Il Dipartimento di Stato ignorava l'iniziativa del premier inglese

Il Dipartimento di Stato ignorava l'iniziativa del premier inglese Il Dipartimento di Stato ignorava l'iniziativa del premier inglese Funzionari del governo americano rilevano che nel passato Bulganin offrì un patto analogo, respinto dall'Occidente (Dal nostro corrispondente) Washington, 4 gennaio. Il Dipartimento di Stato americano è stato colto di sorpresa dalia dichiarazione fatta oggi dal primo ministro britannico Macmillan secondo cui si potrebbe dare inizio ad una distensione fra Oriente ed Occidente attraverso un patto di non aggressione con il blocco sovietico. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha riferito che la proposta di Macmillan non era attesa e che perciò non si potranno avere commenti finché non sarà stato preso in esame il testo integrale del discorso. Alti funzionari del governo hanno però espresso commenti negativi dichiarando che gli Stati Uniti continuano ad essere del parere che un patto di non aggressione fra la NATO e le Potenze del patto di Varsavia recherebbe, nella presente fase della situazione internazionale, più danno che vantaggio. Osservano inoltre che Bulganin suggerì due anni orsono, in una lettera al Presidente americano, un patto analogo di non aggressione. La risposta di Eisenhower sottolineò allora la inutilità dell'iniziativa russa dato che la carta delle Nazioni Unite, firmata tanto dall'Unione Sovietica quanto dalle Potenze occidentali, già costituisce di per sé un patto di non aggressione poiché vieta il ricorso alla guerra salvo che per la propria difesa. La Casa Bianca prenderà certo in esame la proposta di Macmillan — si dice questa sera a Washington — come «suggerimento» da tener presente tra le iniziative occidentali per la ripresa del dialogo con Mosca. Eisenhower sta lavorando in questi giorni alla redazione definitiva della sua risposta al recente invito di Bulganin per una conferenza fra i Grandi. Il documento, preparato dal segretario di Stato, sembra che lasci la porta aperta ad una conferenza al < massimo livello» a condizione che sia preceduta da progressi concreti realizzati in trattative ad un livello più basso. Il Presidente dichiarerebbe inoltre inaccettabile la proposta del primo ministro russo per la creazione di una zona senza atomiche nell'Europa Centrale. Secondo il governo americano la prova migliore della volontà sovietica di giungere ad una reale distensione internazionale potrebbe essere data dal Cremlino se rinunciasse a volere un disarmo senza controlli. hDlseitsaEcmu r e a o a e e e o Sembra dunque che Eisenhower condivida la tesi di Dulles secondo cui l'avvìo della discussione con i russi dovrebbe riguardare il solo disarmo. Il consigliere del Presidente, Stassen, aveva invece caldeggiato un più vasto programma di trattative. Stasera egli ha però voluto precisare il suo pensiero al fine di evitare illazioni arbitrarie. Stassen si è dichiarato sfavorevole al piano del ministro degli Esteri polacco, Adam Rapacki, per la creazione nell'Europa centrale di un'area « disatomizzata » comprendente Germania. Polonia e Cecoslovacchia. Si è detto del pari contrario alle prospettive di una Germania neutralizzata e del ritiro dall'Europa delle forze armate americane e sovietiche, proposte recentemente considerate come una possibile base di accordo fra Occludente ed Oriente dall'ex-ambasciatore americano a Mosca, George F. Kennan. Al Dipartimento di Stato si seguono con molto interesse gli sviluppi della situazione nel Levante. In un rapporto ufficiale si afferma che il blocco comunista ha lanciato una «offensiva economica» net Paesi meno sviluppati e che in questi ultimi due anni e mezzo ha fornito aiuti per un valore di un miliardo e novecento milioni dì dollari. Il 95 per cento della somma è stata devoluta a Paesi chiave come l'India, l'Indonesia, la Jugoslavia, l'Egitto, la Siria e l'Afganistan. Secondo il Dipartimento di Stato il Cremlino è andato accentuando questa politica verso i Paesi del vicino e Medio Oriente in aSaSrOquanto * si è trovato di fron-1te a prospettive sfavorevoli per la conquista dell'Europa ». « L'offensiva economica è stata e probabilmente continuerà ad essere — si afferma nel rapporto — diretta in primo luogo verso quei Paesi dove, per diversi motivi, i comunisti sperano che i loro obiettivi politici possano essere anticipati e che la strada venga aperta ad un'azione sovversiva». L'assistenza americana a questi stessi Paesi nel medesimo periodo è stata calcolata a circa un miliardo di dollari. Un portavoce del Dipartimento di Siato rispondendo a domande in merito a questo rapporto, ha riconosciuto che esso indica che i sovietici stanno ottenendo notevoli successi con le loro promesse di aiuti. vice

Persone citate: Adam Rapacki, Dulles, Eisenhower, George F. Kennan, Macmillan