Colloquio tra Pella e Pineau sulla capitale della "piccola Europa,,

Colloquio tra Pella e Pineau sulla capitale della "piccola Europa,, Colloquio tra Pella e Pineau sulla capitale della "piccola Europa,, La scelta delle sedi incontra qualche difficoltà, mentre è agevole per le presidenze - Un discorso del ministro francese: Parigi è contraria ad una zona atomica neutra nel centro del continente (Nostro servizio particolare) Milano, 3 gennaio. Il colloquio che Pella e Pineau hanno avuto stamani si è svolto nel più discreto riserbo. I due ministri degli Esteri non hanno rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sul tenore delle conversazioni, che si sono protratte brevemente anche in serata durante un pranzo che ha avuto luogo nelle sale di un albergo cittadino. Alla vigilia del negoziato che lunedì e martedì, a Parigi, dovrà assegnare i presidenti e le sedi agli organismi del Mercato Comune e dell'Euratom, il riserbo appare comprensibile. Il ministro Pella, interrogato dai cronisti, si è limitato a dire che le consultazioni con Fineau, oltre ad aver preso in esame la prossima conferenza parigina, hanno anche trattato le più attuali questioni di politica internazionale. Per quanto si è riusciti a sapere, i due ministri hanno voluto cogliere l'occasione dell'incontro per sondare confidenzialmente i punti di vista reciproci intorno alle candidature che si dovranno negoziare a Parigi, e per appurare le possibilità di accordo. Mentre si sono svolte agevolmente sul tema delle presidenze, sembra che le conversazioni intorno alle sedi dei vari organismi abbiano trovato qualche difficoltà. Le trattative parigine, per quel che c dato capire, non si prospettano semplici. Si tratterà di raggiungere un delicato equilibrio fra le proposte diverse dei rappresentanti dei sei Paesi della Piccola Euro pa che dovranno decidere ni l'unanimità. Il ministro Pella proporrà, quale sede del Mercato Comune, una nostra città settentrionale, ed in via subordinata proporrà la candidatura dell'Italia alla presi denza di uno dei tre organi smi più importanti, il Mercato Comune, l'Euratom, la Banca di investimenti. Non sono esclusi, naturalmente, altri accordi di compromesso. Secondo voci e indiscrezioni, che riferiamo per dovere di cronaca, Pella e Pineau avrebbero discusso intorno alla possibilità di una soluzione che darebbe all'Italia la Banca di investimenti, alla Germania il Mercato Comune, alla Franciu l'Euratom, salvo altre concessioni nella questione delle presidenze. Sono voci e .indiscrezioni, ripetiamo, che è bene accogliere con il più prudente riserbo. Stasera, durante un rinfresco in onore di Christian Pineau, il nostro ministro degli Esteri si c abbandonato ad alcune dichiarazioni improntate all'ottimismo. Egli ha detto che, mentre le prospettive di raggiungere un accordo negoziato con gli altri ministri gli sembrano favorevoli, solleverebbe difficoltà in sede di voto solo nel caso in cui le aspirazioni italiane soffrissero una delusione evidente dinanzi all'opinione pubblica internazionale. Alle sei del pomeriggio, nella sede dell'ISPI, il ministro Pineau ha pronunciato un discorso nel quale il desiderio francese di raggiungere l'unità dell'Occidente europeo ha avuto un tono sincero, che è di buon auspicio per i risultati della prossima conferenza parigina. Dopo avere spiegato le ragioni che legano strettamente l'avvenire della Francia a quello dell'Europa, egli ha detto: « Val meglio essere insieme in un blocco indipendente, che credersi indipendenti in una solitudine che mette alla mercé altrui ». Particolarmente cauto è parso il suo discorso quando venuto ad esaminare i problemi di politica internazionale Pineau si è diffuso ad illustrare i vantaggi che il Patto Atlantico ha apportato, finora, alla causa della sicurezza occidentale, ed ha mes so in evidenza l'accordo raggiunto nel dicembre scorso dai Paesi membri della NATO sulla necessità di consultazioni preventive intorno ai maggiori problemi dell' Alleanza. A questo proposito egli ha detto: « Ogni alleanza segue una evoluzione inevitabile ed ha bisogno delle necessarie correzioni ». Per quanto riguarda le conversazioni con i russi, il ministro francese non ha denunciato concetti nuovi. Dicendo che solo il disonno può evitare le spese immense che nel futuro richiederà il mantenimento della sicurezza, egli ha individuato nel rifiuto sovietico all'ispezione sul territorio dell'URSS il motivo principale del fallimento delle conversazioni sul disarmo. Nel modo più netto Christian Pineau ha criticato l'idea polacca di stabilire una zona di neutralità atomica nel centro dell'Europa. In realtà, egli ha detto, questa proposta non ha alcun interesse militare, ma tende al neutralismo dell'Europa Occidentale, un obiettilo che i russi perseguono con tutte le loro forze. Volendo chiarire meglio il suo punto di vi¬ sta, l'oratore si è abbandonato ad un commento che non man cava d'ironia: < Si tratta d'una zona — egli ha esclamato — dalla quale non possono partire i missili, ma sulla quale i missili possono cadere ». Alla fine del suo discorso, Christian Pineau ha detto clte la sorgente unità dell'Occiden te europeo fornisce all'Italia ed alla F'rancia l'occasione di svolgere insieme un compito eminente. <Io spero che l'Europa di domani — egli ha con eluso — forte della sua sicu rezza, della sua produzione in aumento, del suo gusto della iniziativa e del rischio, si metta alla testa del movimento democratico, che può, ancora oggi, malgrado le minacce del totalitarismo e l'incertezza dell'anarchia, salvare la libertà e la pace degli uomini». Alfredo Todisco