Probabile la riunificazione dei due partiti monarchici di Enzo Forcella

Probabile la riunificazione dei due partiti monarchici JLe trattative sono giunte alla fase finale Probabile la riunificazione dei due partiti monarchici Gli esponenti convocati per una decisione - Ancora da definire la futura linea politica - Se prevalesse Lauro, la crisi governativa sarebbe inevitabile Roma, 3 gennaio. Sembra che la progettata unificazione dei due partiti monarchici stia davvero prendendo piede. Negli ambienti vicini a Lauro la si dà quasi come cosa fatta, in quelli di Covelli ci si mantiene più elusivi. Ma indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime ventiquattr'ore hanno consentito per lo meno di accertare che i sondaggi avvenuti nei giorni scorsi non si sono fermati ai preliminari. Si sono discusse Ir condizioni politiche, la struttura e la distribuzione delle cariche del nuovo partito che dovrebbe uscire dalla fusione del PNM e del PMP. Ormai si sarebbe arrivati alla stretta finale: occorrerebbe soltanto, cioè, la risposta definitiva dei principali esponenti dei due partiti; dopo di che si passerebbe l'accordo alla ratifica dei rispettivi organi dirigenti. Può darsi, naturalmente, che Invece del « si » si abbia un « no », specialmente da parte di alcuni collaboratori di Covelli i quali, dopo essersi compromessi a fondo nella lotta contro Lauro, non se la sentono di sacrificare tutto allp superiori esigenze politiche Ma il punto in cui sono arrivate le trattative indica, comunque, che si tratta di una cosa abbastanza seria. Domani sera si riunirà la giunta esecutiva del PNM; nella prossima settimana il direttivo del- PMP. Da queste riunioni dovrebbe emergere qualche indicazione più precisa. La progettata operazione, come immagina, ha posto in una certa agitazione anche gli altri gruppi politici; non soltanto perché essa modificherebbe abbastanza sensibilmente lo schieramento elettorale dei vari partiti, ma anche, e-soprattutto, perché aprirebbe un problema nuovo nei confronti della maggioranza governativa. Il governo Zoli, come si sa, è partito con l'appoggio, diretto o indiretto, di tutti i raggruppamenti di destra. Lo schieramento subì successivamente alterne vicende ma Covelli e i suoi si mantennero sempre fedeli al primo voto favorevole. Tanto che oggi il PNM costituisce, insieme alla D.C., l'unica garanzia di sicurezza per la maggioranza governativa. Cosa avverrebbe se i due partiti monarchici si unificassero? Il nuovo partito assumerebbe la posizione filogovernativa di Covelli o quella antigovernativa di Lauro? Qualcuno dice che la prima condizione posta da Covelli sarebbe proprio quella che non si ponesse in crisi l'attuale governo. Qualche altro aggiunge che 10 stesso Lauro troverebbe la propria convenienza nel dare l'appoggio a Zoli, perché l'appoggio a Zoli avrebbe come contropartita l'accantonamento o quanto meno l'arresto degli sviluppi dell'inchiesta amministrativa sul comune di Napoli. Ma non si può escludere che, magari soltanto per ragioni elettoralistiche, l'ipotetico partito unificato passi alla opposizione. In questo caso la crisi governativa sarà Inevitabile e si apriranno due prospettive: i fautori del « rilancio centrista » si daranno da fare per far varare un nuovo governo di coalizione, ma il Capo dello Stato, ricordando 11 falllmeni.0 dei precedenti tentativi, si potrà, invece, considerare autorizzato a sciogliere subito le Camere (o so lo quella dei deputati, restan de sempre impregiudicata la questione del Senato), affidando allo stesso Zoli o ad un al tro governo monocolore il compito di condurre il Paese alle elezioni. Inutile aggiungere che siamo nel campo delle ipotesi legate all'avverarsi di una condizione altrettanto Ipotetica. Ma gli avvenimenti politici hanno sempre una preparazione remota ed occorre perciò tener dietro anche alle ipotesi In questo clima può essere considerato anche il gran parlare che da qualche giorno si sta facendo di < rilanci > di coalizioni democratiche e di tripartiti e quadripartiti. Non c'è nulla di concreto, oltre alla nota di Capodanno dell'Osscrvatom Romano e alle consuete battute polemiche tra i partiti dell'ex-coalizione: ma si pensa alla condizione favorevole che si potrebbe determinare, per l'appunto, con la unificazione monarchica e soprattutto al governo che si creerà dopo le elezioni. Essendo stato preso troppo alla lettera nell'auspicio che formulava a favore di un ritorno alla coalizione democratica, l'organo vaticano ha sentito stasera il bisogno di rettificare: o più esattamente di ripetere che si era trattato soltanto di un auspicio analogo a quelli che ogni tanto si ritrovano nei discorsi e negli articoli dei principali esponenti d.c. La precisazione non cambia nulla, ma impedisce che si continui a parlare — come avevano fatto alcuni giornali — del Vaticano In contrasto con la segreteria D. C. Per questo è riuscita molto gradita alla segreteria della D. C. che nel giorni scorsi non aveva nascosto il proprio disagio per la posizione In cui l'aveva posta l'Osservatore Romano. E si dice anche che non abbia mancato di fare, cautamente, le pvdrrcavanpvnOvcnpssoRrplblzorSsssu proprie rimostranze. Dove si | vede comt basti qualche r'^a dell'organo vaticano per mettere in agitazione tutto lo schieramento politico cattolico. DI battute polemiche se ne continuano a raccogliere negli ambienti socialdemocratici, dove si ritorce ai d. c. l'accusa di avere fatto morire la coalizione democratica, e in quelli repubblicani, dove si insiste, invece, nella difesa delle posizioni laiche polemizzando con !o Osservatoro Romano che aveva definito scandalistica la campagna contro le speculazioni edilizie' culminata nel noto processo "Immobillare-Espresso ". c Possiamo chiamare a testimonianza delle nostre preoccupazioni — scrive la Voce Repubblicana — il messaggio recente del Presidente della Repubblica quando dichiara che la Costituzione garantisce la libertà religiosa agli italiani e l'articolo di ieri di Luigi Sturzo, quando pone come primario obiettivo politico e civile la moralizzazione della vita pubblica. Se due eminenti cattolici mostrano di avere tali gravi e responsabili preoccupazioni, non si capisco perché noi, eredi di una grande tradizione, dovremmo avere la pelle del 'rinoceronte ». Enzo Forcella

Persone citate: Covelli, Luigi Sturzo, Zoli

Luoghi citati: Napoli, Roma