Mandato di cattura contro il casellante che lasciò aperto il passaggio a livello

Mandato di cattura contro il casellante che lasciò aperto il passaggio a livello Due Inchieste per la sciagura accaduta sulla Torino-Nord presso Rivarolo Mandato di cattura contro il casellante che lasciò aperto il passaggio a livello E' ancora latitante - Abbandonati i feriti, fuggì da un fratello e poi scomparve - Accusato di quadruplice omicidio colposo e omissione di soccorso Dichiarnsioni del dirigente l'Ispettorato della Motorizzazione - Bandiere a mezz'asta per la morte dei quattro vigili del fuoco - Migliorano i quattro feriti (Nostro servizio particolare) Rivarolo Canavese, 3 gennaio. Non si hanno notizie di Serafino Arcuri, il casellante che provocò il disastro di ieri sera, c che subito dopo la sciagura si è eclissato. Varie pattuglie di carabinieri hanno perlustrato senza esito la campagna, e vane sono pure state le ricerche presso parenti a Salassa e amici. A meno che non si sia rifornito di denaro prima della fuga, non dovrebbe avere i mezzi per andar molto lontano. Né si può supporre che la rigidità della temperatura gli consenta di tenersi a lungo nascosto. Contro di lui la Procura della Repubblica di Torino ha emesso stamane un mandato di cattura per quadruplice omicidio colposo, lesioni colpose gravi, omissione di soccorso. Il provvedimento della magistratura è la conseguenza dell'inchiesta compiuta dall'autorità giudiziaria, c di quanto risulta a chiunque. Il conduttore dell'automotrice Adolfo Avellati e il ferito Ezio Parelio hanno dichiarato che i cancelli del pas saggio a livello erano aperti, e il Porello ha precisato che dopo la sciagura vide fuggire l'Aratri abbandonando i feriti, e in particolare lui che gli era a pochi passi. Oltre all'inchiesta dell'autorità giudiziaria, un'altra, di natura tecnico - amministrativa, se n'è svolta per ordine del Ministero dei Trasporti, affidata àll'ing. Costa, direttore compartimentale della motorizzazione civile di Torino, in contatto col direttore generale dei servizi antincendi, prefetto Pianese. Dopo avere interrogato i feriti e aver esaminato il luogo della sciagura, l'autopompa dei vigili del fuoco e l'automotrice, l'ing. Costa ci ha dichiarato: « Si tratta d'un classico incidente di passaggio a livello, con un solo responsabile: il casellante. Serafino Arcuri forse si dimenticò del passaggio dell'automotrice, forse si addormentò. Si tratta di ipotesi non controllabili. Se non risulteranno altri elementi, il che è difficile, la responsabilità è soltanto sua. Non si può nemmeno vagamente configurare un [concorso di colpa da parte dei vigili del fuoco. Tutti del luo-YVgó, esperti delle consuetudini,] Messi sapevano che il passaggio] fa livello viene regolarmente] ichiuso cinque minuti prima del] ltransito dei treni. Non poto vano prevedere il mortale agguato che li attendeva. Risulta anche che il pcrsonalo del treno precedente, quello che era transitato alle 19,'i5 in direzione di Pont, aveva visto i cancelli chiusi e il casellante al suo posti, di segnai.zione. « Precido che i cancelli erano visibilissimi e in perfetta efficienza. Nella casa cantoniera non era rimasto alcun mobile, essendo statu completamente sgomberato dalla casellante andata in pensione; non c'era nemmeno una stufetta: abbiamo trovato soltanto un po' di cenere d'un fuochcrello di fortuna. Forse, più che il sonno, lo ha vinfo il torpore, la stanchezza. Ma è i>iù probabile che egli sia stato tradito da una imperfetta conoscenza degli orari, dato che in quel casello prestava servizio appena da due giorni, e la chiusura dei can celli è autonoma, cioè non collegata alla stazione ma viene eseguita dallo stesso casellan- MdsttcdadhmndddpPSsste in base alla tabella oraria\cdel passaggio dot treni*. Iqò r o 2 . a è l o o e a a o i a e n à Su quel tratto di linea transitano ogni giorno otto convogli in una direzione e altrettanti in quella opposta. L'ultimo, in senso discendente, era quello delle £0,30. I passaggi a livello della Torino Nord sono custoditi nelle ore notturne soltanto da questa estate, mentre prima lo erano soltanto di giorno. Dopo una