La cameriera simulò I'aggressione perché voleva tornare a casa sua

La cameriera simulò I'aggressione perché voleva tornare a casa sua Legata e imbavagliata in un alloggio di Acqui La cameriera simulò I'aggressione perché voleva tornare a casa sua La confessione dopo lunghe ore di interrogatorio - Con la messa in scena intendeva commuovere i genitori e convincerli a richiamarla 1 blica, che per due ore conti \nuava a interrogarla. La for'«a di Noemi Crosatto era or- (Dal nostro corrispondente) Acqui, 3 gennaio. «Non è vero niente di quanto vi ho detto ieri e stamani. Ho simulato l'aggressione vo1endo commuovere i miei genitori affinché mi facessero tornare a casa. Ad Acqui sentivo troppo la nostalgia della mia casa». Questo quanto Noemi ^.Crosatto, la ventenne di Istrana (Treviso), cameriera da circa due mesi presso la famiglia dell'industriale Bocchiotti, ha dichiarato nel primo pomeriggio di oggi al procuratore della Repubblica, dottor Morel, che stava indagando sull'aggressione di cui la ragazza sembrava fosse rimasta vittima verso le 16 di ieri, in un alloggio sito in pieno centro cittadino. Già nella tarda serata di ietì erano sorti i primi punti oscuri nel racconto di Noemi Crosatto e, primo fra tutti, stupiva il fatto che gli aggressori, dopo l'audacia dimostrata, si fossero allontanati senza toccare nulla, pur avendo la possibilità di fare un ricco bottino. La cameriera veniva interrogata fino a notte inoltrata e la sua resistenza cominciava a vacillare. Prima di lasciare la caserma dei carabinieri stanotte aveva infatti già ammesso che gli aggressori non volevano compiere una rapina, ma avevano tentato di usarle violenza^ Stamani, alle 0, gli interrogatori venivano ripresi, ma la ragazza non cedeva al fuoco di fila delle contestazioni. Alle 12 veniva accompagnata]dal procuratore della Repub-\ ]mai au0 stremo: quando, do-i\po un breve intervallo per «pranzo, il magistrato ripren- \ deva l'interrogatorio, la jrto-jrane crollava definitivamente,* ammettendo fra le lacrime di (aver simulato in tutto e peri tutto l'aggressione. Fin da ieri mattina la cameriera aveva deciso il da farsi. Nel primo pomeriggio, rimasta sola in casa, poteva mettere in atto il suo proposito. Prima si riempiva la bocca di sajione, imbavagliandosi poi co?i parecchi stracci, quindi si legava le gambe e le braccia, raggomitolandosi infine sotto il lavabo nello stanzino da bagno. La signora Boc chiotti, spaventata per averla j trovata in quella posizione, non ebbe difficolta a credere all'aggressione. Inoltre, il tempo passato nella scomoda posizione, con la bocca piena di sapone, doveva aver sconvolto la ragazza, tanto da dare maggior credito al suo racconto. Stasera, firmata la deposi \zione finale, in cui ammette la simulazione, Noemi Crosatto è I «<'«<«™«; ^ T ! I *tat.a *» l^e,tae pao- l sera la notte m casa di una sorella sposata con un agri- cultore, abitante in un casci- naie nelle campagne fra Ter- zo e Bistagno. La giovane zara denunciata per simulazione di reato. f. m. Noemi Crosatto, la giovane che ha simulato l'aggressione

Persone citate: Bocchiotti, Morel, Noemi Crosatto

Luoghi citati: Acqui, Bistagno, Istrana, Treviso