Un commerciante si uccide con il gas insieme alla madre addormentata

Un commerciante si uccide con il gas insieme alla madre addormentata Un commerciante si uccide con il gas insieme alla madre addormentata L'uomo, sposato e padre di 4 figli, aveva passato la festa di Capodanni' con la congiunta: poi la tragedia - Il gesto provocato forse da difficoltà economiche (Dal nostro corrispondente) Napoli, 2 gennaio. Un commerciante di 56 anni, Mario Metafora, ieri, festa di Capodanno, ha ucciso sé e la madre, Concetta vedova Ricciardi, di 76 anni, che era addormentata, aprendo la chiavetta del gas, dopo avere accuratamente otturato con carta e stracci tutte le fessure di porte e finestre. La tragedia accaduta nella borgata periferica di Miano, in Rione San Gaetano, all'* Inter no > 87, isolato • 6 delle cai=e ultrapopolari, è stato scoperto nel pomeriggio da una vicina di casa. Questa si recava ogni giorno alle 15 a riordinare l'appartamentino della Ricciardi, composto da una camera e servizi. Oggi, avendo visto che nonostante il continuo bussare nessuno apriva, preoccupata avvertiva il portiere, Mario Grasso, che a sua volta, dopo avere informato gli agenti del Commissariato di Capodimonte, insieme ad essi sfondava l'uscio. Acuto ed inconfondibile, l'odore del gas faceva supporre una sciagura. Allorché è stata accesa la lampadina la tragedia si è rivelata: la ve dova, in camicia da notte, stava sui letto, con le coltri rovesciate. Forse, risvegliatasi prima di morire, aveva tentato di scendere per cercare una ormai impossibile salvezza. Vicino, vestito e riverso su una sedia a sdraio, era il cadavere del figlio Mario. Il rubinetto aperto, il tubo strappato nella cucinetta, e l'accurato lavoro fatto per non far passare un solo filo d'aria, documentavano senza dubbi che il commerciante ave va organizzato ogni cosa per sopprimere sé e la madre. Le indagini — per quanto ancora in corso — hanno già chiarito I fatti. Il Metafora; sposato con Maria Bersani cinquantenne, svolgeva varie attività, tra cui quella di rap presentante di tessuti, con ne gozi a San Giovanni a Teduccio e a Fuorigrotta. In questa ultima località gestiva anche un bar rilevato da sei mesi Poiché i rapporti tra sua moglie e la suocera non erano molto cordiali, egli aveva sistemato la madre nell'appartamentino, provvedendo alle sue necessità. Pare che negli ultimi tempi gli affari del commerciante fossero andati sempre peggio. Quattro cambiali scadute dell'importo di 50 mila lire, una delle quali trovatagli in tasca, confermano queste difficoltà economiche, attestate anche dalla moglie che nelle dichiarazioni fatte alla polizia ha parlato di debiti per alcuni milioni. Evidentemente, pensando alla sua ormai inevitabile rovina economica e all'impossibilità di provvedere ai bisogni della madre, il Metafora, oltre ad uccidere sé, ha deciso di porre fine anche ai giorni di lei. E così ieri alle 11. solo — date le non buone relazioni fra moglie e suocera — si è recato dalla madre, offrendole un pacco di dolci, facendole gli auguri e rimanendo a pranzo. La sera ha regolarmente cenato. Poi, quando è stata notte, ha attuato il pazzesco proposito. La perizia necroscopica ordinata dalla Procura ha accertato che la morte risale alle ore 22 di ieri. Il Metafora aveva quattro figli. c gsas c. g. sa tuttora in pericolo di vita all'ospedale San Giovanni. La sciagura è avvenuta verso le undici e vittime ne sono rimaste il cinquantasettenne Mario Caramitti, direttore del Centro meccanografico del ministero dell'aeronautica, e suo figlio Marcello di 27 anni Provenienti da Aprilia, i due ufficiali viaggiavano a forte velocità a bordo di una < 1100 >. In una curva., Marcello Caramitti ha visto sbucare in senso inverso un camion e ha frenato. La strada era resa viscida dalla pioggia e l'auto sban dando andava ad urtare con estrema violenza contro il camion. Dalla carrozzeria schiantata gli stessi autisti del camion ed alcuni automobilisti che stavano sopraggiungendo al momento dell'incidente traevano Mario e Marcello Caramitti i quali d'urgenza venivano trasportati all'ospedale. Il tenente colonnello vi giungeva cadavere mentre il figlio vi veniva ricoverato, come abbiamo detto, in condizioni dispe rate. Buttandosi dal secondo piano Un vecchio si toglie la vita in una casa di riposo Casale, 2 gennaio. ■ L'agricoltore Giuseppe Gatti di 78 anni, ospite della Casa di riposo c Poggio » di Terruggia, presso Casale, si è gettato stamane alle 7 da una finestra del secondo piano rimanendo ucciso sul colpo. Sul posto si sono recati immediatamente il procuratore della Repubblica di Casale e il maresciallo comandante la stazione carabinieri di Occimiano che hanno compiuto un sopraluogo. Il Gatti soffriva di arteriosclerosi e,, abituato alla vita libera e indipendente che aveva trascorso fino ad un mese e mezzo fa al paese nativo di Camagna, pare sopportasse a malapena la condizione di ricoverato. Il figlio, neurologo a Torino, aveva iniziato le pratiche per il trasferimento del padre in un istituto di codesta città.

Luoghi citati: Aprilia, Capodimonte, Casale, Napoli, Occimiano, Terruggia, Torino