Contrastata l'ammissione italiana al gruppo per l'unità tedesca

Contrastata l'ammissione italiana al gruppo per l'unità tedesca Contrastata l'ammissione italiana al gruppo per l'unità tedesca Von Brentano proporrà a Parigi l'istituzione di un sottocomitato, cui parteciperebbe il governo di Roma - Patto segreto tra Mosca e Belgrado? (Dal nostro corrispondente) Bonn, 6 gennaio. Al desiderio italiano di partecipare in qualche maniera all'attività del « gruppo di lavoro per la riuniflcazione tedesca >, Bonn risponderà con la proposta di costituire un sottbcomitato, con membri dell'Italia e di altre nazioni, che avrà il compito di collaborare con il gruppo stesso. Del gruppo di lavoro costituitosi nel marzo dello scorso anno fanno parte attualmente rappresentanti della Germania federale e delle tre grandi potenze occidentali. Dal punto di vista politico il « gruppo > ha molta Importanza, come dimostra la solenne proclamazione delle tesi occidentali per l'unità tedesca da parte del gruppo stesso, avvenuta in Berlino nello scorso agosto, poco prima della visita di Kruscev nell'antica capitele. Ecco quindi che l'Italia avrebbe tutto l'interesse, come più volte ha fatto chiaramente intendere, a partecipare in qualche modo alla sua attività. Fra l'altro il governo italiano — come osserva la rivista Der Spiegel uscita oggi — teme che quel ristretto gruppo di rappresentanti tedeschi e delle tre grandi potenze possa costituire una specie di < direttorio della NATO >, che «I possano cioè determinare delle discriminazioni fra i membri dell'alleanza. Le istanze italiane, che sono di vecchia data, non hanno trovato però il favore né di Bonn né delle altre nazioni interessate. La faccenda, stando sempre all'articolo dello Spiegè!, sarebbe tornata di attualità con la richiesta tedesca del novembre scorso di convocare nuovamente il gruppo. Al che Palazzo Chigi invitò gli ambasciatori italiani a Londra, Parigi e Bonn a rinnovare la richiesta per l'ammissione del nostro Paese col risultato che per evitare complicazioni gì anglo-americani avrebbero fatto rinviare la nuova riunione. Della questione parlarono poi a Roma nello scorso novembre Von Brentano e Pella. Il nostro ministro degli Esteri avrebbe chiesto la sospensione dell'attività del gruppo di in voro, o come alternativa l'ammissione di rappresentanti del l'Italia e del Benelux. Pella avrebbe anche fatto capire a Von Brentano — citiamo an cora lo Spiegel — che < se il desiderio dell'Italia non fosse stato soddisfatto, egli non avrebbe potuto garantire che l'opinione pubblica del nostro Paese avrebbe continuato a so¬ stenere la causa dell'unità tedesca >. Scartata la soluzione di ammettere' i Paesi interessati al gruppo dì lavoro come osservatori, Von Brentano vorrebbe ora proporre, e lo farà certamente a Parigi in questi giorni, l'idea del sottocomitato. Riguardo all'intero problema poi un portavoce del Governo ha dichiarato oggi che Von Brentano è riuscito a dissipare i timori di Pella, affermando quindi che per la Germania il gruppo di lavoro ha una grande importanza. La presenza delle tre grandi Potenze nel gruppo è difatti una costante afférmazione del dovere dei vincitori a riunire la Germania e quindi anche degli impegni dell'Unione Sovietica. Il portavoce ha aggiunto che una nuova riunione del gruppo non è stata ancora fissata. La stessa rivista Der Spiegel pubblica oggi un'informazione interessante ma incontrollabile. Belgrado e Mosca avrebbero stipulato un segreto accordo che dovrebbe permettere alle truppe russe di intervenire in Jugoslavia qualora dopo la morte di Tito il Paese dovesse cadere nelle mani dei «capitalisti». Risaputa la cosa, il Governo americano avrebbe informato gli Stati vicini della Jugoslavia, cioè l'Italia e la Grecia, che un'invasione russa in quel Paese « non verrebbe considerata casus belli ». m. c.

Persone citate: Brentano, Kruscev, Pella, Von Brentano