"Il vincitore dei venti milioni sta brindando alla fortuna!,,

"Il vincitore dei venti milioni sta brindando alla fortuna!,, Chi è il possessore del biglietto F 79311 della lotteria di Capodanno? "Il vincitore dei venti milioni sta brindando alla fortuna!,, Tra i presunti vincitori si fa il nome di un giocatore di rugby che ieri si è recato a Milano La madre e il fratello però non sanno nulla - Il racconto del cieco che ha venduto il biglietto Lunedi poco dopo mezzanotte qualcuno ha telefonato alla cronaca de La Stampa. Non ha voluto dire il nome né rivelare il luogo da cui telefonava. Dalla voce sembrava un giovane, forse un ragazzo. « II mio vicino di casa, quello che abita sullo stesso pianerottolo, ha vi-.tto i SO m'iioni della Lotteria di Capodanni,. Sta festeggiando in questo momento la vincita, con i parenti e gli amici. Sento che stappano bottiglie di spumante, rìdono, fanno dei brindisi ». Non fu possibile ottenei-e Informazioni meno vaghe. Alle insistenze del cronista, la voca ignota tacque e la comunicazione venne interrotta precipitosamente. Può darsi si sia trattato di uno scherzo, ma non è escluso che il possessore del biglietto F 79311, abbinato alle Ma-rche — che si sono classificate al secondo posto nel concorso « Voci o volti della fortuna » tra le regioni d'Italia — stesso davvero brindando alla buona sorte. Ieri sera abbiamo ricevuto altre segnalazioni, ma e stata sufficiente una breve indagine per accertare clic erano tutte errate. Per una di esse però non e stato possibile stabilire la verità perché il presunto vincitore non era a Torino. E' il rag. Vittorio Ema¬ a nuela Rassaval di 24 anni abitante in via Vespucci 9. E' un giovane molto noto nell'ambiente sportivo perché gioca da qualche anno nella squadra del rugby del Cus Torino. Egli lavora presso lo stabilimento Arti Grafiche Pizzi di Milano. In questa città appunto si trovava ieri. Il rag. Rassaval vive con la madrc'signora Piera Bona ved. Rassaval, ma a causa del proprio lavoro passa quasi tutta la settimana a Milano, facondo a Torino rapide puntate al giovedì sera per ripartire al venerdì mattina e al sabato sera per ripartire al lunedi. Ieri l'altro, giornata della Epifania, ha giocato con la sua squadra e alla sera, piuttosto stanco, è andato a dormire subito dopo cena; non si è nemmeno curato di sentire la radio che doveva trasmettere i numeri vincenti della lotteria. Ieri mattina si è alzato alle sei ed è partito in auto alle 6,30 por Milano. Sua madre, quando ieri sera si è sentita chiedere se suo figlio avesse vinto 1 venti milioni della lotteria è caduta dalle nu vole. Ha detto che non sa nemmeno se Vittorio Emanuele abbia comperato 11 biglietto, però non lo esclude. In casa c'era anche Giuseppe, un altro figlio che come 11 terzo, Gigi, abita in un altro alloggio, ma va a tener compagnia alla madre quando Vittorio Emanuele è assente. Anche Giuseppe non sapeva nulla, tuttavia pensava che il fratello avesse comperato un biglietto senza farne cenno. Erano, logicamente, entrambi ansiosi di sapere la verità su questa faccenda, verità che potrà essere rivelata soltanto dall'interessato. La signora Bona telefonerà stamattina alle 8,30 allo stabilimento Pizzi per chiedere al figlio la conferma o la smentita. Il venditore del biglietto — Serafino Gaudi, un cieco di 57 anni elio abita nelle « case popolari » di via Giacomo Dina, al n. 57 — non è in grado di ricordare chi sia il cliente fortunato. Passano tante persone, Porta Nuova, della stazione, da altre città nel suo chiosco di sul « lato arrivi -, Gente che arriva o dall'estero, tori¬ nesi che partono o rientrano. Come sarebbe possibile, attraverso un timbro di voce o una frase, distinguere chi ha comperato questo o quel biglietto? Per la Lotteria di Merano, ne aveva venduto circa 3600. Per quella di Capodanno, oltre 2000. In un primo tempo. Serafino Gaudi sperava che questa volta la fortuna fosse rimasta in famiglia. Il fratello Oreste — che rislede a Tunisi — era venuto a Torino per trascorrere qualche giorno con 1 parenti. Prima di ripartire per l'Africa, il 9 novembre, aveva pregato Serafino di scegliergli una ventina di biglietti della Lotteria. IL cieco li aveva prelevati a coso, un paio per ogni serie, dal blocchetti che aveva in consegna. Ma il biglietto sorteggiato — ci ha detto ieri, scuotendo la testa — deve averlo venduto tra il 10 e il 20 novembre. Cioè dopo la partenza del fratello. Ad ogni modo, ha telegrafato ad Oreste di controllare i biglietti. Serafino Gaudi ha perduto la vista una dozzina di anni fa, in seguito ad una disgrazia. Dal 1951 si guadagna la vita vendendo biglietti delle lotterie. Ha ottenuto un « posteggio » a Porta Nuova, che è considerata una zona buona per questo genere di attività. Durante l'anno si svolgono in Italia 4 lotterie: la vendita del biglietti si aggira sui 320 giorni, costituisce un lavoro continuativo ma non sempre redditizio. ll La signora Piera Bona Rassaval con il figlio Giuseppe

Persone citate: Piera Bona, Serafino Gaudi, Vittorio Emanuele