I familiari di Milly Ferrari accusano l'avvocato di uxoricidio

I familiari di Milly Ferrari accusano l'avvocato di uxoricidio I familiari di Milly Ferrari accusano l'avvocato di uxoricidio Essi lo ritengono responsabile di omicidio premeditato - Il penalista veneziano colpito da febbre in carcere dopo l'interrogatorio del giudice istruttore (Val nostro inviato speciale) Venezia, 3 gennaio. Dopo l'interrogatorio subito ieri dal giudice istruttore, l'avvocato Alessio Mozzetti Monterumici è stato colto da un improvviso attacco febbrile ed è stato trasportato all'infermala carceraria. Una bronchiteì'.a, e una più seria forma di depressione psichica, hanno consigliato questa cautela. Non è meraviglia se a 57 anni, il legale veneziano abbia ceduto di schianto all'amarezza di queste giornate. L'accusa è già pesante, ma la Parte Civile gli fa ora sapere che porterà l'attacco fino in fondo F.iki e Sante Casellato, i suoi accusatori, dichiarano che non lo considerano colpevole di omicidio preterintenzionale (cioè percosse seguite da un evento non voluto, la morte della povera si- sdaplsqrMldltNcaNdicsstdgnora Milly), ma di un delitto I nben più grave, omicidio pt -| dmeditato. Il che comporterei-.ube una sottile catena di atti'amBcriminosi, il cui ultimo anello doveva essere, e fu, l'uxoricidio. Si stenta assai a seguire i coniugi Casellato-Wolf Ferrari sulla rampa delle loro congetture. Ma essi sono convinti che stia per cadere dalla faccia dell'avvocato la maschera mite e inoffensiva che illuderebbe gli osservatori superficiali. Milly Wolf Ferrari sarebbe rima-, sta per dieci anni accanto ad un uomo dalla doppia vita, sorridente in pubblico, perfido e glaciale nell'intimità. «Non voglio si sappia chi ho preso per marito », implorava la povera donna sul finire della vita. Ma ora se ne sanno anche troppe. Raccontano Riki Wolf Ferrari e suo marito, il prof. Cesellato: « Egli si divertivp a uccidere scientificamente i gatti. Dava loro da mangiai"1 una pallottola di arsenico, un'ultima capriola e quelli cadevano stecchiti. Oppure li prendeva a pedate nel ventre, una oggi una domani. I gatti s'ammalavano e pochi giorni dopo morivano per complicazioni pleuriche. La loro morte, così, appariva del tutto naturale ». Il problema medico-legale è tutto qui: che relazione ci può essere tra le busse ricevute dalla povera signora il 6 gennaio 1954 e la sua morte, avvenuta per meningite tubercolare, sei mesi dopo? Le risposte sono quanto mai discordi. Il primo perito, prof. Martelli, rispose che non c'era alcun rapporto tra quelle lontane lividure e il male specifico che portò alla tomba la sventurata. Il prof. Rinaldo Pellegrini, consulente nominato dalla Parte Civile, respinse questa conclusione e provocò un secondo intervento scientifico, questa volta da parte dei proff. Petrassi e Franchini. Alle nuove risposte dei periti replicò ancora Rinaldo Pellegrini sostenendo che soltanto le percosse ricevute al capo e altrove potevano spiegare la morte della povera signora. Ultime schermaglie: perizie del prof. Cattabem e del prof. Bartolozzi, neutra quella e questa invece assai vicina alle conclusioni del prof. Pellegrini. E' verosimile che il magistrato abbia fondato proprio su quest'ultimo responso la sua de-1cisione di arrestare il Mozzetti \Monterumici. L'avvocato se lo'ILpfcmctdrsit sentiva nell'aria e già prima del fatale giorno affidò agli amici un memoriale di dodici pagine. Fgli rovescia in esso la medaglia che i suoi accusatori gli hanno coniato in questi anni Vita d'inferno sì, tra le pareti domestiche — narra il Mozzetti Monterumici — ma la signora soffriva di ipertiroidismo. Eccitabile, quindi, intollerante e portata a drammatizzare ogni minimo screzio. Nei « corpo a corpo » domestici, non era sempre la moglie ad avere la'peggio. Percosse? No, la signora sarebbe caduta dalle scile, per uno scivolone, il giorno in cui fu trovata, dai congiunti, coperta di lividi. La linea di difesa dell'accusato sembra fondarsi su questa versione inattesa del fatto. La testimonianza del medico di famiglia, Liberale Ar noldo, sarà su queste punto decisiva. Ma annotiamo oggi un tratto benevolo, che un amico del Mozzetti Monteru¬ mici, il dott. Tommaseo Dal Borgo, ha aggiunto oggi al qsdvddnsdUdtrurttvgpIM11MIMIM11111M111J1111U1111 ■ MIT M11111M M L11111M M quadro di quel matrimonio sbagliato « Sua moglie — ha detto il dottore — lo chiamava scherzosamente " l'ortolan dei frati ". Può un " ortolan dei frati " covare pensieri meno che miti, tranquilli, remissivi?». A rigore di logica si direbbe di no. . S- gn.

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