serie di sciagure provocate appunto dalla mancata chiusura notturna dei cancelli, la sorveglianza fu estesa anche alla notte. Serafino Arcuri è nato trentun anni fa a Carlopoli in provincia di Catanzaro. Due anni fa venne in Piemonte, e fu assunto alla Torino Nord come manovale addetto alla manutenzione dei binari; saltuariamente veniva adibito a mansioni di casellante. I suoi superiori lo definiscono un opc raio capace, laborioso, diligente, e non salino spiegarsi corno sia avvenuta quella sua tremenda dimenticanza. <Avrà perso la nozione del tempo » suppone un dirigente della Un ea. Sei mesi fa Serafino Arcuri, che viveva col fratello a Salassa, dove lavora in una fabbrica di botti, fece trasferire qui la moglie Maria Arcuai con le loro tre figlie: Concetta di nove anni, Teresa di sette, e Giuseppina di appena nove mesi. Nel settembre scorso la moglie fu assunta titolare.del casello n. 17 di Ozegna, sulla linea Rivarolo-Castellamonte, ed egli la aiutava nel suo lavoro. A Capodanno fu trasferito temporaneamente al casello n. 2 della Rwarolò-Pont, lasciato appunto libero il giorno prima. Il servizio non era faticoso. Fra un treno e l'altro aveva la possibilità di recarsi in bicicletta al casello della moglie, distante un paio di chilometri, dove lei era a letto perché indisposta. Dopo la sciagura Serafino Arcuri si portò le wiaiii ai capelli in un gesto d'angoscia, c poi prese la bicicletta e si allontanò. Pochi minuti dopo era a Salassa. Entrò in casa del fratello. La famiglia lo vide entrare sconvolto. Fermo sulla soglia disse convulsamente: « Cosa mi è capitato, cosa mi è capitato*. Mentre i parenti temevano che qualcosa di grave fosse accaduto alla moglie o alle bambine, egli fece un passo indietro, richiuse la porta e scomjiarve. E' possibile che il racconto non sia tutto esatto, nel senso cioè che il fratello possa averlo fornito di denaro. Ma la cognata assicurava oggi che quattrini non gliene hanno dato perché ?ioii no avevano e perché non ne hanno avuto il tempo, poiché egli à sparito immediatamente. Pare che fuggendo non sia passato nemmeno dalla moglie. Lei, che oggi si è rifu giata in casa dei cognati, afferma di non averlo affatto visto, I feriti ricoverati all'ospedale di Rivarolo, Domenico Milano e Seco7ido Fumo, sono lievemente migliorati. Domenico Vecchia ed Ezio Porello stamane sono stati invece trasportati in due ospedali torinesi. Il mpv Vccchia all'istituto ortopedico Maria Adelaide per sospetta frattura della colonna vertebraie> gravi fratture toraciche e lesioni interne. 42 Parelio al Maria Vittoria per la frattura del femore. Le loro condizioni sono gravi ma non preoccupanti. Entrambi sono ancora colpiti da trauma psichico, e particolarmente penoso è lo stato d'animo di Ezio Porello dopo avere appreso la morte del padre. Il sindaco Bartolomeo Rossi ha fatto esporre al balcone del municipio la bandiera abbrunata, quale espressione del cordoglio di Rivarolo per la morte del vicesindaco Giacomo Gindró e per quella dei suoi compagni di sventura, Domenico Porello, Antonio Merlo e René Sacchi. Fra tutta la cittadinanza spontaneamente è stata iniziata la raccolta di una somma da offrire alle famiglie delle vittime, in particolare alla vecchia madre di René Sacchi. L'iniziativa è sorta quando si è appreso che nessun indennizzo spetta alle famiglie delle vittime cìw avovano superato il cinquantesimo anno di età, limite massimo previsto dalla legge per l'utilizzazione dei volontari vigili del fuoco. Dal municipio partiranno domenica alle quindici * funerali. Nell'esprimere al sindaco il proprio cordoglio, il ministero dell'Interno ha disposto che le onoranze funebri, da svolgersi tn forma solenne, saranno a carico della direzione generale dei servizi antincendi del ministero dell'Interno. Giuseppe Faracì a a e e e i . l Ezio Porello, ferito, ha visto morire suo padre Domenico ti i ! 111111111111 r 11111111 ìt 1111 ■ 111111111 ■ 1111 e 111111111111111111111111111111111 ■ 11 ! 1111 i 1111 e i r E11111 : i i 111 ■ 11 f) i p in f 4* -JiS. Domenico Vecchia è uno del vigili feriti più gravemente iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiia