura, delle Poste, dei Trasporti, dell'Industria e del Commercio Estero seguiranno, invece, il cammino inverso. Così impostato quello che si deve considerare come il primo problema di ogni governo ne è cominciato subito lo sfruttamento a fini elettorali, essendo questo il tema che predomina sopra ogni altra considerazione. Così, ad esempio, della politica agraria del governo ha riparlato oggi l'on. Malagodi, reduce dal suo violento comizio di Firenze. Egli ha finto difatti molto stupore per le reazioni suscitate da quella parte del suo discorso che riguardava la Presidenza della Repubblica, e con finto candore ha domandato: « Perché tanto rumore? Sarà sdegno genuino-? O sarà il desiderio di- non parlare della situazione agricola e del programma agricolo liberale, che è stato accolto entusiasticamente a Firenze da diverse migliaia di ascoltatori? ». Era, evidentemente, la ricerca di un diversivo davanti all'impressione sfavorevole suscitata dalla mancanza di buongusto del segretario del P.L.I. che, nella foga polemica a Firenze, era arrivato a definire il Presidente della Repubblica co¬ me un eccellente ballerino d'i valzer' per quanto riguarda la politica estera. Non potendo sfuggire a una precisa contestazione a questo riguardo, l'on. Malagodi è ricorso ancora una volta ad una finzione di candore, dichiarando: < Il mio accenno all'arte di Tersicore ha un precedente noto ed illustre. Quando, nel 1906, chiesero al principe di Biilov, Cancelliere di Guglielmo II, un giudizio su certi atteggiamenti dell'Italia alla conferenza di Algesiras, egli rispose che un marito non si ingelosisce se la moglie fa un giro di valzer con un altro uomo. Nessuna mancanza di riguardo, perciò, né voluta né involontaria, ma un semplice riferimento storico ». Nel tentativo -di candore si può notare una perseveranza dello stile intemperante, per cui la nuova uscita dell'on. Malagodi si pone sul piano certamente non drammatico, di una inopportuna sconvenienza. Essa, comunque, può stupire chi consideri il tradizionale onesto impegno di un partito come è quello liberale, sempre volto a collaborare al consolidamento delle istituzioni democratiche, e mai uscito fino ad ora da una linea di rigorosa correttezza civile, neppure quando si è trovato ad affrontare criticamente più seri e severi problemi nazionali. Spiace, pertanto, che la passione elettorale abbia sospinto l'on. Malagodi su un terreno che sarebbe meglio convenuto ad avversari dichiarati delle isb'tuz'oni: per esempio, ai monàrchici. Costoro, invece, in modo e forme responsabili, mai sono giunti a tali estremi. Per il momento, d'altra parte, la loro passione ed i loro impegni eletto¬ rali stanno manifestandosi in diversa maniera, tutti essendo impegnati, tanto da parte di Lauro quanto di Covelli, nel difficile problema dell'unificazione delle loro forze. Vittorio Gorresio